Utente:Laordi/Sandbox

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Cornelio
NascitaI d.C.
Morte?
EtniaRomano
Dati militari
Paese servito Impero romano
Forza armataEsercito romano
UnitàCoorte italica
GradoCenturione
ComandantiPonzio Pilato
voci di militari presenti su Wikipedia
San Cornelio il Centurione
San Pietro battezza San Cornelio, di Francesco Trevisani, 1709
 

Centurione romano

 
NascitaCesarea di Palestina, I d.C.
Morte?
Venerato daTutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
Ricorrenza20 ottobre
AttributiArmatura da soldato romano

Cornelio (in greco: Κορνήλιος; in latino: Cornēlĭus) era un centurione romano e, secondo la tradizione evangelica, primo fra i pagani a convertirsi al cristianesimo. La sua storia è raccontata negli Atti degli Apostoli, nel capitolo 10 e nella prima parte del capitolo 11, fino al versetto 18[1]. L'evento riveste un'importanza fondamentale nella storia delle prime comunità cristiane, che si aprivano ad accogliere i non circoncisi come i circoncisi, liberandosi dall'antico formalismo. La vicenda avrà un peso considerevole nelle decisioni prese nel concilio di Gerusalemme.

Secondo la tradizione, Cornelio è succeduto a Zaccheo come secondo vescovo di Cesarea di Palestina[2].

Racconto evangelico[modifica | modifica wikitesto]

Cornelio era un centurione della coorte romana detta Cohors Italica, di stanza a Cesarea, nella provincia romana della Giudea. Fin dai primi versetti del capitolo 10, viene messa in chiaro la singolarità del personaggio, di cui vengono sottolineate le origini estranee al giudaismo e che, tuttavia, viene definito religioso e timorato di Dio[3]. Secondo il racconto biblico, Dio inviò a Cornelio un angelo che gli ordinò di mandare a chiamare Simon Pietro, il quale in quel momento si trovava a Giaffa. Subito dopo aver ricevuto la visione, il centurione chiamò due dei suoi servitori e un soldato che era ai suoi ordini e, dopo aver spiegato loro ogni cosa, li mandò a Giaffa.

La conversione di Cornelio avviene, tuttavia, solo dopo il racconto di un'altra visione, questa volta indirizzata a Pietro[4]. Nella visione, l'Apostolo vede un oggetto scendere dal cielo, simile a una grande tovaglia, sulla quale si trovavano animali di ogni tipo. Al risuonare di una voce che lo invita a uccidere e mangiare gli animali, Pietro rifiuta poiché, in accordo con la legislazione biblica, ritiene tali cibi profani e impuri. Al rifiuto dell'Apostolo, la voce risponde dicendo: "ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano"[5][6].

All'arrivo degli uomini di Cornelio, Pietro capisce il significato della visione: Dio gli aveva mostrato che non si deve chiamare profano o impuro nessun uomo[7]; decide quindi di recarsi a Cesarea. Arrivato a casa del centurione, Pietro pronuncia un discorso in cui racconta il ministero di Gesù e la sua resurrezione, ma viene interrotto dall'improvvisa discesa dello Spirito Santo sugli astanti. I fedeli circoncisi venuti con Pietro si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo, dal momento che li sentivano parlare in altre lingue e glorificare Dio. Il capitolo 10 si conclude con l'ordine, da parte di Pietro, di battezzare Cornelio e i non circoncisi in sua compagnia.

Il racconto della vicenda continua nel capitolo 11 deli Atti, fino al versetto 18[8]. Una volta tornato a Gerusalemme, infatti, Pietro viene rimproverato dai fedeli circoncisi che lo accusano di essere entrato in casa e aver mangiato insieme a uomini non circoncisi. Tuttavia, dopo aver udito l'accaduto e la visione ricevuta da Dio, gli astanti si calmarono e riconobbero che Dio aveva concesso anche ai pagani il dono della conversione.

Significato[modifica | modifica wikitesto]

Il racconto affronta due temi di fondamentale importanza per il cristianesimo delle origini: l'apertura della missione evangelica ai pagani e la loro impurità, da cui derivava il divieto della condivisione della mensa con i fedeli circoncisi. La narrazione tratta entrambe le tematiche, inserendo nella più ampia cornice della conversione del centurione Cornelio, il tema della comunione di mensa con i pagani. Quest'ultima tematica viene richiamata per tre volte all'interno del testo: essa è anticipata dalla visione di Pietro[9]; resa esplicita nelle prime battute di Pietro a casa di Cornelio Cornelio [10]; ribadita nel discorso di difesa di Pietro a Gerusalemme, nel capitolo 11 degli Atti.

Storicamente il racconto di Pietro e Cornelio mette in luce una forte polemica all’interno della Chiesa degli inizi, che probabilmente aveva coinvolto Simon Pietro in prima persona. Il dibattito riguardava la prassi della circoncisione all'interno della comunità dei fedeli cristiani e, quindi, il rispetto totale dei precetti della tradizione levitica. Fino a quel momento, infatti, il movimento cristiano era composto quasi interamente da Ebrei, per i quali l'accoglienza di pagani non circoncisi all'interno della propria comunità suscitava problemi in quanto, per ragioni di purità rituale, essi erano tenuti a limitare le relazioni con i non Ebrei[11]. Secondo la narrazione evangelica, la questione verrà risolta all'interno del concilio di Gerusalemme. In quell'occasione Pietro, chiamato a presiede il consiglio insieme a Giacomo, comincia il proprio discorso con un riferimento all'episodio di Cornelio, ribadendo ancora una volta che l'apertura del Cristianesimo ai pagani rispecchiava pienamente la volontà di Dio. Durante il concilio di Gerusalemme si decreta, quindi, l’accoglienza nella Chiesa dei Gentili non circoncisi a cui, tuttavia, viene richiesta un’osservanza parziale di regole alimentari e sessuali[12] [13].

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Viene ricordato come santo dalla Chiesa cattolica e festeggiato il 20 ottobre, mentre la tradizione ortodossa lo commemora il 13 settembre. Cornelio, inoltre, è onorato con una festività minore nel calendario liturgico della Chiesa Episcopale degli Stati uniti d'America, il 4 Gennaio[14].

Galleria[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Atti degli Apostoli 10 - 11:8
  2. ^ (EN) James Donaldson (a cura di), Enumeration Ordained by Apostles, in Costituzioni apostoliche, VII cap. 4, Christian Classics Ethereal Library. URL consultato il 20 marzo 2011.

    «Di Cesarea di Palestina il primo fu Zaccheo, che una volta era un pubblicano; dopo di lui fu Cornelio e il terzo Teofilo.»

  3. ^ C.K. Barrett, Gli Atti degli Apostoli, 2003, p. 547, ISBN 9788839406521.
  4. ^ La visione di Pietro è descritta in At 10:9-19.
  5. ^ Atti degli Apostoli 10:16
  6. ^ La legislazione sugli animali puri e impuri è contenuta in Levitico 11 e Deuteronomio 14:3-21. All'interno degli Atti degli Apostoli, la legge dell'Antico Testamento viene superata per una disposizione diretta di Dio.
  7. ^ Atti degli Apostoli 10:28
  8. ^ Atti degli Apostoli 11:18
  9. ^ Atti degli Apostoli 10:9-16
  10. ^ Atti degli Apostoli 10:23-33
  11. ^ G. Filoramo - D. Menozzi, Storia del cristianesimo, 2018, p. 94-105, ISBN 8842065587.
  12. ^ Atti degli Apostoli 15:20
  13. ^ Il concilio di Gerusalemme, su it.wikipedia.org.
  14. ^ Conelius the Centurion, su en.wikipedia.org.

Errore nelle note: Il tag <ref> definito in <references> non ha un attributo nome.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

C.K. Barrett, Gli Atti degli Apostoli, Brescia, Paideia, 2003, ISBN 8839406522.

G. Filoramo - D. Menozzi, Storia del cristianesimo, Roma-Bari, Laterza, 2018, ISBN 8842065587.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

[[Categoria:Centurioni romani]] [[Categoria:Santi per nome]] [[Categoria:Santi del Nuovo Testamento]] [[Categoria:Santi del I secolo]] [[Categoria:Personaggi degli Atti degli Apostoli]]