Utente:GuroneseDoc/Sandbox20

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Virbio
Caratteristiche immaginarie
SessoMaschio
Luogo di nascitaTrezene

Virbio (in lingua latina Virbius) è un personaggio della mitologia greca trasposto in quella romana.

Nella mitologia greca corrisponde ad Ippolito ed il mito di questi racconta che dopo la morte, fu resuscitato da Esculapio e prese il nome di Virbio[1] (nato due volte).

Genealogia[modifica | modifica wikitesto]

Nella mitologia greca è figlio di Teseo[1][2][3] e di un'Amazzone (Antiope[4][3] o Ippolita[5][3] o Melanippe[5][3] o Glauce[5]).

Secondo gli autori romani sposò una donna di nome Aricia[6] e divenne il padre di Virbio[7].

Mitologia[modifica | modifica wikitesto]

Come gran parte delle figure romane, anche Virbio ha origine da un personaggio greco (Ippolito) che, con la sua matrigna Fedra, fu il protagonista di una tragedia di Euripide che lo vide causa e vittima di una vendetta di Afrodite[8].

La stessa leggenda fu ripresa da più autori romani (Igino, Ovidio e Servius) i quali dopo l'episodio della sua resurrezione[9][10][11] gli diedero il nome di Virbius[1] (nato due volte).

Virbio si trasferì nel Latium[1][7][12] dove portò il culto di Artemide (Diana per i romani) e fondò il tempio di Diana Nemorensis ad Aricia[11].

Testimonianze del culto[modifica | modifica wikitesto]

La strada che saliva da Bovillae ad Aricia era chiamata clivus Virbi ed era nota per i numerosi mendicanti che chiedevano l'elemosina ai pellegrini che si recavano al tempio[13]. Virbio era descritto come un uomo anziano[6] e la sua immagine di culto non poteva essere toccata[14].

Ci sono alcune tracce della sua adorazione al di fuori del santuario di Aricia ed un'altra testimonianza del culto corrisponde ad un'iscrizione che menziona un Flamine Virbialis come sacerdote di Virbio[15].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Igino, Fabulae 251
  2. ^ (EN) Plutarco, Vita di Teseo, 27, su theoi.com. URL consultato il 10 luglio 2019.
  3. ^ a b c d (EN) Apollodoro, Biblioteca, Epitome 1.16, su theoi.com. URL consultato il 10 luglio 2019.
  4. ^ (EN) Diodoro Siculo, Biblioteca Historica, IV, 28.1, su theoi.com. URL consultato il 10 luglio 2019.
  5. ^ a b c (EN) Apollodoro, Biblioteca, Epitome V, 2, su theoi.com. URL consultato il 10 luglio 2019.
  6. ^ a b (LA) Publio Ovidio Nasone, Le metamorfosi, XV 530 e seguenti, su la.wikisource.org. URL consultato il 10 maggio 2019.
  7. ^ a b (LA) Virgilio, Eneide, VII, 761-783, su la.m.wikisource.org. URL consultato il 10 luglio 2019.
  8. ^ Euripide, Ippolito Coronato, testo completo, su filosofico.net. URL consultato il 10 luglio 2019.
  9. ^ (EN) Apollodoro, Biblioteca, III, 10.3, su theoi.com. URL consultato il 20 luglio 2019.
  10. ^ Igino, Fabulae 49
  11. ^ a b (EN) Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia, 2.27.4, su theoi.com. URL consultato il 10 luglio 2019.
  12. ^ Ovidio Fasti VI, 755-758
  13. ^ Aulo Persio Flacco, Saturae 6,56
  14. ^ Servio Mario Onorato, Commentarii in Vergilii Aeneidos libros, VII, 776
  15. ^ Corpus Inscriptionum Latinarum, 10, 1493
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