Utente:Gabriele Formigaro (P900)/Sandbox

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Palazzo Scaglia di Verrùa
La facciata e l'ingresso del palazzo da via Stampatori, Torino.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegionePiemonte
LocalitàTorino
IndirizzoVia Stampatori, 4
Informazioni generali
Condizionicompletato
Costruzione1585 - 1604
Stilerinascimentale
UsoResidenziale e commerciale
Realizzazione
CommittenteFiliberto Scaglia di Verrua

Il Palazzo Scaglia di Verrua è un palazzo storico di Torino, ubicato a pochi passi dalla centralissima via Garibaldi. Di grande valore documentario, è uno dei pochi esempi di palazzo cinquecentesco a non essere stato interessato da rimaneggiamenti di epoca barocca, mantenendo l'aspetto rinascimentale originario.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Realizzato tra il 1585 e il 1604 su commissione dell'abate Filiberto Scaglia di Verrua, divenne in seguito proprietà di Giacomo Solaro, Generale delle Finanze sotto il governo dei Savoia[1], che operò ampliamenti e, nel 1603, commissionò gli affreschi della facciata e della corte interna all'artista bresciano Antonio Parentani[2]. In seguito divenne residenza della nobile famiglia San Martino della Motta. Nel XVIII secolo venne infine acquistato dalla famiglia Balbo Bertone di Sambuy.

Palazzo Scaglia di Verrua è stato danneggiato dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, senza tuttavia essere distrutto. I danni maggiori hanno interessato un piano su lato strada, in direzione di via Garibaldi, distrutto parzialmente, ed altri due piani lesi, oltre al crollo del tetto già in buona parte ripristinato a conflitto non ancora concluso.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Stemma della famiglia Scaglia di Verrua sopra il portone d'ingresso

L'edificio sorge all'interno dell'antica planimetria romana della città, nell'isolato (carignone) denominato "Isola di Sant'Alessio". La facciata esterna, unica nel suo genere in città, presenta un tema di affreschi a opera di Antonio Parentani, databili 1603.
Il grande stemma dei conti Scaglia di Verrua presente sul portone d'ingresso è inserito nelle altre decorazioni raffiguranti paesaggi, allegorie e divinità, incorniciate da motivi architettonici che caratterizzano la facciata tipicamente rinascimentale, di cui Palazzo Scaglia di Verrua è l'unico esempio rimasto a Torino.
Degna di nota è l'ampia corte interna, anch'essa caratterizzata da motivi architettonici rinascimentali e attribuibile ai maestri lombardi.

Veduta del Palazzo dal cortile

Qui, come a Genova, la pratica di rivestire con affreschi i palazzi ricavati da progressive estensioni era l'unica possibile. Questa situazione nasce a causa delle rapide trasformazioni dell'edilizia storica dovute alla crescita demografica e alla comparsa di una casta di patrizi ricchi cui spettava ostentare il proprio benessere con ampliamenti delle case in cui abitavano e con operazioni urbanistiche di largo respiro. A questi interventi si deve forse la scarsità di resti di costruzioni cinquecentesche affrescate, come nel Palazzo Scaglia di Verrua, incalzate dalle sistemazioni edilizie e urbanistiche con le quali la città raggiunse un assetto compiuto e particolare[4].

L’edificio ed i suoi affreschi furono interessati da un primo intervento di restauro nel 1898, ad opera di Giorgio Boasso e di Giovanni Vacchetta. Il lavoro trasformò alcune scene mitologiche presenti nella facciata principale in soggetti religiosi. Si registrano restauri più recenti curati da Barbara Rinetti e Giorgio Gioia a cavallo tra 1988 e 1992 e tra 2011 e 2013 per conto della Ditta Nicola Restauri di Amarengo.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Torino Storia - Dietro le Metamorfosi i cortili rinascimentali di palazzo Scaglia -, su Torino Storia, 15 giugno 2019. URL consultato il 17 marzo 2021.
  2. ^ La presenza del Parentani è documentata a Torino dal 1599 al 1628, come artista della corte sabauda. Egli, durante il soggiorno torinese, ricevette commissioni di rilievo, tra le quali si ricordano la decorazione della "Grande Galleria del Palazzo Ducale" (ovvero la perduta manica di collegamento tra Palazzo Madama e Palazzo Reale) e alcune pale d'altare per il Santuario della Consolata.
  3. ^ a b Palazzo Scaglia di Verrua - MuseoTorino, su www.museotorino.it. URL consultato il 17 marzo 2021.
  4. ^ Serie Videosapere, documentario TV del 1995.
Facciata interna con affreschi

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, 1984, p. 298.
  • Giovanni Romano (a cura di), Le collezioni di Carlo Emanuele I di Savoia, Torino, Fondazione e Banca Cassa di Risparmio di Torino, 1995.
  • Maurizio Cassetti, Palazzo Scaglia di Verrua e l'isola di Sant'Alessio in Torino. Storie di case, di palazzi e di famiglie, Invorio, Widerholdt Freres, 2009.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]