Utente:Exedre/Sandbox-PR-2019-residui

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Oltre il partito e le nazioni: la trasformazione in Partito Radicale Transnazionale[modifica | modifica wikitesto]

Simbolo del Partito radicale utilizzato dal 1989 come Partito Radicale Transnazionale.

Dopo lunghe discussioni in seno al PR, il Consiglio Federale del Partito riunito a Trieste dal 2 al 6 gennaio 1988 decide di sciogliersi e di confluire nel Partito Radicale Transnazionale, che nascerà l'anno seguente. A partire da allora, gli esponenti radicali si sono presentati alle varie tornate elettorali sotto le insegne della lista Antiproibizionisti sulla Droga (dal 1989 al 1992)[1], della Lista Pannella (dal 1992 al 1999), della Lista Bonino (dal 1999 al 2009), della Lista Bonino Pannella (dal 2009 al 2013) e della Lista Amnistia Giustizia Libertà (nel 2013).

La scissione radicale del 2016-17[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la scomparsa di Marco Pannella, avvenuta nel maggio 2016, i contrasti all'interno del Partito radicale si acuiscono. Già nel luglio 2015, nel corso di una delle conversazioni settimanali con Massimo Bordin, lo storico leader radicale aveva evidenziato una netta divergenza con Emma Bonino, che, a suo dire, non opererebbe più come militante del partito, essendo interessata "a far parte del jet set internazionale". Nell'occasione, peraltro, Pannella aveva accusato Bonino di aver ostacolato la pubblicazione di un libro dedicato ad uno scambio epistolare tra lui stesso e un giovane attivista radicale; il libro, con la prefazione di Carlo Ripa di Meana e Angiolo Bandinelli, non fu, in effetti, mai dato alle stampe. Nel 2017 la componente legata a Pannella, facente capo a Maurizio Turco e a Rita Bernardini, espelle dal partito l'associazione dei Radicali Italiani, rappresentata da Marco Cappato, Emma Bonino e Riccardo Magi; l'associazione viene inoltre sfrattata dalla sede di via di Torre Argentina. I Radicali Italiani escono così dalla "galassia radicale", anch'essa divisa fra le parti (es. Nessuno tocchi Caino di Sergio D'Elia e l'Istituto Luca Coscioni con il PRT, Non c'è pace senza giustizia e l'Associazione Luca Coscioni con RI).[2] A seguito di ciò il PR, come dichiarato da Turco in qualità di coordinatore rappresentante legale, riprende la propria attività politica autonoma in Italia, separandosi da RI che si riconosce invece principalmente nella Bonino.[3] In occasione delle elezioni del 2016, diversamente da tutte le precedenti, non saranno i dirigenti dell'area radicale[4] a decidere collegialmente se e in quale forma partecipare. Con una iniziativa unilaterale di segretario, tesoriere e presidente dell'associazione di Radicali Italiani - promossa nel 2001 dal Partito radicale - e capeggiati da Emma Bonino, decisero di presentare una lista denominata "radicali""[5] alle elezioni per il rinnovo dei Consigli comunali di Roma e Milano[6].

  1. ^ Scelta che comportò un contenzioso, in sede di rimborsi elettorali negati dalla presidente della Camera Jotti: v. ((https://www.academia.edu/11432609/Autocrinia_e_riparto_del_finanziamento_pubblico)).
  2. ^ Perché i Radicali sono implosi, Il Post, 21 febbraio 2017
  3. ^ Dichiarazione di Maurizio Turco, rappresentante legale del Partito Radicale
  4. ^ Conferenza di presentazione del Documento per il Partito Radicale sullo Stato di Diritto e dei Diritti Umani, su radioradicale.it.
    «La realtà del regime italiano: anti stato-di-diritto, antidemocratico antiliberale, nota e denunciata da decenni aggravata si sempre più nel corso degli ultimi anni al punto da essere conclamata e condannata anche a livello internazionale è tale da impedire non solo il competere ma anche il solo presentarsi alle elezioni di qualsiasi ordine e grado.

    Non esistono infatti secondo tutti i parametri universalmente noti di regole linee guida e raccomandazioni, le condizioni e garanzie minime per concorrere in una elezione davvero democratica è del tutto assente la condizione prima ed essenziale per il corretto svolgimento della vita democratica: il diritto umano civile e politico alla conoscenza.[...] Stando così le cose la presentazione di liste radicali alle prossime elezioni come quelle annunciate da Emma Bonino Marco Cappato e Riccardo Maggi per Roma e Milano costituisce fatto incomprensibile e senza precedenti almeno da quando gli statuti di tutti i soggetti della galassia radicale hanno precluso la presentazione in quanto radicali

    A qualsiasi tipo di elezione è un fatto senza precedenti»
  5. ^ Radicali: conferenza stampa di presentazione del simbolo delle liste elettorali e i punti programmatici per le elezioni amministrative di Roma e Milano, su radioradicale.it.
  6. ^ La denominazione ufficiale, definita nell'art. 1 dello statuto, è "Radicali Italiani, movimento liberale, liberista, libertario, soggetto costituente del Partito Radicale Transnazionale". Statuto (modificato nel XVI Congresso, in data 1º novembre 2017), su radicali.it. URL consultato il 15 dicembre 2017.