Utente:Derfel74/Vittime

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Ebrei[modifica | modifica wikitesto]

Fin dal 1945, la stima più comunemente citata circa il numero di ebrei uccisi nel corso della Shoah è stata quella di sei milioni. L'origine di tale stima risale alla testimonianza resa dal dottor Wilhelm Höttl, membro delle SS, nel corso del processo di Norimberga. Höttl, in un affidavit del 25 novembre 1945, così ricordava un incontro avvenuto tra lui e Adolf Eichmann, una delle figure centrali della «soluzione finale»:

«Alla fine dell'agosto 1944, mi trovai a parlare con l'SS-Obersturmbannführer Adolf Eichmann che conoscevo fin dal 1938; la conversazione ebbe luogo nella mia casa di Budapest.
In conformità con con i miei ricordi Eichmann era, in quel periodo, capo dipartimento presso l'Amt IV (la Gestapo) dell'Ufficio centrale per la sicurezza del Reich[1] ed inoltre aveva ricevuto da Himmler l'incarico di sovraintendere agli ebrei di tutti i paesi europei e di trasportarli in Germania. Eichmann era molto impressionato dal fatto che la Romania fosse uscita dal conflitto in quei giorni; per questo era venuto da me per ottenere informazioni sulla situazione militare che ricevevo giornalmente dal Ministero della Guerra ungherese e dal comandante delle Waffen-SS in Ungheria. Egli espresse l'opinione che la Germania avesse a quel punto perso la guerra e che egli, personalmente, non avesse più alcuna speranza. Egli sapeva che sarebbe stato considerato uno dei principali criminali di guerra dalle Nazioni Unite poichè aveva milioni di vitee ebree sulla coscienza. Io gli chiesi quante fossero ed egli rispose che, nonostante il numero fosse un grande segreto del Reich, mi avrebbe risposto visto che a io, in qualità di storico, sarei stato interessato e che egli non avrebbe probabilmente fatto ritorno comunque dal suo comando in Romania. Egli aveva, poco prima, fatto rapporto ad Himmler che voleva sapere l'esatto numero di ebrei che erano stati uccisi. Sulla base delle sue [di Eichmann] informazioni, egli aveva riportato i seguenti risultati:
Approssimativamente quattro milioni di ebrei erano stati uccisi nei diversi campi di sterminio mentre due ulteriori milioni avevano trovato la morte in altra maniera, la maggior parte fucilata dalle unità operative[2] della Polizia di sicurezza[3] durante la campagna contro la Russia.[4]»

Tale stima è stata più volte rielaborata, anche se sostanzialmente confermata, dagli storici nel corso degli anni. Stime altamente probabili e oggi comunemente accettate variano tra i 5,1 milioni proposti da Raul Hilberg e i 5,95 milioni di Jacob Leschinsky. Nell'autorevole Encyclopedia of the Holocaust curata da Yisrael Gutman e Robert Rozett viene riportata la cifra di 5,59–5,86 milioni mentre lo storico Wolfgang Benz suggerisce una stima di 5,29–6,2 milioni.

Le fonti principali di tali stime sono il confronto tra i censimenti prebellici e postbellici della popolazione ebraica europea, anche se per alcuni paesi, come ad esempio l'Unione Sovietica, tali informazioni sono molto frammentarie. In aggiunta esse sono state interpolate con la frammentaria documentazione tedesca rimasta dopo la caduta del Terzo Reich ed ulteriormente integrate alla luce delle testimonianze raccolte nel periodo postbellico. Lo Yad Vashem dichiara di possedere di quattro milioni di singoli nominativi raccolti attraverso le testimonianze rilasciate dai pochi sopravvissuti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L'Ufficio centrale per la sicurezza del Reich (RSHA, Reichssicherheitshauptamt) era composto da sette dipartimenti (Ämter) principali, suddivisi a loro volta in diversi uffici. Eichmann era ricopriva la carica di capo dipartimento (Abteilungsleiter) all'interno del Dipartimento IV (Amt IV, la Gestapo) e, più precisamente, era a capo dell'ufficio B4 che si occupava specificamente delle «questioni ebraiche».
  2. ^ Le unità operative (Einsatzgruppen) erano erano speciali reparti tedeschi, composti da uomini delle SS e della polizia che operarono in Europa orientale durante il secondo conflitto mondiale. Scopo principale delle Einsatzgruppen fu l' «l'annientamento di ebrei, zingari e commissari politici».
  3. ^ La Polizia di sicurezza (Sicherheitspolizei o SiPo) inglobava al suo interno diverse agenzie di polizia: la Gestapo (la polizia politica statale), la Kripo (polizia criminale statale) e l'SD o Sicherheitsdienst (la polizia politica del partito nazionalsocialista)
  4. ^ Traduzione parziale del documento 2738-PS. United States Government Printing Office. Nazi Conspiracy and Aggression. Washington, 1946, pp. 380-381. Disponibile in formato PDF: [1]