Utente:Bataclan/Sandbox

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Domenico Guglielmini (Catania, 27 agosto 16601710) è stato uno scrittore, drammaturgo e poeta italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Preparato nelle scuole gesuitiche di Catania e di Roma, ma promosso al Baccellierato nel Ginnasio di Palermo, Domenico Guglielmini, nato a Catania il 27 agosto 1660, iniziò la sua formazione culturale presso i Gesuiti di Catania, che perfezionò poi presso gli stessi, nel Collegio Romano della Sapienza, dove rimase per 10 anni.

Ancora studente era tenuto in grande considerazione nell'ambiente culturale di Roma, e per le sue qualità poetiche e per le doti di bontà e di scienza fu annoverato come socio dell'Accademia degli Umoristi, degli Infecondi e degli Intrecciati. Fu molto caro al Card. Pietro Ottoboni, che gli affidò il discorso di apertura per l'inaugurazione dell'Accademia Romana. Fu anche a Bologna, dove fece parte dell'Accademia dei Dodonei.

Nel 1686 iniziava la sua produzione letteraria sotto l'egida dell'Accademia degli Infecondi di Roma: Il volo della dama e il Pado supplicante - Odi in morte della Signora Elena Cornara Piscopia, in Pompe funebri per la morte dell'illustrissima Signora Elena Lucrezia Cornara Piscopia, Accademia degli Infecondi di Roma, Venezia, 1686.

A Roma ancora nel 1687 pubblicava: Il re tiranno - Opera Regi-comica, Roma, 1787.

Pensiamo che dopo il 1687 da Roma sia passato a Catania, dove nel 1688 pubblicava: L'innocenza vendicata-Azzione regi-comica morale, Catania, presso Bisagno, 1688.

Intanto si maturava in lui la voacazione alla vita francescana, e il Guglielmini forse attratto dalla fama del grande filosofo scotista, P.M. Bonaventura Belluto, morto circa 10 anni prima, nel 1676, decise di entrare nell'Ordine dei Frati Minori Conventuali.

Probabilmente, dopo aver fatto il noviziato a Catania, avrà frequentato il Ginnasio di Palermo, dove solo poteva ottenere il Baccellierato, che fu l'unico grado accademico che volle avere. Il grado di Baccelliere, a norma delle Costituzioni, gli dava la possibilità di predicare, e il P. Guglielmini si diede alla predicazione "con grande eloquenza" e "molta erudizione".

Predicò in varie città: fu a Palermo in qualità di predicatore per la Quaresima del 1693, che tenne a S. Francesco. Mentre era a Palermo il terremoto dell'11 gennaio 1693 lo spinse a pubblicare con lo pseudonimo "Comeindo Muglielgini". La Catania destrutta con la narrativa di tutte le Città e Terre danneggiate dal tremuoto del 1695, Palermo, per Agostino Epiro, 1695, pp. 32 non numerate+168 (copia presso Biblioteca Comunale di Palermo, ai segni: XLVI-A-88).

Nel 1694 era ancora a Palermo e fu invitato a predicare nella Cattedrale dall'Arcivescovo Ferdinando Bazan e successivamente nella Cappella Palatina dal Vicerè Giovanni Francesco Paceco, Duca di Uzeda, e l'anno successivo (1698) dal nuovo Viceré Pietro Colon, Duca di Veraguas.

A Palermo ancora pubblicò: Palermo liberato per miracolo delle Rose. Discorso allegorico, Palermo, tip. Agostino Epiro, 1694.

Pubblicò ancora: Il Sarmata trionfante - Ode per la vittoria di Vienna, di cui non conosciamo i dati bibliografici, ma che fu recitata nel Collegio Clementino di Roma.

Secondo Mongitore prepara altre opere per la stampa: I Fiati dell'Alvernia-Panegirico; Il Postiglione della critica; Il teatro di Cillenio: discorsi e orazioni accademiche; I diviertimenti del Genio-Poesie; Il S. Giacomo interciso-Opera scenica in verso; Il Tigrane-Dramma musicale; L'amazzone catanese o vero la S. Agata-Dramma; Il Massenzio-Dramma; La forza degli Incauti-Dramma; L'Empietà in soglio, o vero il Nerone; La Berenice-Opera scenica in prosa; I riposi del pennello-Poesie pindariche.

Nel 1706, quando Mongitore raccoglieva le notizie su di lui, viveva a Roma "rifuggendo dagli, onori, dipingendo e declamando poesie". Morì nel 1710.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mongitore, I, pp. 166-167
  • V. Amico-Statella, Catana illustrata, pars IV, Catanae MDCCXLV, pp. 249-250
  • F. Ferrara, Storia di Catania, Catania, 1828, p. 499
  • D. Sparacio, Frammenti bio-bibliografici, ed. C.E.F.A. 1931, p. 102
  • La Biblioteca Francescana di Palermo, a c. di Diego Ciccarelli, Palermo, EBF - Biblioteca Francescana di Palermo - Officina di Studi Medievali, 1995, pp.112-114
  • Francescanesimo e cultura nella Provincia di Catania, atti del convegno di studio (Catania, 21-22 dicembre 2007), a cura di Nicoletta Grisanti, Palermo, Biblioteca francescana, Officina di studi medievali, 2008