Utente:Barnaba Pellini/Sandbox

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Daniele Cima (Merate - Como 4 Dicembre 1950) è un art director, graphic designer e artista visivo.

A partire dalla metà dell'ottocento la sua famiglia d'origine partecipa attivamente alla vita culturale e artistica milanese nell'ambito della poesia, della letteratura, del giornalismo, della musica, della pittura e della caricatura satirica.

Anche il nonno materno - Marino Parenti - fu un poliedrico operatore culturale, in particolare un importante bibliofilo con una biblioteca personale di oltre 35.000 volumi, oltre che fondatore e animatore del premio letterario Bagutta e divulgatore radiofonico.

Appena ventenne Daniele Cima ha iniziato ad affermarsi come art director all'interno di network pubblicitari quali Young & Rubicam, TBWA, CPV, BBDO per poi aprire, insieme a Paolo Del Bravo, Giusi d'Orsi, Daniele Ravenna e Carlo Tosi, la prima agenzia pubblicitaria in forma di cooperativa, Realität.

Sono seguite esperienze come creative director alla Pubblimarket, Troost, Milano (Italia), Verba DDB, JWT, per ritornare prima in Young & Rubicam e successivamente in BBDO, dove nel 2000 ha concluso il suo percorso all'interno dei network dell'advertising, dopo avere avuto l'onore di servire come giurato a Cannes e ad Eurobest, essere stato socio fondatore e consigliere dell'Art Directors Club Italiano, avere ricevuto innumerevoli prestigiosi riconoscimenti e premi nazionali e internazionali (Mobius, Pinnacle, Art Directors Club New York, Art Directors Club Italiano, Cannes Film Festival, Golden Awards of Montreaux, London International Advertising Festival, Epica...) e avere avuto l'opportunità di collaborare con grandi personalità creative come Lester Bookbinder, Braldt Bralds, Bob Brooks, John Claridge, Terence Donovan, Graham Ford, Richard Lester, Robert Mapplethorpe, Alfredo Marcantonio, John Salmon, David Seidner, Ivo von Renner, Christian Vogt, Alan Waldie, Reinhart Wolf..).

Da quel momento ha iniziato ad agire in proprio, estendendo il perimetro delle sue attività al graphic design e alle arti visive.

Con il passare degli anni si è dedicato sempre sempre più a queste ultime, realizzando 17 collezioni di opere: Ricordi Fiscali (1990), Psicoelettroconvertitore di Frentzen (1992), Holystars (2003), Semantica del Vuoto (2009), Sancta Venustas (2013), Orgasmic Dichlorophene (2015), Techno Empire (2015), Upcycled Words (2016), Auto-frames (2017), Risyng Donckey (2018), The Creative Bandit (2019), Zenith City (2020), Camisas Bravas (2020), Artphabet (2020), Ritratti Fiscali (2021), Albert's Village (2021), esponendo a PCF (Londra, 2006), Palazzo Corgna (Città della Pieve, 2008), Galerie Rivoli (Ginevra, 2013), Cascina Cuccagna (Milano, 2026), Triennale (Milano, 2017), Studio Bolzani (Milano, 2018), Liceo Beccaria (Milano, 2019), Galleria Artesì (Modena, 2019), Spazio Gilco (Milano, 2019), Triennale (MIlano, 2021).

Ispirato dalla Bauhaus, come dal movimento dada, dalla pop art, dalle case di Bo Kaap, dalla cover art degli anni 60/70, da Rodčenko e Lisitskji, da Sottsass e dal suo Memphis, il suo lavoro è in equilibrio tra regolarità e irregolarità, un'oscillazione che spesso si esprime attraverso il lettering e la parola, suoi terreni espressivi prediletti.

La sua cifra artistica è marcatamente segnata da una incessante ricerca di innovazione, originalità, anticonvenzionalità, che appartengono al suo essere prima ancora che alla sua opera.

Ha adottato il motto latino "Etsi emnes ego non[1]", ora conosciuto nella versione "If everybody zig, you zag".

Ha pubblicato 5 libri: Cento modi di vedere un rettangolo (Leonardi & Parravicini, 1995), Altri modi di vedere un rettangolo (Leonardi & Parravicini, 1999), Daniele Cima Art Director (Chimera, 2011), My war versus the obvious (Rizzoli, 2020), Coming out (Antiga, 2021).

  1. ^ Vangelo secondo Matteo.