Utente:Antenor81/PCUS/Struttura organizzativa del PCUS

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Statuto[modifica | modifica wikitesto]

Francobollo sovietico del 1973 dedicato al II Congresso del POSDR (1903)

La legge fondamentale alla base della vita del partito era lo Statuto (in russo Устав?, Ustav) del PCUS. Nella sua prima versione esso fu adottato dal II Congresso del POSDR nel 1903, e proprio divergenze in merito a questo tema furono alla base della scissione fra bolscevichi e menscevichi. Un aperto scontro si ebbe sull'articolo 1 relativo all'adesione al partito: la formulazione proposta da Lenin richiedeva ai membri la partecipazione attiva ad una delle organizzazioni del partito, mentre una versione alternativa, voluta da Julij Martov, accettava la presenza nel partito di tutti coloro che collaborassero con una delle sue organizzazioni, anche senza farne parte direttamente.[1] Tale differenza, apparentemente marginale, evidenziava la volontà di Martov di fare del POSDR un'organizzazione ampia e di massa, mentre Lenin sosteneva la necessità di un partito d'avanguardia, snello e composto di rivoluzionari di professione.[2][3] Lo Statuto approvato rifletteva l'idea di Lenin, con l'esclusione dell'articolo 1, che l'assemblea votò nella formulazione di Martov[4] e che fu emendato e portato sulla posizione di Lenin al III Congresso del POSDR del 1905.[5] Il IV Congresso, nel 1906, aggiunse allo statuto il concetto di centralismo democratico, che garantiva l'unitarietà della linea politica e su cui si sarebbe fondata l'attività del partito per i successivi decenni.[6][7][8]


Uno statuto molto ampliato, che doveva regolare il partito ormai salito al potere, fu adottato nel 1919 dall'VIII Conferenza del PCR(b), che ratificò il documento preparato dal Comitato centrale su mandato dell'VIII Congresso. In esso, tra l'altro, fu introdotto il concetto della "cellula" come base del partito, fu prevista una fase di candidatura, finalizzata all'apprendimento di programma e tattica, prima dell'adesione dei nuovi membri, e furono regolate le frazioni del partito nelle istituzioni sovietiche e nelle organizzazioni esterne.[9]

Nella nuova redazione del XVII Congresso (1934) venne ufficializzato il ruolo del partito come «nucleo avanzato e organizzato del proletariato dell'Unione Sovietica e forma suprema della sua organizzazione di classe».[10] Le modifiche portate allo Statuto al XIX Congresso del 1952 furono invece soprattutto centrate sulla riorganizzazione degli organismi dirigenti, con la trasformazione del Politburo in Presidium del Comitato centrale e l'abolizione dell'Orgburo[11] Nel 1961, al XXII Congresso, il PCUS fu ridefinito «partito di tutto il popolo sovietico» e fu rafforzato nello Statuto il carattere collettivo della gestione del partito stesso,[12] mentre il XXIII Congresso, nel 1966, ripristinò il Politburo del Comitato centrale ed inserì per la prima volta nel testo dello Statuto la figura del Segretario generale.[13]

Le ultime modifiche furono apportate nel 1990 dal XXVIII Congresso, che prese atto della fine del monopolio del PCUS sul potere politico in Unione Sovietica.[14]

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Centralismo democratico[modifica | modifica wikitesto]

Il partito era organizzato secondo il principio del centralismo democratico, per cui l'autorità si formava dalle cellule di base e, attraverso gli organismi intermedi, raggiungeva quelli centrali, per poi ridiscendere come disciplina attraverso gli stessi rami.[15]

Congresso[modifica | modifica wikitesto]

Il Congresso (in russo Съезд?, S"ezd) era l'organismo dirigente supremo del PCUS. Convocato dal Comitato centrale, tra gli altri compiti aveva quelli di valutare l'operato del CC stesso e di eleggerne la nuova composizione, oltre che di apportare modifiche al Programma e allo Statuto del partito.[16]

In totale si sono tenuti ventotto congressi, iniziando la numerazione dal I Congresso del Partito Operaio Socialdemocratico Russo, che si tenne a Minsk nel 1898. Gli altri Congressi del POSDR fino al quinto (1907) si tennero in clandestinità fuori dai confini dell'Impero russo, mentre il successivo, il VI Congresso del POSDR(b), si tenne dieci anni dopo a Pietrogrado dopo il rovesciamento dello zar, così come il settimo del marzo 1918, il primo successivo alla Rivoluzione d'ottobre. Tutti gli altri Congressi si tennero invece a Mosca.[17]

Quando non erano in programma riunioni del Congresso, per discutere questioni di massima importanza il Comitato centrale aveva la facoltà di convocare un ulteriore organismo, la Conferenza[18] (spesso detta "panrussa" o "di tutta l'Unione" per distinguerla dagli organismi dirigenti delle sezioni regionali del partito), che si riunì 19 volte, tutte tra il 1905 e il 1932 ad eccezione delle ultime due (1941 e 1988).[17]

Comitato Centrale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Comitato Centrale del PCUS.

Negli intervalli tra i Congressi (che si tenevano con cadenza annuale negli anni venti per diventare sempre più rari durante il periodo staliniano e stabilizzarsi poi a una periodicità quinquennale) la suprema autorità del partito diventava il Comitato centrale, eletto dal Congresso. Il CC era tenuto a riunirsi almeno due volte l'anno.[19]

Politburo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Politburo del PCUS.

Al proprio interno il plenum del Comitato centrale eleggeva un gruppo ristretto di dirigenti che costituivano il Politburo, la Segreteria e il Segretario generale.[19]

Segretario generale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Segretario generale del PCUS.

Il Segretario generale del Comitato centrale veniva eletto dal plenum del CC unitamente agli altri membri della Segreteria. Tale ruolo venne istituito nel 1922 dall'VIII Congresso del Partito bolscevico,[20] e fu assegnato dal Comitato centrale a Stalin, che dopo la morte di Lenin (gennaio 1924) riuscì a concentrare in tale ruolo un enorme potere,[21] che conservò anche quando la carica venne formalmente abolita con la ristrutturazione del partito, nel 1952.[22] L'anno dopo, morto Stalin, la carica fu reistituita con la denominazione di Primo segretario del Comitato centrale e in breve, con Nikita Chruščëv, tornò a coincidere con quella di leader di fatto dell'URSS.[23] Durante il governo di Leonid Brežnev, dal 1966 si ritornò alla denominazione di Segretario generale. Nel 1990, con Gorbačëv, si passò all'elezione diretta del Segretario generale e della neoistituita figura del vicesegretario da parte del Congresso e non del Comitato centrale.[24]

Dipartimenti[modifica | modifica wikitesto]

Il Comitato centrale era organizzato in numerosi reparti distinti per ambiti di applicazione, che supervisionavano l'operato dei Ministeri e di altri organismi statali,[25] e che a loro volta erano divisi in uffici specifici.[26]

Livello repubblicano e territoriale[modifica | modifica wikitesto]

Nelle Repubbliche dell'Unione erano attive sezioni del PCUS di livello repubblicano. Dal 1956 al 1989 tali sezioni furono 14, corrispondenti a tutte le Repubbliche tranne la RSFS Russa, le cui organizzazioni territoriali hanno risposto fino al 1990 direttamente alle strutture centrali. Una quindicesima sezione aveva operato dal 1940 al 1956, periodo di esistenza della RSS Carelo-Finlandese. Sezioni del Partito bolscevico avevano controllato anche altre Repubbliche sovietiche prima dell'ingresso dei relativi territori nell'URSS.[27] Nelle tre repubbliche baltiche tra il 1989 e il 1990 il partito si scisse in due componenti, una autonomista e l'altra nell'alveo del PCUS.[28]

Il partito era strutturato in sezioni per ciascuna delle Repubbliche dell'Unione tranne la RSFS Russa,[29] che era rappresentata direttamente dal Comitato centrale del PCUS.

In ogni Repubblica si tenevano ogni cinque anni Congressi che eleggevano il Comitato centrale della sezione repubblicana del partito, che a sua volta eleggeva un Politburo e un Primo segretario. I delegati ai Congressi repubblicani erano eletti dai Comitati regionali (obkom) del partito di ciascuna oblast' o da quelli territoriali (krajkom) dei kraj, che a loro volta erano eletti dalla Conferenza regionale o territoriale che si teneva almeno ogni tre anni con delegati provenienti dai Comitati di distretto (rajkom) dei singoli rajon, dai Comitati cittadini (gorkom) o dai Comitati di circondario (okružkom) degli okrug. I vari Comitati di partito, organizzati in reparti distinti per ambito di specializzazione, eleggevano al proprio interno un Ufficio politico e un Primo segretario, mentre gli obkom erano dotati anche di una Segreteria.[30][31]

Organizzazioni partitiche primarie[modifica | modifica wikitesto]

Al livello basilare del partito vi erano le cellule, dal 1934 indicate come Organizzazioni partitiche primarie (OPP), che erano sezioni organizzate composte da un minimo di tre membri e dislocate nelle fabbriche, nei sovchoz, nei kolchoz, nei reparti dell'esercito, nelle istituzioni scolastiche e negli altri enti e uffici.[32] Nelle aziende più grandi le Organizzazioni primarie potevano contare anche centinaia di militanti, ed in questo caso erano divise in uffici distinti per unità produttiva. Ogni OPP era guidata da un Comitato esecutivo (partkom) e da un Segretario.[33] I partkom eleggevano i delegati alle Conferenze di distretto, città o circondario che a loro volta eleggevano i rispettivi Comitati di partito.[34]

  1. ^ Nevskij, pp. 241-242.
  2. ^ Ponomarëv, pp. 54-55.
  3. ^ Lenin, Vladimir Il'ič.
  4. ^ Ponomarëv, pp. 55-56.
  5. ^ Ponomarëv, p. 75.
  6. ^ Širikov, pp. 78-79.
  7. ^ Ponomarëv, p. 96.
  8. ^ Le Blanc, pp. 103-105.
  9. ^ Ponomarëv, p. 272.
  10. ^ Kirov, p. 616.
  11. ^ Ponomarëv, p. 520.
  12. ^ Ponomarëv, pp. 572-573.
  13. ^ Ponomarëv, p. 598.
  14. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore har
  15. ^ Carr, p. 187.
  16. ^ S"ezd KPSS, p. 134.
  17. ^ a b S"ezdy, konferencii, plenumy i zasedanija...
  18. ^ Vsesojuznaja konferencija KPSS, p. 460.
  19. ^ a b Central'nyj Komitet KPSS, p. 516.
  20. ^ Bažanov.
  21. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore fain
  22. ^ Brown 2009, pp. 231-232.
  23. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Orl429
  24. ^ Sekretariat CK KPSS.
  25. ^ Fainsod, Hough, pp. 412-417.
  26. ^ Fainsod, Hough, pp. 420-421.
  27. ^ Ad esempio, il Partito Comunista di Bukhara e il Partito Comunista della Corasmia, che entrarono nel PCR(b) nel 1922, all'XI Congresso (Pogorel'skij, p. 155), ebbero il controllo rispettivamente della Repubblica Sovietica Popolare di Bukhara e di quella Corasmia, con cui la RSFSR aveva sottoscritto accordi fin dal 1920-1921 (Grosul, p. 54).
  28. ^ In Lituania dal 1989 al 1990 e in Lettonia ed Estonia dal 1990 al 1991 hanno operato in concorrenza un PC autonomo ed uno inserito nella piattaforma del PCUS. Cfr. Kommunističeskaja partija.
  29. ^ Il Partito comunista della RSFS Russa fu fondato solo nel giugno 1990. Cfr. Harris, pp. 110-113.
  30. ^ Smith, pp. 68-70.
  31. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore za651
  32. ^ Pervičnaja partijnaja organizacija, p. 353.
  33. ^ Smith, pp. 65-67.
  34. ^ Smith, p. 68.