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Dalmazzo, o Dalmazio di Pedona (... – 5 dicembre 254),fu evangelizzatore nella zona nord-occidentale dell'Italia e in Provenza, è venerato dalla chiesa cattolica come santo e martire. Fu martirizzato il 5 dicembre 254.

Agiografia[modifica | modifica wikitesto]

Dalmazzo nasce nella prima metà del III secolo da una famiglia imperiale molto ricca (secondo le fonti Flavia Secunda) e viene educato cristianamente dal dotto maestro Doctrinio. Secondo il Riberi il nome completo potrebbe essere Dalmatius Cornelius Adamanus; il nostro sarebbe quindi appartenuto alla gens Cornelia mentre il praenomen Dalmatius deriva probabilmente dalla regione della Dalmazia; l' agnomen Adamanus potrebbe indicarne la nobiltà (dal germanico Edelmann). La "Passio Ambrosiana" lo presenta come avido lettore delle storie dei santi, di cui imita gli esempi, angelico nell'aspetto e dotato di tutte le virtù cristiane. Durante la persecuzione scatenata dall'imperatore Decio, perde le sue ricchezze e si ritira sulle Alpi dove trova una seconda patria in una località chiamata Castrum Auriatensium (tra gli attuali Borgo San Dalmazzo e Roccavione).

Da questo luogo Dalmazzo inizia a predicare per il nord Italia: si reca ad Alba, arriva a Pavia passando per la Liguria e giunge infine a Milano. Successivamente attraversa le Alpi e annuncia il Vangelo in Provenza fino a Marsiglia. La tradizione afferma che ovunque si recasse oltre a portare il suo messaggio, compiva miracoli e sradicava il paganesimo.

Richiamato dalla comunità cristiana di Pedona, preoccupata per il ritorno del paganesimo nella zona, fu sorpreso e ucciso insieme a 29 compagni nei pressi del torrente Vermenagna.

Secondo la tradizione una regina (Cornelia Salonina, moglie di Gallieno, secondo la Passio, Teodolinda, moglie di Agilulfo e regina dei Longobardi, secondo il Meyranesio) fece seppellire S. Dalmazzo. Il luogo della sepoltura, secondo la leggenda, fu identificato nel luogo in cui si fermarono due giovenchi che non avevano mai provato il giogo, i quali tiravano il carro su cui erano state collocate le spoglie del martire e dei compagni. La regina lasciò una donazione che potesse sostenere coloro che volessero dedicarsi al culto delle sacre spoglie e fece punire i colpevoli della strage.

Le fonti[modifica | modifica wikitesto]

E' possibile ricostruire la vita di san Dalmazzo tramite varie fonti agiografiche: la Passio Pedonensis, la Passio Ambrosiana, le Omelie, i Libelli e l'Additio Moccensis

La Passio Pedonensis, chiamata così da Pedona, riporta in modo più dettagliato i pellegrinaggi compiuti dal Santo, verso Alba, Pavia e Milano. Si tratta di un testo di uso liturgico.

La Passio Ambrosiana prende il nome dal manoscritto più antico conservato, appunto, nella biblioteca Ambrosiana di Milano. Secondo questa fonte San Dalmazzo compie il suo primo pellegrinaggio ad Alba mentre il secondo ha come destinazione Milano e successivamente Pavia, si riscontra quindi un'incongruenza rispetto alla Passio Pedonensis.

Queste due Passioni hanno fonti in comune: San Valeriano, i Libelli e la tradizione orale.

Le Omelie, quattro, sono databili alla seconda metà del secolo V e attribuibili secondo il Riberi a San Valeriano


I Libelli, databili alla seconda metà del secolo V riportano due miracoli compiuti per intercessione di San Dalmazzo:

- il primo Libello parla di una nobildonna malata che sentendo i miracoli del Santo e dopo essere stata portata nella chiesa con il suo nome, ha una visione nella quale San Dalmazzo la invita a bere l'acqua in cui era stata lavata la tovaglia dell'altare; dopo aver fatto ciò che gli era stato detto dal santo la donna guarisce completamente;

- il secondo Libello parla di un girovago che diventato cieco si fa condurre nella basilica dedicata a San Dalmazzo e qui, pregando il Santo, riacquista la vista.

L'Additio Moccensis riporta la storia di un uomo affetto da una paralisi agli arti inferiori egli, recatosi alla tomba del Santo viene accolto e curato dal custode del sepolcro che, attraverso l'unzione dele gambe con l'olio presente nelle lampade, riesce a librare l'uomo dalla sua malattia.

Contesto storico[modifica | modifica wikitesto]

Evangelizzazione del territorio[modifica | modifica wikitesto]

L'avvento del cristianesimo nei territori della Francia e del Piemonte è di dubbia datazione.

Gregorio di Tours, nel VI secolo, affronta l'argomento e propone due teorie riguardo al periodo di evangelizzazione della Gallia. Secondo la prima, la predicazione è opera degli apostoli o dei loro discepoli immediati. I primi a sostenere questa tesi sono i vescovi del Concilio di Arles, i quali nel 450d.C. dichiarano, in una lettera indirizzata al Papa Zosimo, che la propria comunità è stata fondata da San Pietro in persona. È tuttavia più probabile che i primi significativi nuclei cristiani risalgano ad un'epoca successiva.

La seconda tesi proposta da Gregorio di Tours presenta il 250 d.C come data di inizio dell'evangelizzazione metodica nei territori della Gallia. Si è a conoscenza di casi di martiri che precedono il 250 d.C., ma essi sono rari e isolati. Da questa data, invece, aumentano in numero è hanno una diffusione territoriale maggiore, in corrispondenza con missioni di evangelizzazione partite da Roma. Nel III secolo l'opera di cristianizzazione dei territori è diffusa soprattutto tra i laici, tra cui San Dalmazzo.

Il culto[modifica | modifica wikitesto]

San Dalmazzo è ricordato il 5 dicembre.



Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • ALFONSO MARIA RIBERI San Dalmazzo di Pedona e la sua abbazia, Torino 1929.
  • MAURIZIO RISTORTO Civitas Pedona, Borgo San Dalmazzo 1970.