Unità 400

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Unità 400
Descrizione generale
NazioneBandiera dell'Iran Iran
ServizioCorpo delle Guardie della rivoluzione islamica
Tipounità militare d'elite
Ruolosupporto a formazioni islamiche estere
Parte di
Forza Quds
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L'Unità 400 è una delle unità militari di cui è composta la Forza Quds, ovvero la sezione speciale dei Pasdaran responsabile per le azioni all'esterno dell'Iran, con lo scopo di contribuire a diffondere le idee della rivoluzione iraniana fuori dai confini del paese[1].

Comando dell'unità[modifica | modifica wikitesto]

Per le sue azioni, l'Unità 400 dipende direttamente dalla Guida Suprema iraniana, l'Ayatollah Ali Khamenei. Ciò dimostra quanto le azioni esterne dell'Unità siano centrali nella politica estera della Repubblica Islamica iraniana[2]. Il QG è collocato nella parte sud est di Teheran[3].

Secondo le indiscrezioni, nel report di 53 pagine ricevuto dalla Turchia, erano contenuti i nomi dei due comandanti dell'Unità 400: si tratta di Hamed Abdellahi e Majid Alavi (il cui vero nome sarebbe Mohammad Pour Naimi)[3], quest'ultimo ex vice Ministro dell'Intellicence iraniana (il famoso MOIS). Il via libera all'azione in Turchia sarebbe giunto direttamente da Khamenei.

Attacchi recenti[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 2009 e il 2011 l'Unità 400 ha tentato più volte di colpire obiettivi israeliani nel mondo. Nel 2011 sei cittadini turchi sono rimasti gravemente feriti in un attentato che ha colpito il locale consolato israeliano. Sempre nello stesso anno, l'Unità avrebbe tentato di uccidere l'Ambasciatore dell'Arabia Saudita negli Stati Uniti[4]. L'Unità sarebbe quindi direttamente responsabile degli attentati contro diplomatici israeliani avvenuti in Georgia, India e Thailandia nel febbraio 2012[5]. Nell'attacco avvenuto presso Nuova Delhi è stata ferita la moglie dell'attachè militare israeliano in India. All'inizio di aprile la Sky, in esclusiva, ha riportato la notizia che la Turchia sarebbe stata avvisata di un piano organizzato dall'Unità 400 per colpire obiettivi ebraici ed israeliani in Turchia[6].

Maggiori attacchi[modifica | modifica wikitesto]

I principali attacchi terroristici internazionali in cui i Pasdaran sarebbero direttamente coinvolti sono:

  • 1994 - Attentato presso il centro ebraico AMIA a Buenos Aires in Argentina. oltre 80 morti. I documenti confermano il coinvolgimento dei Pasdaran, attraverso quello che poi diventerà il comandante delle Forze Quds Qasem Soleimani, e di Hezbollah[7][8]. Per ostruzionismo alle indagini è finito sotto inchiesta anche l'allora Presidente argentino Carlos Menem, di origini siriane.
  • 1998 - Attentato all'Ambasciata americana in Kenya. 212 morti e 4000 feriti. Nel dicembre del 2011 la Corte americana ha provato il coinvolgimento dei Pasdaran nell'attentato[9][10].
  • 1998 - Attentato all'Ambasciata americana in Tanzania. 11 morti. Nel dicembre del 2011 la Corte americana ha provato il coinvolgimento dei Pasdaran[9][10].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ https://irantruth.org/a-look-at-the-irgcs-unit-400/ A Look at the IRGC’s “Unit 400”
  2. ^ Intelligence report iranian special ops division planning attacks on jewish israeli targets in turkey[collegamento interrotto].
  3. ^ a b Copia archiviata, su vsquds.info. URL consultato il 12 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2020).
  4. ^ Behind Iran's Alleged Plot to Kill Saudi Arabia's Ambassador - The Daily Beast Archiviato il 31 marzo 2012 in Internet Archive..
  5. ^ Copia archiviata (PDF), su terrorism-info.org.il. URL consultato il 4 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2012)..
  6. ^ Hunt For Secret Iranian Network Planning To Attack Jewish, Israeli and Western targets in Turkey | World News | Sky News.
  7. ^ https://ejpress.org/60976-2/ Qassem Soleimani was behind the 1994 bombing attack against the AMIA Jewish center in Buenos Aires
  8. ^ https://www.camera.org/article/the-amia-attack-terrorism-cover-up-and-the-implications-for-iran/ The AMIA Attack: Terrorism, Cover-Up and the Implications for Iran By: Ricki Hollander, Marcelo Wio February 1, 2015
  9. ^ a b https://www.washingtonpost.com/gdpr-consent/?destination=%2fopinions%2firan-responsible-for-1998-us-embassy-bombings%2f2011%2f12%2f08%2fgIQAuEAAfO_story.html%3f Articolo sul Washington Post
  10. ^ a b https://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4159077,00.html

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]