Forza Quds

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Forza Quds
Descrizione generale
NazioneBandiera dell'Iran Iran
ServizioForze armate dell'Iran
TipoForze speciali
RuoloOperazioni speciali, intelligence
Battaglie/guerreGuerra Iran-Iraq
Guerra civile libanese
Guerra in Afghanistan (1979-1989)
Conflitto del Belucistan
Guerra del Libano (2006)
Conflitto Iran–PJAK
Guerra civile siriana
Guerra di Gaza
Parte di
Corpo delle guardie della rivoluzione islamica
Comandanti
Comandante attualebrigadier generale Esmail Qaani
Simboli
Bandiera
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La Forza Quds, (in persiano نیروی قدس‎, Nīrū-ye Qods, o سپاه قدس, Sepāh-e Qods) è una componente del Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica (una delle tre Forze armate dell'Iran), organizzata su unità di forze speciali e di raccolta informazioni militari, responsabile delle operazioni al di fuori del Paese.

Al-Quds (in arabo القدس?) ovvero "la (città) Santa", è uno dei tre nomi arabi per la città di Gerusalemme (gli altri due sono Ūrushalīm e Bayt al-Maqdis). Per tale ragione spesso la stampa occidentale si riferisce a questa formazione o anche all'omonima formazione palestinese con il nome di "Brigata Gerusalemme" come sineddoche.

Gli Stati Uniti nel 2007 hanno classificato la Forza Quds come una forza di sostegno al terrorismo di matrice islamica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Forza Quds venne creata durante la guerra Iran-Iraq come forza speciale del Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica. Durante e dopo la guerra, la Forza Quds fornì supporto ai Curdi nella lotta a Saddam Hussein. Dal 1982, un'unità della Forza Quds operò in Libano, dove assistette alla generazione dell'Hezbollah. Durante le guerre jugoslave, la Forza Quds appoggiò i bosniaci musulmani, inviando sue truppe in quel Paese.

Secondo una stima del Pentagono, nel corso dell'occupazione statunitense dell'Iraq le operazioni in cui è stata coinvolta questa unità avrebbero causato la morte di oltre 600 soldati americani.[1]

Durante la guerra civile siriana ha operato a fianco delle forze del presidente della Siria Baššār al-Asad nel conflitto contro l'Isis, appoggiando nel contempo anche il governo iracheno, armando le milizie sciite dette Forze di Mobilitazione Popolare (PMU) impegnate nella lotta alla formazione jihadista durante la guerra civile irachena.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Le 8 aree in cui è suddiviso il mondo per le operazioni della Quds

I membri della Forza Quds si addestrano principalmente nella base “Imām ʿAlī” vicino a Teheran, alla base di Wali-i Assar presso Shiraz e al “College Gerusalemme”, nella città santa di Qom, responsabile dell'addestramento “spirituale” e “dottrinario” delle reclute[2].

Responsabile di tutte le operazioni all'estero, sia militari sia clandestine, la Forza Quds attualmente controlla la zona di Herat in Afghanistan, una parte dell'Iraq - dove sostiene le Forze di Mobilitazione Popolare (PMU) - rifornisce di uomini e armi il governo siriano di Bashar al-Assad, in Libano e Palestina finanzia Hezbollah e Hamas (considerate organizzazioni terroristiche dagli USA e dall'Unione Europea).

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Si stima (2007) che tale unità sia composta da 15.000 persone[3], di cui oltre 3000 agenti in tutto il mondo.

Appartenente a queste forze speciali è la Unità 400, con compiti definiti dall'intelligence USA «di condurre sensibili operazioni coperte all'estero che includono attacchi terroristici, rapimenti, assassini e sabotaggi».[3] Tra le varie operazioni che vengono attribuite dagli USA a questa forza figura il tentativo di assassinare l'ambasciatore saudita a Washington attraverso contatti con cartelli della droga messicani[3]. Il quartier generale di questo gruppo speciale è collocato da fonti nella parte sud est di Teheran[4].

Per i movimenti aerei e di trasporto di armi e materiali le forze Quds si avvalgono, oltre che degli aerei dell'IRGC e dell'IRIAF, di numerose compagnie aeree di copertura, tra cui Pouya Air, Caspian Co., Qeshm Fars Air, tutte basate sull'Aeroporto Internazionale di Teheran-Mehrabad, o di aerei passeggeri della Mahan Air o di altre compagnie iraniane[5].

Comandanti[modifica | modifica wikitesto]

I vertici fanno rapporto direttamente alla guida suprema dell'Iran Ali Khamenei. Il suo comandante attuale è il brigadier generale Esmail Qaani, il quale ha sostituito Qasem Soleimani, che la guidava dal 1998, a seguito della sua uccisione mirata avvenuta il 3 gennaio 2020. Soleimani aveva a suo tempo sostituito Ahmad Vahidi, attualmente ministro della Difesa.

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Il simbolo della Forza Quds racchiude l'intera missione dell'unità: un pugno che stringe un mitra al cui vertice è scritto il sessantesimo verso dell'ottava Sura del Corano “al-Anfāl” in cui è scritto: “Preparate, contro di loro, tutte le forze che potrete [raccogliere] e i cavalli addestrati, per terrorizzare il nemico di Allah e il vostro e altri ancora che voi non conoscete, ma che Allah conosce. Tutto quello che spenderete per la causa di Allah vi sarà restituito e non sarete danneggiati”.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Soleimani era nella lista Usa delle persone da eliminare da 18 mesi, su globalist.it, 12 gennaio 2020. URL consultato il 27 gennaio 2020.
  2. ^ Risultati della ricerca quds « NO PASDARAN Archiviato il 28 marzo 2016 in Internet Archive..
  3. ^ a b c https://irantruth.org/a-look-at-the-irgcs-unit-400/
  4. ^ Copia archiviata, su vsquds.info. URL consultato il 12 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2020).
  5. ^ http://vsquds.info/en/content/pilots-service-quds-force.html Archiviato il 12 gennaio 2020 in Internet Archive. Pilots in Service of Quds Force

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dionisi, David J. American Hiroshima: The Reasons Why and a Call to Strengthen America's Democracy. Trafford Publishing, 2005, ISBN 1-4120-4421-9 Sanzini Publishing for the 2006/2007 Korean version. [1]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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