Tokio Jokio

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Tokio Jokio
Il corto in lingua originale
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1943
Dati tecniciB/N
Genereanimazione, commedia, satirico
RegiaRobert Clampett
SceneggiaturaLou Lilly
ProduttoreLeon Schlesinger
Casa di produzioneLeon Schlesinger Productions
MusicheCarl W. Stalling
Art directorIsadore Ellis
AnimatoriIsadore Ellis

Tokio Jokio è un film del 1944 diretto da Norman McCabe. È un cortometraggio d'animazione di propaganda della serie Looney Tunes, noto per le sue rappresentazioni controverse e razziste del popolo giapponese, all'epoca nemico degli Stati Uniti d'America nella seconda guerra mondiale.[1][2] Come molti cartoni animati di propaganda statunitense del periodo, non viene trasmesso più in televisione a causa di queste rappresentazioni razziste.[3]

Il nome è un gioco di parole tra Tokio, la capitale del Giappone, e joke, che significa "scherzo" in inglese. Il titolo potrebbe anche riferirsi a Hideki Tōjō, in quanto le prime due sillabe di ogni parola formano il suo nome (Tokio Jokio).

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il film finge di essere un cinegiornale giapponese che è stato preso dalle struppe statunitensi durante la seconda guerra mondiale. Ogni segmento ritrae una scena separata che in teoria dovrebbe lodare la vita nipponica e lo sforzo bellico. In realtà, ogni segmento ha un contenuto satirico, spesso razzista, nel ritrarre i giapponesi e i loro alleati dell'Asse come dei falliti incompetenti, patetici e autodistruttivi.[1][4]

La breve apparizione di Lord Haw-Haw come Lord Hee Haw.

Tra i personaggi parodiati in questo corto propagandistico sono presenti il primo ministro nipponico Hideki Tōjō, l'ammiraglio Isoroku Yamamoto (che morì il 18 aprile 1943, circa un mese prima dell'uscita del cartone, avvenuta il 15 maggio), il generale Masaharu Honma, il conduttore radiofonico inglese filonazista William Joyce, detto Lord Haw-Haw (che diventa "Lord Hee Haw" e ha l'aspetto di un asino antropomorfo), Adolf Hitler (che riceve una cartolina "di vacanze" da Rudolf Hess, imprigionato in un campo di concentramento) e Benito Mussolini.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Questo fu l'ultimo cortometraggio della Warner Bros. ad essere diretto da Norman McCabe.[4] Tokio Jokio è uno dei 122 corti animati della Warner Bros. il cui diritto di copia non venne rinnovato nel 1971, pertanto è di dominio pubblico negli Stati Uniti.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Brian D. Behnken e Gregory D. Smithers, Racism in American Popular Media: From Aunt Jemima to the Frito Bandito: From Aunt Jemima to the Frito Bandito, ABC-CLIO, 24 marzo 2015, ISBN 978-1-4408-2977-2. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  2. ^ (EN) Tracey Mollet, Cartoons in Hard Times: The Animated Shorts of Disney and Warner Brothers in Depression and War 1932-1945, Bloomsbury Publishing USA, 19 ottobre 2017, ISBN 978-1-5013-2874-9. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  3. ^ (EN) Karl F. Cohen, Forbidden Animation: Censored Cartoons and Blacklisted Animators in America, McFarland, 18 ottobre 2013, ISBN 978-1-4766-0725-2. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  4. ^ a b (EN) Norm McCabe, su lambiek.net. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  5. ^ (EN) Looney Tunes DVD and Video Guide: Looney Tunes in the Public Domain, su web.archive.org, 26 marzo 2016. URL consultato il 10 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2016).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Jerry Beck e Will Friedwald, Looney Tunes and Merrie Melodies: A Complete Illustrated Guide to the Warner Bros. Cartoons, Henry Holt and Co., 1989, p. 141.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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