Tito Quinzio Capitolino Barbato (console 421 a.C.)

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Tito Quinzio Capitolino Barbato
Console della Repubblica romana
Nome originaleTitus Quinctius Capitolinus Barbatus
FigliTito Quinzio Capitolino Barbato
GensQuintia
PadreTito Quinzio Capitolino Barbato
Consolato421 a.C.

Tito Quinzio Capitolino Barbato [1] (in latino Titus Quinctius Capitolinus Barbatus; Roma, ... – ...; fl. V secolo a.C.) è stato un politico e militare romano del V secolo a.C..

Consolato[modifica | modifica wikitesto]

Nel 421 a.C. fu eletto al consolato con Numerio Fabio Vibulano[2].

A Fabio toccò in sorte la campagna contro gli Equi che, anche se fu condotta vittoriosamente dai romani, fu festeggiata nell'urbe con una semplice ovazione.

«Gli Equi erano appena riusciti a mettere in mostra un timido schieramento di battaglia che i Romani sbaragliarono, senza quindi grande gloria per il console. Perciò gli venne negato il trionfo, ma per aver cancellato l'onta della disfatta subita da Sempronio, gli fu concesso di entrare in città con gli onori dell'ovazione.»

A Roma i senatori prima presentarono la proposta di portare da due a quattro il numero dei questori, poi la ritirarono quando i tribuni della plebe, accogliendola, proposero che almeno uno di questi nuovi questori, fosse scelto tra la plebe.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1, Boston: Little, Brown and Company, Vol.1 pag.605 n.2[collegamento interrotto]
  2. ^ Tito Livio, Ab Urbe condita, IV, 3, 43

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Fasti consulares Successore
Lucio Papirio Mugillano e
Lucio Manlio Capitolino e Quinto Antonio Merenda
(421 a.C.)
con Numerio Fabio Vibulano
Lucio Quinzio Cincinnato, Marco Manlio Vulsone
Lucio Furio Medullino e Aulo Sempronio Atratino