Tillandsia
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Tillandsia L., 1753 è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Bromeliaceae, originarie del Centro America.
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Senza radici sotterranee, assorbono il loro nutrimento dall'umidità dell'aria. Vivono generalmente sulle cime degli alberi o sulle rocce, nelle zone dove sono più diffuse è comune trovarle anche su pali e fili elettrici oltre che sulle antenne televisive. L'umidità dell'aria è catturata tramite apposite strutture poste sull'epidermide chiamate tricomi che sono aperti quando la pianta è secca e si richiudono sopra una certa soglia di umidità per impedirne l'evaporazione: l'aspetto vellutato di queste piante è dovuto proprio ad essi.
Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]
Il genere comprende circa 700 specie.[1]
È suddiviso nei seguenti 6 sottogeneri:[senza fonte]
- Tillandsia sottogen. Tillandsia
- Tillandsia sottogen. Allardtia (A. Dietr) Baker
- Tillandsia sottogen. Anoplophytum (Beer) Baker
- Tillandsia sottogen. Diaphoranthema (Beer) Baker
- Tillandsia sottogen. Phytarrhiza (Vis.) Baker
- Tillandsia sottogen. Pseudalcantarea Mez
Usi[modifica | modifica wikitesto]
Assieme all'umidità, le Tillandsie catturano anche il pulviscolo atmosferico che contiene agenti inquinanti. In ragione di questa proprietà, sono stati eseguiti studi volti ad esplorare l'utilizzo di queste piante come biorivelatori di inquinanti atmosferici, in particolare per rivelare gli IPA (idrocarburi policiclici aromatici), sostanze provenienti dalla incompleta combustione della benzina e del gasolio sospettate di causare il cancro.
La pianta è stata testata per sei mesi sulla trafficatissima circonvallazione di Firenze, per iniziativa del botanico Luigi Brighigna dell'Ateneo fiorentino[2], che ha poi portato le piantine "inquinate" al dipartimento di chimica 'Ciamician' di Bologna, attrezzato per studiarle. Secondo i risultati del test, resi noti dall'Università di Bologna, la Tillandsia può essere usata per monitorare l'inquinamento, ma anche, in dosi massicce, per assorbire le polveri cariche di idrocarburi policiclici aromatici, ovvero i benzopireni accusati di essere cancerogeni, provenienti dall'incompleta combustione della benzina e del gasolio. La mancanza di radici ha permesso, inoltre, di analizzare le sostanze depositate escludendo le interferenze con il terreno. La Tillandsia non solo cattura gli inquinanti, ma è in grado di assorbirli ed eliminarli, metabolizzandoli. Costa poco e sono già state ipotizzate le applicazioni: una piccola parete può essere usata per disinquinare un appartamento, ma non si esclude in futuro l'ipotesi di interi pannelli pieni di piante da collocare sulle autostrade e sulle vie cittadine di grande traffico[3].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) Tillandsia, in The Plant List. URL consultato il 4 novembre 2019.
- ^ la Repubblica/auto_leggi: La lettera, su www.repubblica.it. URL consultato il 2 dicembre 2018.
- ^ La Nazione, Firenze: la pianta senza radici ci salverà dall'inquinamento - La Nazione, in La Nazione. URL consultato il 2 dicembre 2018.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Tillandsia, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Maggiori informazioni sulle Tillandsia, su tillandsia.it.
- Descrizione e indicazioni sulla coltivazione delle Tillandsia, su tillandsie.com.
- Elenco delle specie di Tillandsia (in inglese e tedesco), su f-lohmueller.de.
- Tillandsia pianta benessere, Casa.atuttonet.it
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 3437 · NDL (EN, JA) 00577304 |
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