Teatro Pacini

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Teatro Pacini
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàPescia
IndirizzoPiazza San Francesco - 51017 Pescia (PT)
Dati tecnici
Capienza445 (sala 148; palchi/galleria/loggione 297) posti
Realizzazione
Costruzione1728
Inaugurazione1728
ArchitettoGiovanni Antonio
Sito ufficiale
Coordinate: 43°54′17.8″N 10°41′25.2″E / 43.904944°N 10.690333°E43.904944; 10.690333

Il Teatro Pacini è un teatro situato a Pescia.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Intitolato dal 1889 al compositore catanese Giovanni Pacini, il teatro, realizzato per incarico dell'Accademia degli Affilati: un gruppo di privati, prevalentemente nobili, mossi dall’amore per l’opera lirica che si unirono in una vera e propria impresa con costi e rischi. Fu inaugurato nel 1728 con tipologia di platea a U e 40 palchi (progetto dell'architetto Giovanni Antonio).

Un primo importante intervento di ristrutturazione risale al 1793-95 quando, su disegno dell'architetto Niccolò Paoletti, furono aumentati e ricostruiti i palchi.

Nel 1842, su progetto di Pietro Bernardini, la pianta del teatro assunse la tipologia a ferro di cavallo, vennero trasformate le aperture dei palchi e fu rinnovata la sua decorazione con stucchi e pitture (quelle del palcoscenico, i sipari e gli scenari, furono opera di Giovanni Pessuti).

La sala

Nel 1888 a seguito di importanti cambiamenti interni all'Accademia, il teatro fu oggetto di un altro importante intervento per la messa a norma secondo quanto previsto dall'allora vigente normativa: furono realizzate nuove uscite di sicurezza con scale verso il fiume; fu isolato il palcoscenico dalle strutture portanti del soffitto con una parete di mattoni vuoti; vennero eseguite nuove decorazioni pittoriche dell'interno per opera del pittore Ugolino Ugolini; venne infine abbassato il palcoscenico, furono rifatte le drapperie in color rosso e le panche della platea. Nel 1889, con la rappresentazione dell'opera lirica Saffo di Giovanni Pacini, il teatro venne riaperto.

I primi anni del Novecento sono contrassegnati da varie riforme interne all'Accademia che si concluderanno col suo scioglimento e da alcuni interventi di innovazioni nell'impiantistica realizzati su progetto di Ugo Pergola: impianto elettrico, nuovi camerini, ignifugazione delle scene e creazione di tre corridoi di percorrenza in platea.

Altri interventi sul teatro si verificarono nel primo dopoguerra per ampliare la platea e i posti nei palchi e ancora nel secondo dopoguerra quando si dovette rimediare ai danni provocati alle coperture dalle continue esplosioni delle bombe tedesche per far saltare il ponte San Francesco (1947-49, ingegner Guido Michelotti).

Il restauro più recente attuato nell'ambito del Progetto Integrato FIO-Regione Toscana per l'edilizia teatrale su progetto dell'architetto Francesco Gurrieri e supportato da una vasta campagna di ricognizione documentaria sulle fonti di archivio del Teatro condotta da Daniela Lamberini, oltre a restituire il teatro ai suoi valori più autentici lo ha dotato delle più moderne attrezzature scenotecniche capaci di soddisfare le attuali esigenze di messinscena.

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