Talatha Vaerovree

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Talatha Vaerovree
UniversoForgotten Realms
AutoreEd Greenwood
1ª app. inSecrets of the Magister (2000)
Caratteristiche immaginarie
SpecieUmano
SessoFemmina
Luogo di nascitaInnarlith
ProfessioneMago/Arcimago

Talatha Vaerovree è un personaggio immaginario appartenente all'ambientazione Forgotten Realms per il gioco di ruolo fantasy Dungeons & Dragons. È l'attuale Magister, ovvero il prescelto dalla dea Mystra e dal dio Azuth per diffondere nel Faerûn la conoscenza, il rispetto e l'uso costruttivo della magia arcana (chiamata l'"Arte").

Il personaggio è stato creato da Ed Greenwood nel manuale Secrets of the Magister. La versione per AD&D Seconda Edizione presente nel supplemento è stata aggiornata a D&D Terza Edizione nel manuale Magia di Faerûn, nel paragrafo dove è stato presentato il Magister come archetipo; il prosieguo della storia della vita di Talatha dopo l'accettazione dell'incarico è però poco sviluppata.

Dipinta come una sconosciuta e giovane arcimaga che ha ricevuto divinamente un incarico di enorme potere ma di grande responsabilità e di estremo pericolo, Talatha svolge con entusiasmo la propria missione, viaggiando continuamente attraverso Faerûn incontrando l'accoglienza e il favore degli abitanti (si percepisce d'istinto che si tratta di una persona buona, importante e favorita dalle divinità), ma dovendo sfuggire all'invidia dei maghi bramosi di potere; per questo conduce una vita tristemente solitaria.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Talatha è originaria di Yallash, un piccolo villaggio dove, per alcuni anni dopo la sua nascita, ha vissuto con i genitori, Ghendor e Irdiira, e con la prepotente sorella maggiore, Terivelle. Non si sa cosa sia successo ai genitori, né alla sorella, quando una banda di pirati saccheggiò Yallash nel corso di una scorreria sulle coste del Lago dei Vapori; Mirt, allora uno dei capitani dei pirati (ora uno dei Lord di Waterdeep), salvò Talatha dalle fiamme del rogo dalla sua casa per poi portarla a Innarlith, una città indipendente che sorge sulla costa est del grande lago. Il pirata consegnò la bambina, assieme a buona parte del proprio bottino come pagamento per la sua educazione, alle cure del mago Onlagar Blumwood affinché l'uomo, che il fuorilegge conosceva essendo stato suo compagno d'avventura, ne facesse l'apprendista che stava cercando. L'incantatore diventò mentore della giovane, insegnandogli ad utilizzare l'Arte, a creare nuovi incantesimi, a cucinare erbe e raccontandogli la storia di Faerûn; ma fu anche un padre protettivo. La vita di Talatha in città fu particolarmente difficile a causa del naturale timore e della diffidenza dei cittadini nei confronti dei "magi" (maghi e stregoni), costringendola così ad evitare il più possibile ogni contatto sociale. Quando Onlagar morì in seguito ad una malattia, Talatha, dopo averlo seppellito, decise di continuare da sola ad imparare la magia e le tattiche del combattimento magico, per incrementare il suo potere prima di avventurarsi in altri luoghi di Faerûn; ci riuscì rapidamente e in modo sorprendentemente naturale. La sua volontà di evitare la gente le valse l'appellativo di "Sacerdotessa dell'Ombra" di Innarlith. La sua completa solitudine era interrotta solo dalle visite di Boroland Nevilard, un giovane bardo che, tempo prima, cercando un luogo ove dormire, aveva scambiato la casa della maga per rovine disabitate (il giovane ancora oggi non sa che lei è l'attuale Magister). Talatha si divertiva a fare danze rituali solitarie in cerchi di specchi fluttuanti, durante le quali si esercitava a lanciare e controllare incantesimi multipli, capacità rara anche fra i maghi più potenti; proprio per questa sua innata abilità, Azuth, la divinità patrona dei maghi, cominciò a tenerla d'occhio assieme ad oltre una dozzina di altri maghi: fra di loro il dio avrebbe scelto a chi offrire la carica di Magister. Talatha, per la sua natura, diversa da tutti gli altri maghi uomini, ambiziosi e desiderosi di potere, è stata prescelta da Azuth e dalla dea Mystra per ricoprire la carica in quel momento vacante. Azuth ha chiesto a Talatha di diventare Magister nella notte del 24 di Marpenoth dell'anno 1370 CV, e lei ha accettato l'incarico. Da quel momento ha cominciato a viaggiare attraverso Faerûn per svolgere la sua missione e soddisfare il suo ardente desiderio di conoscenza.

Essere Magister significa essere costantemente in pericolo, poiché qualunque mago di Faerûn ambisce a ricoprire tale carica, e per questo non esiterebbe ad affrontare Talatha in un combattimento magico. Fino a prima che Talatha fosse nominata, potendo esserci un solo Magister alla volta, la carica veniva assunta solamente per sconfitta del detentore; questo era un metodo che metteva troppo in pericolo il Magister e che non faceva altro che spingere i maghi ad un uso distruttivo della magia arcana. Quindi, dopo la nomina di Talatha, Azuth e Mystra decisero che questo sistema era sbagliato, e si preoccuparono di far sapere a tutti gli incantatori arcani, tramite i propri sacerdoti, che le "regole" della nomina non erano più le stesse. Questo ha reso di conseguenza la vita del Magister un po' meno difficile, anche se ancora oggi la maggior parte dei maghi non crede al cambiamento.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Aspetto fisico[modifica | modifica wikitesto]

Talatha è un'umana che appare snella e di media altezza; ha i capelli biondo chiaro, lunghi fino alle spalle, ma incredibilmente le sopracciglia brune. Gli occhi sono grigio-fumo. Si muove con grazia ed eleganza, estetizzando il movimento. Veste di solito con abiti lunghi che hanno profondi spacchi laterali poiché odia essere costretta nei movimenti o soffrire il caldo; usualmente tende ad occuparsi poco del suo aspetto esteriore. Quando indossa un mantello, Talatha lo chiude sul davanti con una spilla in acciaio dorato, un oggetto magico chiamato Occhio di Angalar; indossa inoltre la Cintura di Fuoco, un oggetto magico donatogli dal dio Azuth.

Il Magister non porta alcun segno distintivo che rappresenti la sua carica.

Personalità[modifica | modifica wikitesto]

Talatha ama le cose semplici come osservare la natura, danzare, lanciare trucchetti e guardare genuinamente stupita la potenza di Mystra come se le si rivelasse per la prima volta. È una ragazza abbastanza estroversa, e difficilmente si arrabbia o perde la pazienza. Ha imparato a convivere con la solitudine e, anche se a volte si sente sola, resiste al bisogno di avere qualcuno vicino (ha comunque spesso contatti con Azuth). Ama essere creativa (non solo nell'Arte) e cerca sempre di destreggiarsi in nuove attività. Trae grande piacere nell'osservare e seguire da vicino la vita degli abitanti comuni di Faerûn, e spesso, per breve tempo, modifica il suo aspetto per poterlo fare. È estremamente curiosa e vogliosa di scoprire quotidianamente cose nuove.

Combattimento[modifica | modifica wikitesto]

Generalmente Talatha evita di combattere, preferendo difendersi dai primi attacchi per poi fuggire dileguandosi; questo non perché abbia timore, ma perché odia perdere troppo tempo in cose senza senso. Se costretta, affronta il combattimento con estrema lucidità; anche nel mezzo di una battaglia Talatha riesce a restare calma, difficilmente restando vittima della paura. Non ha remore a distruggere nemici particolarmente insistenti. Riesce facilmente a percepire alterazioni della Trama che indicano l'utilizzo della magia nelle vicinanze. Generalmente non utilizza incantesimi di invisibilità, a meno che non le consenta di abbandonare un combattimento; spesso lancia l'incantesimo ESP per capire le intenzioni dei suoi avversari. Una tattica che utilizza è quella di attirare il nemico in uno spazio ristretto per poi bersagliarlo con incantesimi distruttivi basati sul fuoco. Contro gli avversari maghi cerca sempre di bloccarli prima di attaccarli. Azuth le ha mostrato un luogo dove teletrasportarsi con il suo nemico per poterlo indebolire notevolmente: si tratta del Castello Endreth, nei pressi di Starmantle, un edificio in rovina pieno di trappole magiche. Nel castello c'è anche, nascosta in una nicchia pronta per essere utilizzata in caso di emergenza, la Pietra dei Dardi Incantati.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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