Sudan TV

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Sudan TV
StatoBandiera del Sudan Sudan
Linguaarabo, inglese
Tipogeneralista
Targettutti
VersioniSudan TV
(data di lancio: )
GruppoSudan National Broadcasting Corporation
EditoreGoverno del Sudan
SitoSito ufficiale
Diffusione
Terrestre

Sudan TV (Sudan)
DVB-T - FTA
SDTV
Satellite

Arabsat 5A
Sudan TV (DVB-S - FTA)
- -
SDTV

AsiaSat 5
Sudan TV (DVB-S - FTA)
- -
SDTV

Badr 6
Sudan TV (DVB-S - FTA)
- -
SDTV

Badr 4
Sudan TV (DVB-S - FTA)
- -
SDTV

Hot Bird 9
Sudan TV (DVB-S - FTA)
- -
SDTV

Nilesat 101
Sudan TV (DVB-S - FTA)
- -
SDTV

NSS 7
Sudan TV (DVB-S - FTA)
- -
SDTV

Hispasat 1C
Sudan TV (DVB-S - FTA)
- -
SDTV

Galaxy 19
Sudan TV (DVB-S - FTA)
- -
SDTV

Sudan TV (in arabo: تلفزيون السودان), gestita dall'ente radiotelevisivo pubblico Sudan National Broadcasting Corporation (SNBC), è un canale nazionale pubblico del Sudan. È controllato dal governo e trasmette programmi in arabo e in inglese dalla capitale Khartoum.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La televisione in Sudan iniziò la sua attività nel 1962. Sudan TV fu il primo canale, che inizialmente copriva solo la regione della capitale Khartoum e dei sobborghi di Omdurman e Khartoum Bahri. Un anno dopo il generale Muhammad Ahmad Farid al-Tihami ne estese il segnale a tutto il Paese e firmò un contratto con Radio Berlin International per ricevere assistenza tecnica, telecamere e registratori.[2]

Negli anni settanta, tramite la General Company for Wireless and Wired Telecommunications, Sudan TV cominciò a diffondere i propri programmi anche via satellite; nel 1976 introdusse il colore.

Programmazione[modifica | modifica wikitesto]

La programmazione di Sudan TV include notizie, preghiere, recita del Corano e programmi di intrattenimento per bambini, talent show, fiction e documentari.

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

Sudan TV trasmette su due canali ed è disponibile anche via satellite.[1]

Censura[modifica | modifica wikitesto]

In Sudan la televisione, come gli altri mass media, è sottoposta a censura da parte di un governo militare, che si assicura che l'informazione non contraddica le posizioni ufficiali del governo e i valori culturali che questi vuole difendere e promuovere.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]