Stazione di Clanezzo-Botta

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Clanezzo-Botta
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàUbiale Clanezzo
Coordinate45°45′40.82″N 9°36′17.74″E / 45.76134°N 9.604928°E45.76134; 9.604928
Lineeferrovia della Valle Brembana
Storia
Stato attualeDismessa
Attivazione1906
Soppressione1966
Caratteristiche
TipoStazione in superficie, passante
Binari2
GestoriSocietà Anonima della Ferrovia Elettrica di Valle Brembana
OperatoriSocietà Anonima della Ferrovia Elettrica di Valle Brembana
DintorniClanezzo, Porto di Clanezzo, Ponte che Balla

La stazione di Clanezzo-Botta sorgeva lungo la ferrovia della Valle Brembana, attiva fra il 1906 e il 1966, a servizio del comune di Ubiale Clanezzo e Botta, frazione di Sedrina.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La stazione fu aperta nel 1906, al completamento della prima tratta della ferrovia della Valle Brembana[1].

Così come il servizio lungo la linea, le infrastrutture di stazione erano gestite dalla Società Anonima della Ferrovia Elettrica di Valle Brembana (FVB), cui il 15 ottobre 1903 era stato subconcesso l'esercizio da parte della deputazione provinciale[2].

Dopo decenni di intenso utilizzo da parte dei viaggiatori e nonostante l'esistenza di una domanda di traffico merci, la stazione fu chiusa nel 1966 insieme all'intera linea[1].

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

La stazione, posta fra i portali di due delle numerose gallerie della linea, era dotata di binario di raddoppio che proseguiva all'interno delle stesse e di un fascio di binari a servizio del traffico merci, costituito, fra le altre merci, da derrate alimentari.

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

La stazione costituiva fermata per tutti i servizi viaggiatori a carattere locale svolti dalla FVB sulla propria linea sociale classificati Omnibus e Accelerati.

Il traffico merci era costituito da treni raccoglitori che sostavano nelle diverse località della linea.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b G. Leopardi, C. Ferruggia e L. Martinelli, Le ferrovie delle valli bergamasche, op. cit., p. 24.
  2. ^ C. Ferruggia, G. Leopardi e L. Martinelli, La ferrovia della valle Brembana, op. cit., p. 6.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carlo Ferruggia, Giulio Leopardi e Luigi Martinelli, La ferrovia della valle Brembana, in Mondo Ferroviario, n. 64, ottobre 1991, pp. 6–13.
  • Carlo Ferruggia, Giulio Leopardi e Luigi Martinelli, Le ferrovie delle valli bergamasche, in Tutto treno & storia, n. 15, aprile 2006, pp. 22–33.
  • Marco Cacozza, Le ferrovie delle valli bergamasche, in Tutto treno & storia, n. 31, aprile 2014, pp. 10–15.
  • Felice Riceputi, La ferrovia di Valle Brembana, in "Il sogno brembano. Industrializzazione e progresso sociale nella Valle Brembana del primo Novecento", Centro Storico Culturale Valle Brembana, 2006, pp. 13–128.
  • Giulio Leopardi, Carlo Ferruggia, Luigi Martinelli, Treni e tramvie della Bergamasca, Clusone, Editrice Cesare Ferrari, 1988. ISBN non esistente

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]