Spiridon Zambelios

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Spiridon Zambelios

Spiridon Zambelios (Leucade, 1815[1]Zugo, 1881) è stato un letterato, filologo e storico greco.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque in una famiglia benestante di origine italiana, figlio del commediografo Ioannis Zambelios. Studiò giurisprudenza, filologia e storia prima nella città natale, poi all'"Accademia ionica" di Corfù, nell'ambiente favorevole delle Isole ioniche, lontano dal clima anti-bizantino di Atene. Proseguì gli studi in Italia e in seguito in altri Paesi europei, dove ebbe l'opportunità di frequentare molte biblioteche per esaminare manoscritti e documenti glottologici.

Pubblicò a Corfù la poesia L'ultima notte di un prigioniero condannato come autore anonimo, tanto da essere attribuita erroneamente al grande Dionysios Solomos. Per un breve periodo continuò l'attività di poeta in lingua greca moderna (dhimotikì), per poi dedicarsi alla storia e alla filologia, ovviamente in lingua katharevousa dato che la prosa in lingua moderna cominciò dopo la sua morte[2].

Nel 1852 pubblicò l'antologia Canzoni popolari della Grecia, preceduta da una poderosa introduzione, di ben 595 pagine, con cui tentò di tracciare l'origine e la tradizione della canzone popolare greca parallelamente alla storia della nazione.

Pubblicò un importante saggio (Atene, 1859) intitolato Da dove è derivata la comune parola "cantare" in cui tentò di spiegare perché il verbo "cantare", derivato in greco dalla parola "tragedia", possa essere applicato ai lamenti della canzone popolare, e criticò l'edizione dell'opera completa di Solomos (1859) eseguita dallo studioso Iakovos Polylàs, sincero devoto di Solomos. Polylàs respinse questo saggio con un pamphlet dall'ironico titolo Da dove è derivata la paura del mistero del Sig. Zambelios. Alcune riflessioni (Corfù, 1860).

In qualità di storico ebbe una considerevole importanza. La sua opera principale in questo campo fu Studi bizantini. Le fonti della moderna etnicità greca (Atene, 1857), in cui per primo enunciò la teoria di un ellenismo diviso in tre fasi (antica, medievale e moderna); e la concezione dell'Impero bizantino come uno Stato eretto sulle tre basi del sistema politico romano, del cristianesimo e della cultura greca.

Nel 1879 pubblicò a Parigi un dizionario etimologico greco dal titolo Parlers grecs et romains, unico volume edito di un progetto più ampio. I contributi dell'autore vennero criticati da alcuni esperti di linguistica per il suo tentativo di relazionare parole celtiche[3] e latine ad antiche radici greche.

Fu eletto deputato per il collegio di Leucade nel nono Parlamento ellenico. In seguito si ritirò nella sua residenza di Livorno dove trascorse gli ultimi dieci anni. Morì in Svizzera durante un viaggio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mentre tutte le fonti riportano la stessa data di morte, quella di nascita cambia da una fonte all'altra. Ho scritto la data indicata da una relativa maggioranza delle fonti.
  2. ^ Con la pubblicazione del libro To taxidhi mou di Ioannis Psycharis nel 1888
  3. ^ I rapporti tra le lingue celtiche ed il greco sono stati rivalutati da alcuni studiosi recenti. Si veda ad es. Brian O' Connell, Greek and Celtic, New York, Vantage Press, 1978, ISBN 0-533-02474-9

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Eliseo Brighenti, Crestomazia neoellenica, Milano, Hoepli, 1908, pp. 173-175
  • Renata Lavagnini, Spiridon Zambelios, i documenti greci dell'Italia meridionale e la storia della lingua neogreca, in: Nea Romi. Rivista di ricerche bizantinistiche, Roma, 2007, n. 4, pp. 441-466
  • Renata Lavagnini, Spiridon Zambelios alla ricerca della lingua neogreca, in: E. Papadopoulou, I. Remediaki (a cura di), Glossa, psychis aggelos. Afièroma stin Eleutheria Giakommaki, Atene, Sema, 2010, ISBN 897-960-89506-5-8, pp. 181-201
  • Renata Lavagnini, Spiridon Zambelios pioniere degli studi di filologia greca medievale, in: Vie per Bisanzio: VII Congresso Nazionale dell'Associazione Italiana di Studi Bizantini, Venezia, 25-28 novembre 2009, Edizioni di Pagina, 2013, ISBN 978-8874702442
  • Rivista di Studi Bizantini e Neoellenici, n. 53 (2016), p. 297
  • (EN) Evangelos Kofos, Greece and the Eastern Crisis, 1875-1878, Thessalonica, Institute for Balkan Studies, 1975
  • (EN) Bruce Merry, Encyclopedia of Modern Greek Literature, Westport and London, Greenwood Press, 2004, ISBN 0-313-30813-6, p. 480
  • (EN) Paul Stephenson (edited by), The Byzantine World, London, Routledge, 2010, ISBN 978-1136727870, pp. 454-455
  • (EN) Merih Erol, Greek Orthodox Music in Ottoman Istanbul. Nation and Community in the Era of Reform, Bloomington, Indiana University Press, 2015, ISBN 978-0-253-01833-5, pp. 71-72

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]