Intertestualità

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Nella teoria letteraria l'intertestualità sono le relazioni che legano un testo ad altri.

Natura dei legami intertestuali[modifica | modifica wikitesto]

A partire da un singolo testo, è normale che un secondo ne riprenda alcune caratteristiche dando così origine ad un plagio, un'allusione, una parodia oppure a una vera e propria riscrittura di opere altrui, intesa come processo creativo. È infatti impossibile che un testo venga redatto a prescindere totalmente da tutto ciò che è stato scritto prima. Un insieme di rapporti più o meno visibili collega infatti tutti i testi scritti in un'unica rete. Questa va ben oltre le semplici somiglianze e consuetudini che accomunano gli stessi testi di un genere letterario.[1]

Il concetto è stato introdotto negli anni sessanta dalla studiosa Julia Kristeva, la quale parla di una vera e propria interazione tra i testi.[2] Non potendo essere un'unità completamente autonoma, citerebbe e rielaborerebbe di continuo i tratti di diversi altri testi per creare una sorta di mosaico. Il rapporto tra due testi si sovrappone quindi a quello intersoggettivo tra gli autori.

Secondo studi successivi di Roland Barthes, l'importanza dei legami intertestuali e del ruolo del lettore metterebbe in crisi il ruolo e l'importanza dell'autore.[3]

Naturalmente l'impiego del termine “testo” si riferisce al senso più ampio della parola com'è utilizzato nell'ambito della semiotica o delle teorie della cultura; non si riferisce dunque soltanto al testo letterario.

Una classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Ci sono parecchie classificazioni per spiegare i diversi tipi d'intertestualità. Gérard Genette, nell'introduzione a "Palinsesti. La letteratura al secondo grado" utilizza il termine transtestualità e lo propone come la possibilità di trascendenza testuale del testo, “ciò che lo mette in relazione, manifesta o segreta, con altri testi”. Questa transtestualità può avere differenti forme:

  • Intertestualità, presenza effettiva di un testo in un altro (citazione, plagio, allusione, parodia).
  • Metatestualità, rapporto critico o riflessivo che un testo ha con un altro.
  • Architestualità, rapporto tra testi che possiedono caratteristiche generali comuni (generi letterari, sottogeneri, ecc).
  • Paratestualità, rapporto d'un testo con altri della propria periferia testuali o grafici di contorno (titoli, opinioni di altri autori, colore della copertina, ecc).
  • Ipertestualità, rapporto che inserisce un testo (ipotesto) in un altro (ipertesto), ma non a modo di commento, per poter essere funzionale all'ipotesto (citazioni nei saggi, ecc).

Intertestualità e cinema[modifica | modifica wikitesto]

Intertestualità nelle arti visive: "Nur eine Waffe taugt" (Richard Wagner, Parsifal, atto III), di Arnaldo Dell'Ira, circa 1930

Il cinema considerato dalla parte testuale (copione) è collegato all'intertestualità. In questo modo si può pensare il cinema di genere come un arcitesto, considerare gli scritti di Ėjzenštejn sui suoi film come paratesti, o riconoscere l'ipertestualità dell'Odissea ne Il disprezzo di Jean Luc Godard.

Molto interessante nel cinema è la presenza dell'intertestualità nel caso della citazione o parodia. Nella citazione è paradigmatico il re-make fatto da Gus Van Sant del film Psyco di Alfred Hitchcock. Gli innumerevoli riferimenti di Brian de Palma a questo stesso regista, anche se non segnalati, hanno carattere citazionale, manifestato dall'autore in tante occasioni.

Jurij Lotman, in La semiosfera vol I, scrive che una delle funzioni del testo è generare nuovi significati e che questo accade quando c'è coscienza della presenza di un testo in un altro testo. Questo intensifica il carattere ludico nel testo. È il caso della parodia, imitazione di uno stile, rielaborazione di un testo, in tanti casi in modo ironico o con intento satirico. Implica la conoscenza da parte dello spettatore del testo originale. Il cinema di Mel Brooks o la saga di Scary Movie sono un esempio di questo caso di parodia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Encarta, intertestualità., su it.encarta.msn.com. URL consultato il 18 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2008).
  2. ^ analisi del romanzo di Antoine de la Sale, Jehan de Saintré (1456) (nel volume collettivo Théorie d'ensemble, Parigi, Seuil, 1968).
  3. ^ Roland Barthes, '"La mort de l'auteur", In: Le bruissement de la langue, Parigi 1984.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Andrea Bernardelli, Intertestualità, Firenze, La Nuova Italia, 2000
  • Umberto Eco, Lector in fabula, Milano, Bompiani, 1979
  • Gérard Genette, Palinsesti, Torino, Einaudi, 1997
  • Jurij Lotman, La semiosfera: asimmetria e il dialogo nelle strutture pensanti, a cura di Simonetta Salvestroni, Venezia, Marsilio, 1985 ISBN 88-317-4703-7

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