Julia Kristeva
Julia Kristeva (bgr. Юлия Кръстева, Julija Krăsteva; Sliven, 24 giugno 1941) è una linguista, psicanalista, filosofa e scrittrice francese di origine bulgara.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Vive e lavora in Francia dal 1964 e pubblica principalmente in francese. Partecipò alla redazione della rivista Tel Quel e, soprattutto negli anni sessanta e settanta, partecipò attivamente alla vita culturale francese, teorizzando e sviluppando tra l'altro il concetto di intertestualità. Collaborò con Michel Foucault, Roland Barthes, Jacques Derrida e Philippe Sollers. Si sposò con quest'ultimo.
Nel 1979 divenne psicanalista, dopo aver seguito dei seminari di Jacques Lacan. Ha costruito una relazione tra la semiologia e l'analisi psicanalitica. Insegna Semiologia alla State University of New York e all'Università Paris VII - Denis-Diderot. Dirige il "Centro Roland Barthes" e nel 2004 ha ricevuto il Premio Holberg. Il 12 dicembre 2018 ha ricevuto la laurea magistrale honoris causa in Traduzione specialistica e Interpretariato di conferenza presso la Libera università di lingue e comunicazione IULM di Milano.[1]
Opere[modifica | modifica wikitesto]

Il suo lavoro è cominciato intorno alla semiologia occupandosi di dialogo, verosimiglianza, ideologemi, moda e letteratura. Specialmente di autori come Sade, Roussel, Bataille, Beckett (con Le père, l'amour, l'exile) e in misura maggiore di Mallarmé, al quale ha dedicato una monografia importante (La révolution du langage poétique, 1974). Un altro libro di critica letteraria che già apre alla psicoanalisi è Pouvoirs de l'horreur (1980), su Céline. Seguono poi anni d'interesse verso i fenomeni dell'amore e della depressione, l'idea di esilio, e il problema della fede. Un romanzo semi-autobiografico (I samurai, 1990) ricostruisce i suoi anni d'impegno politico maoista e gli incontri di lei, giovane e attraente ragazza giunta a Parigi dall'est Europa, con gli intellettuali dell'epoca. Di una successiva ricerca sul "genio femminile" fanno parte i tre libri su Hannah Arendt, Melanie Klein e Colette.
Kristeva è stata considerata una delle maggiori esponenti del femminismo francese insieme a Simone de Beauvoir, Hélène Cixous e Luce Irigaray.[2][3] Ha avuto una notevole influenza sul femminismo e la critica letteraria femminista negli Stati Uniti e nel Regno Unito.[4][5]
Impostures intellectuelles[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1997, i fisici A. Sokal e J. Bricmont dedicarono un capitolo del loro libro Impostures intellectuelles[6] all'utilizzo che Kristeva fece della matematica in alcuni degli scritti che la resero famosa negli anni Sessanta e Settanta. Essi illustrano (pagg. 38-49 della prima edizione americana) la assai superficiale conoscenza di Kristeva della matematica che purtuttavia ella pretende di richiamare, e sostengono inoltre che ella non riesca a mostrare la rilevanza, in linguistica, dei concetti matematici che importa in modo analogico, e che tale rilevanza verosimilmente non esiste.
Saggi[modifica | modifica wikitesto]
- Semiologia e grammatologia (1968), in Jacques Derrida, Posizioni. Colloqui con Henri Ronse, Julia Kristeva, Jean-Louis Houdebine, Guy Scarpetta, Lucette Finas, Verona: Bertani, 1975
- Séméiôtiké. Ricerche per una semanalisi (1969), Milano: Feltrinelli, 1978
- La semiologia scienza critica e/o critica della scienza (1971), in Umberto Silva (a cura di), Scrittura e rivoluzione (trad. parziale di Théorie d'ensemble), Milano: Mazzotta, 1974
- Bataille l'esperienza e la pratica (1973), in Philippe Sollers (a cura di), Bataille. Verso una rivoluzione culturale, Bari: Dedalo, 1974
- Il soggetto in processo (1973), in Philippe Sollers (a cura di), Artaud. Verso una rivoluzione culturale, Bari: Dedalo, 1974
- La Révolution du langage poétique (1974); trad. La rivoluzione del linguaggio poetico (1974), Venezia: Marsilio, 1979; Milano: Spirali, 2006
- Donne cinesi (1975), Milano: Feltrinelli, 1975
- Discorso e famiglia in Cina. Alcune proposte (1975), in Armando Verdiglione (a cura di), Psicanalisi e semiotica, Milano: Feltrinelli, 1975
- Materia e senso. Pratiche significanti e teoria del linguaggio (trad. parziale di Polylogue, 1980), Torino: Einaudi, 1980
- Eretica dell'amore, a cura di Edda Melon, Torino: la Rosa, 1979
- Pouvoirs de l'horreur (1980); trad. Poteri dell'orrore. Saggio sull'abiezione, Milano: Spirali, 1981
- Histoires d'amour (1983); trad. Storie d'amore, Roma: Editori Riuniti, 1985; n.ed. Roma: Donzelli, 2012
- Au commencement était l'amour (1985); trad. In principio era l'amore. Psicoanalisi e fede (1985), Bologna: il Mulino, 1987, n.ed. Milano: SE, 2001; con presentazione di Massimo Recalcati, Bologna: il Mulino, 2015
- Soleil noir. Depression et mélancolie (1986); trad. Sole nero. Depressione e melanconia, Milano: Feltrinelli, 1986; n.ed. Roma: Donzelli, 2013
- Étrangers à nous même (1988); trad. Stranieri a sé stessi, Milano: Feltrinelli, 1990; n.ed. Roma: Donzelli, 2014
- Le language, cet inconnu (1981); trad. Il linguaggio, questo sconosciuto: iniziazione alla linguistica (con un'intervista di Augusto Ponzio), Bari: Adriatica, 1992
- Les Nouvelles maladies de l'âme (1993); trad. Le nuove malattie dell'anima, Roma: Borla, 1998
- Au risque de la pensée (1998); trad. Il rischio del pensare (intervista a Marie-Christine Navarro), Genova: Il melangolo, 2006
- L'Avenir d'une révolte (1998); trad. L'avvenire di una rivolta, a cura di Marta Albertella, Genova: Il melangolo, 2013
- Hannah Arendt. La vita le parole (La Génie féminin. I, 1999), Roma: Donzelli, 2005
- Melanie Klein. La madre la follia (La Génie féminin. II, 2000), Roma: Donzelli, 2006
- Colette. Vita d'una donna (La Génie féminin. III, 2002), Roma: Donzelli, 2004
- Cet incroyable besoin de croire; trad. Il bisogno di credere. Un punto di vista laico, Roma: Donzelli, 2006
- La testa senza il corpo. Il viso e l'invisibile nell'immaginario dell'Occidente (1989), Roma: Donzelli, 2009
- (con Jean Vanier), Il loro sguardo buca le nostre ombre. Dialogo tra una non credente e un credente sull'handicap e la paura del diverso, Roma: Donzelli, 2011
- A Gerusalemme. Il bisogno di credere tra monoteismi e secolarizzazione, Mimesis, Milano-Udine 2014
- Je me voyage. Mémoires, trad. La vita, altrove: autobiografia come un viaggio: conversazione con Samuel Dock, Donzelli, Roma 2017 Prix Saint-Simon.
- Beauvoir présente, Fayard, Paris; trad. Simone De Beauvoir. La rivoluzione femminile, Donzelli, Roma 2018
Romanzi[modifica | modifica wikitesto]
- Les Samouraïs, 1990; trad. Oreste Del Buono e Lietta Tornabuoni, I samurai, Torino; Einaudi, 1991.
- Le Vieil Homme et les Loups, 1991.
- Possessions, 1996; trad. Edda Melon, Una donna decapitata, Palermo: Sellerio, 1997.
- Meurtre à Byzance, 2004.
- Thérèse mon amour, 2008; trad. Alessia Piovanello, Teresa, mon amour. Santa Teresa d'Avila: l'estasi come un romanzo, Roma: Donzelli, 2009.
- L'Horloge enchantée, 2015.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Laurea honors causa Julia Kristeva, su iulm.it.
- ^ Vanda Zajko e Miriam Leonard (edited by), Laughing with Medusa. Oxford University Press, 2006. ISBN 0-19-927438-X
- ^ Griselda Pollock, Inscriptions in the feminine. In: Inside the Visible edited by Catherine de Zegher. MIT Press, 1996.
- ^ Parallax, n. 8, [Vol. 4(3)], 1998.
- ^ Humm, Maggie, Modernist Women and Visual Cultures. Rutgers University Press, 2003. ISBN 0-8135-3266-3
- ^ A. Sokal, J. Bricmont, Impostures intellectuelles, Éditions Odile Jacob. Poi pubblicato anche in inglese come Fashionable Nonsense. Postmodern Intellectuals' abuse of science, Picador, New York 1998
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Jennifer Radden, The Nature of Melancholy: From Aristotle to Kristeva, Oxford University Press, 2000.
- Megan Becker-Leckrone, Julia Kristeva And Literary Theory, Palgrave Macmillan, 2005.
- Sara Beardsworth, Julia Kristeva, Psychoanalysis and Modernity, Suny Press, 2004. (2006 Goethe Award for Psychoanalytic Scholarship for the best book published in 2004)
- Kelly Ives, Julia Kristeva: Art, Love, Melancholy, Philosophy, Semiotics and Psychoanalysis, Crescent Moon Publishing Édition, 2010.
- Kelly Oliver, Ethics, Politics, and Difference in Julia Kristeva's Writing, Routledge, 1993.
- John Lechte, Maria Margaroni, Julia Kristeva: Live Theory , Continuum International Publishing Group Ltd, 2005
- Anna Smith, Julia Kristeva: Readings of Exile and Estrangement, Palgrave Macmillan, 1996.
- David Crownfield, Body/Text in Julia Kristeva: Religion, Women, and Psychoanalysis, State University of New York Press, 1992
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni di o su Julia Kristeva
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Julia Kristeva
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN, FR) Sito ufficiale, su kristeva.fr.
- (EN) Julia Kristeva, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Julia Kristeva, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- (EN) Opere di Julia Kristeva, su Open Library, Internet Archive.
- (FR) Pubblicazioni di Julia Kristeva, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de l'Innovation.
- (EN) Julia Kristeva, su Goodreads.
- (EN) Julia Kristeva, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN, FR) Biografia di Kristeva e la presentazione della sua teoria semiotica, su signosemio.com. URL consultato il 19 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2009).
- Notizie ed interviste a Julia Kristeva, su bulgaria-italia.com.
- Intervista alla Radio Svizzera 2012, su retedue.rsi.ch.
- (EN) Hélène Volat, Julia Kristeva: A Bibliography
Controllo di autorità | VIAF (EN) 108172648 · ISNI (EN) 0000 0001 2283 9200 · SBN CFIV074894 · Europeana agent/base/145335 · LCCN (EN) n50045983 · GND (DE) 118778056 · BNE (ES) XX937321 (data) · BNF (FR) cb11910116q (data) · J9U (EN, HE) 987007264150305171 (topic) · NSK (HR) 000002567 · NDL (EN, JA) 00446365 · WorldCat Identities (EN) lccn-n50045983 |
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