Gaetano Zoppi

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Gaetano Zoppi

Senatore del Regno d'Italia
LegislaturaXXVIII
Incarichi parlamentari
Membro della Commissione per il giudizio dell'Alta Corte di Giustizia (27 dicembre 1929-19 gennaio 1934) (1º maggio 1934-2 marzo 1939) (17 aprile 1939-5 agosto 1943)

Membro della Commissione delle forze armate (17 aprile 1939-5 agosto 1943)

Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studioAccademia militare
ProfessioneGenerale di Corpo d'Armata
Gaetano Zoppi
NascitaChiavari, 3 marzo 1850
MorteRoma, 19 ottobre 1948
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio esercito
ArmaFanteria
GradoTenente Generale
GuerrePrima guerra mondiale
CampagneFronte italiano
BattaglieBattaglie dell'Isonzo
Battaglia di Caporetto
Comandante diV Corpo d'armata
DecorazioniCroce d'oro per anzianità di servizio; Medaglia mauriziana al merito militare di dieci lustri; Croce al merito di guerra; Medaglia commemorativa della guerra 1915-1918; Medaglia interalleata della Vittoria; Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia
Studi militariScuola di Guerra (1877)
Altre carichePolitico
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Gaetano Zoppi (Chiavari, 3 marzo 1850Roma, 19 ottobre 1948) è stato un generale e dirigente sportivo italiano.

Fu venticinquesimo Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri Reali dal 14 settembre 1914 al 3 gennaio 1918[1] e simultaneamente fu comandante del V Corpo d'armata sull'Isonzo durante la prima guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Claudia Marcella Saporiti e Nicolò Zoppi, nacque da un'antica famiglia nobile fregiata del predicato di Zolasco (località in provincia della Spezia). Frequentò la scuola militare di fanteria e cavalleria e successivamente la scuola di guerra (1877). Fu presidente della fondazione Sante De Sanctis a Roma e senatore del Regno d'Italia nella XXVIII legislatura[2]. Fu anche eletto presidente della sezione premilitare della S.P. Lazio nel febbraio 1913. Entrò in guerra come comandante del XIII Corpo, per passare di lì a poco al V Corpo degli Altipiani. Nonostante le non eccezionali prove di comando e la disfatta del V Corpo non fu mai sotto inchiesta. Nel 1916 fu spostato al comando del corpo provvisorio detto “Z” (dall'iniziale del suo cognome), poi ribattezzato XXII, per passare infine al VI Corpo.

Per un breve periodo comandò il CTA (C.do Truppe Altopiano) ad Asiago. Nel 1918 fu collocato in congedo per limiti di età per poi essere richiamato in qualità di presidente della commissione avanzamento di carriera presso il Comando Supremo, con la promozione a generale d'armata.

Battaglie[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Gran cordone dell'Ordine dei S.S. Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia Mauriziana per merito militare di 10 lustri - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia interalleata della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dell'Aquila Bianca di Serbia (Serbia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Rosa (Impero del Brasile) - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine della Legion d'onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria

Monumenti e dediche[modifica | modifica wikitesto]

La nona galleria della strada delle 52 gallerie del Monte Pasubio, scavate in occasione dei combattimenti della prima guerra mondiale, lunga 78 metri, porta il suo nome.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri Successore
Giuseppe Del Rosso 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918 Luigi Cauvin