Ordine corinzio: differenze tra le versioni
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L'ordine corinzio è nato il 2 ac a roma, parlare di ordine nella grecia del 300ac è un eresia, infatti si utilizzava la parola stile |
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[[File:Capitello-in-stile-corinzio.jpg|thumb|Capitello in stile corinzio in marmo bianco della prima metà del II secolo d.C. (età adrianea) Collezione M - Collezione privata ([[Roma]])]] |
[[File:Capitello-in-stile-corinzio.jpg|thumb|Capitello in stile corinzio in marmo bianco della prima metà del II secolo d.C. (età adrianea) Collezione M - Collezione privata ([[Roma]])]] |
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L<nowiki>'</nowiki>'''ordine corinzio''' è uno degli [[ordini architettonici]] dell'[[architettura romana]], e in epoca precedente, durante l'[[architettura greca|greca]], parleremo di stile corinzio, in quanto non esisteva ancora l'ordine canonizzato. Ha le caratteristiche dagli stessi elementi dell'ordine ionico, con un [[capitello]] decorato con foglie d'[[acanto (ornamento)|acanto]]. |
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Anche se di origine greca, lo stile corinzio non fu utilizzato spesso nell'architettura greca, rispetto all'[[ordine dorico]] ed a quello [[ordine ionico|ionico]]. |
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Secondo [[Vitruvio]] (''[[De architectura]]'', [[De architectura, libro IV|libro IV]]) il capitello corinzio fu inventato dall'architetto [[Callimaco (scultore)|Callimaco]] che si ispirò ad un cesto sormontato da una lastra, lasciato come offerta votiva su un sepolcro e ricoperto da una pianta d'acanto. |
Secondo [[Vitruvio]] (''[[De architectura]]'', [[De architectura, libro IV|libro IV]]) il capitello corinzio fu inventato dall'architetto [[Callimaco (scultore)|Callimaco]] che si ispirò ad un cesto sormontato da una lastra, lasciato come offerta votiva su un sepolcro e ricoperto da una pianta d'acanto, inoltre documentò che il suo utilizzo consisteva in una variante applicata alla trabeazione ionica o dorica. |
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L'elemento a tronco di cono (''kalathos'') è rivestito di due ordini di otto foglie di acanto. Dietro queste nascono degli steli che terminano in spirale: le "volute" arrivano a sorreggere gli spigoli dell'[[abaco (architettura)|abaco]] sovrapposto al ''kalathos'', mentre le "elici" terminano al centro di ogni lato. L'abaco presenta i lati concavi. Nell'evoluzione della struttura decorativa di epoca romana gli steli di elici e volute nasceranno insieme ad un calice di foglie d'acanto da uno stelo unico ("caulicolo"). |
L'elemento a tronco di cono (''kalathos'') è rivestito di due ordini di otto foglie di acanto. Dietro queste nascono degli steli che terminano in spirale: le "volute" arrivano a sorreggere gli spigoli dell'[[abaco (architettura)|abaco]] sovrapposto al ''kalathos'', mentre le "elici" terminano al centro di ogni lato. L'abaco presenta i lati concavi. Nell'evoluzione della struttura decorativa di epoca romana gli steli di elici e volute nasceranno insieme ad un calice di foglie d'acanto da uno stelo unico ("caulicolo"). |
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Nella variante italica, diffusa in [[Repubblica romana|età repubblicana]] romana, come negli esemplari greci più antichi, volute ed elici nascono direttamente dietro le foglie d'acanto delle due corone. In ambiente [[Asia Minore|microasiatico]] ed orientale si evolve in epoca imperiale romana un tipo di capitelli, detti "asiatici" che avranno ampia diffusione con produzioni standardizzate lavorate direttamente nelle cave di marmo, caratterizzato da foglie d'acanto con fogliette più aguzze. |
Nella variante italica, diffusa in [[Repubblica romana|età repubblicana]] romana, come negli esemplari greci più antichi, volute ed elici nascono direttamente dietro le foglie d'acanto delle due corone. In ambiente [[Asia Minore|microasiatico]] ed orientale si evolve in epoca imperiale romana un tipo di capitelli, detti "asiatici" che avranno ampia diffusione con produzioni standardizzate lavorate direttamente nelle cave di marmo, caratterizzato da foglie d'acanto con fogliette più aguzze. |
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La canonizzazione dell'ordine avvenne in epoca [[Augusto|augustea]] con la costruzione del tempio di [[Tempio di Marte Ultore|Marte Ultore]] che faceva da chiusura scenografica al lato di fondo del [[Foro di Augusto|foro di Augusto]] a [[Roma|Roma]] |
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Versione delle 01:55, 7 set 2017
L'ordine corinzio è uno degli ordini architettonici dell'architettura romana, e in epoca precedente, durante l'greca, parleremo di stile corinzio, in quanto non esisteva ancora l'ordine canonizzato. Ha le caratteristiche dagli stessi elementi dell'ordine ionico, con un capitello decorato con foglie d'acanto.
Anche se di origine greca, lo stile corinzio non fu utilizzato spesso nell'architettura greca, rispetto all'ordine dorico ed a quello ionico.
Secondo Vitruvio (De architectura, libro IV) il capitello corinzio fu inventato dall'architetto Callimaco che si ispirò ad un cesto sormontato da una lastra, lasciato come offerta votiva su un sepolcro e ricoperto da una pianta d'acanto, inoltre documentò che il suo utilizzo consisteva in una variante applicata alla trabeazione ionica o dorica.
L'elemento a tronco di cono (kalathos) è rivestito di due ordini di otto foglie di acanto. Dietro queste nascono degli steli che terminano in spirale: le "volute" arrivano a sorreggere gli spigoli dell'abaco sovrapposto al kalathos, mentre le "elici" terminano al centro di ogni lato. L'abaco presenta i lati concavi. Nell'evoluzione della struttura decorativa di epoca romana gli steli di elici e volute nasceranno insieme ad un calice di foglie d'acanto da uno stelo unico ("caulicolo").
Nella variante italica, diffusa in età repubblicana romana, come negli esemplari greci più antichi, volute ed elici nascono direttamente dietro le foglie d'acanto delle due corone. In ambiente microasiatico ed orientale si evolve in epoca imperiale romana un tipo di capitelli, detti "asiatici" che avranno ampia diffusione con produzioni standardizzate lavorate direttamente nelle cave di marmo, caratterizzato da foglie d'acanto con fogliette più aguzze.
La canonizzazione dell'ordine avvenne in epoca augustea con la costruzione del tempio di Marte Ultore che faceva da chiusura scenografica al lato di fondo del foro di Augusto a Roma
Il fusto della colonna corinzia ha proporzioni simili a quello dell'ordine ionico, con scanalature piatte separate da listelli. Il fusto è poggiato su una base attica semplificata, composta da plinto, toro, scozia e toro.
Come nell'ordine ionico, l'architrave si presenta diviso in due o tre fasce e con un coronamento, il fregio è continuo, liscio o decorato (tra le decorazioni vegetali più frequenti in epoca romana le girali d'acanto). Dalla originaria cornice ionica, decorata con dentelli, si evolve in epoca romana la cornice con mensole (o modiglioni), presente per la prima volta nel tempio di Marte Ultore.
Il più antico esempio conosciuto di colonna corinzia è nel tempio di Apollo Epicuro a Bassae in Arcadia, c. 450–420 a.C., anche se si trattava di una semicolonna isolata presente nella decorazione interna della cella e non di una delle colonne della peristasi esterna. Esempi più maturi di uso dello stile corinzio sono all'interno delle tholoi (edifici templari a pianta circolare) di Delfi (375 a.C.) e di Epidauro 360 a.C. Il primo esempio documentato dell'utilizzo dello stile corinzio in esterni è il monumento coregico di Lisicrate ad Atene, databile intorno al 334 a.C.
Voci correlate
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Collegamenti esterni
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