Antonino di Piacenza: differenze tra le versioni

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Le notizie circa la sua biografia sono scarse e poco attendibili, come la sua appartenenza alla [[Legione tebana]].
Le notizie circa la sua biografia sono scarse e poco attendibili, come la sua appartenenza alla [[Legione tebana]].


La tradizione locale tramanda che il suo [[martirio]] si consumò nelle vicinanze di [[Travo]] intorno al [[303]].
La tradizione locale tramanda che il suo [[martirio (Cristianesimo)|martirio]] si consumò nelle vicinanze di [[Travo]] intorno al [[303]].


La sua esistenza è ricordata nel ''[[De laude Sanctorum]]'' di [[Vittricio di Rouen]], risalente alla fine del [[IV secolo]], nonché nel [[Martirologio Geronimiano]], che lo riporta alla data del [[30 settembre]], probabile data di nascita.
La sua esistenza è ricordata nel ''[[De laude Sanctorum]]'' di [[Vittricio di Rouen]], risalente alla fine del [[IV secolo]], nonché nel [[Martirologio Geronimiano]], che lo riporta alla data del [[30 settembre]], probabile data di nascita.

Versione delle 11:16, 3 gen 2015

Sant'Antonino di Piacenza
 
Venerato daChiesa cattolica
Santuario principaleBasilica di Sant'Antonino, Piacenza
Ricorrenza30 settembre (4 luglio, 13 novembre)
Patrono diPiacenza, Sant'Antonino, Travo

Antonino di Piacenza (... – Travo, 303) è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e commemorato il 30 settembre.

Notizia biografiche

Le notizie circa la sua biografia sono scarse e poco attendibili, come la sua appartenenza alla Legione tebana.

La tradizione locale tramanda che il suo martirio si consumò nelle vicinanze di Travo intorno al 303.

La sua esistenza è ricordata nel De laude Sanctorum di Vittricio di Rouen, risalente alla fine del IV secolo, nonché nel Martirologio Geronimiano, che lo riporta alla data del 30 settembre, probabile data di nascita.

L'agiografia più antica e dettagliata è stata scritta a cavallo tra il IX e il X secolo, con il Gesta Sanctorum Antonini, Victoris, Opilii et Gregorii PP. X.

Culto

Nel IV secolo il vescovo Savino di Piacenza avrebbe ritrovato le sue spoglie. Ricognizioni storiche delle reliquie sono state eseguite per secoli, dai dintorni dell'anno 1000, ad opera del vescovo Sigifredo, passando per il 1510 (Malabaila), il 1562 (Bernardino Scotti), il 1569 (Paolo Burali d'Arezzo) e il 1615 (Claudio Rangoni), per finire con l'approfondito studio di Giovanni Battista Scalabrini tra il 1878 e il 1879.

Il suo culto è stato attivo nella diocesi di Piacenza sin dal secolo successivo alla sua morte. Fu nominato patrono di Piacenza, ruolo condiviso con santa Giustina, e gli fu intitolata la prima cattedrale della città, l'attuale Basilica di Sant'Antonino. Al santo è dedicata una statua posta sulla rotonda davanti al Pubblico Passeggio di Piacenza, e grazie ad un automatismo la statua fa un quarto di giro ogni ora.

La città prevede due feste patronali: il 4 luglio, in primo grado, con l'omaggio delle autorità amministrative e religiose locali, e il 13 novembre, giorno dell'invenzione delle reliquie, in secondo grado.

La sua devozione è diffusa in altre diocesi italiane e in Gallia. A lui è intitolata l'omonima città Sant'Antonino (Svizzera).

Pseudoepigrafia

Per secoli al santo è stata attribuita la cronaca di un pellegrinaggio in Terra Santa, diffusa nel Medioevo e nel Rinascimento. Nel 1889 fu dimostrato da Gildemeister, grazie a due manoscritti del IX secolo e al loro studio storico e filologico, che il testo era riferito a un periodo intorno al 570, probabilmente redatto da un pellegrino piacentino dell'epoca devoto ad Antonino.

Collegamenti esterni

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