Carica di Poloj: differenze tra le versioni
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==La Battaglia== |
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Al sorger del sole del 17 di ottobre, il 14° reggimento, supportato da una colonna di artiglieria ippotrainata, muoveva verso Primisije quando, nelle prossimità del fiume Korana, un manipolo di partigiani Jugoslavi esplosero dei colpi di grosso calibro dalle alture circostanti, uccidendo subito un ufficiale e un cavalleggero e ferendo diversi uomini e cavalli. |
Al sorger del sole del 17 di ottobre, il 14° reggimento, supportato da una colonna di artiglieria ippotrainata, muoveva verso Primisije quando, nelle prossimità del fiume Korana, un manipolo di partigiani Jugoslavi esplosero dei colpi di grosso calibro dalle alture circostanti, uccidendo subito un ufficiale e un cavalleggero e ferendo diversi uomini e cavalli. |
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Dopo un leggero ripiegamento, che però ha dato tempo ai partigiani di riorganizzarsi e di appostarsi, alle 13.00 il reggimento si mosse in formazione a losanga, rinforzato dallo squadrone di supporto con carri e pezzi d'artiglieria. |
Dopo un leggero ripiegamento, che però ha dato tempo ai partigiani di riorganizzarsi e di appostarsi, alle 13.00, il reggimento si mosse in formazione a losanga, rinforzato dallo squadrone di supporto con carri e pezzi d'artiglieria. |
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Alle 14.30 questo raggiunse Poloj e si schierò in ordine di combattimento, |
Alle 14.30, questo raggiunse Poloj e si schierò in ordine di combattimento, poichè le alture erano tenute dai partigiani, e subito iniziò un violento scontro a fuoco. |
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Alle 17.00 si accentuò la pressione avversaria, così il generale Lo Maglio, Comandante del 14°, ordinò dal comando di proseguire per Primisije e mandò sul posto il generale Mazza. |
Alle 17.00 si accentuò la pressione avversaria, così il generale Lo Maglio, Comandante del 14°, ordinò dal comando di proseguire per Primisije e mandò sul posto il generale Mazza. |
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Alle 18:30 lo Maglio, col far del buio, decise di far ritirare le forze da Perjasica, ma ormai i partigiani aspettavano questa mossa. |
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Il colonnello Aimone Cat, comandante sul campo, |
Il colonnello Aimone Cat, comandante sul campo, mandò in scoperta il primo squadrone del capitano Antonio Petroni con lo squadrone comando e quello dei mitraglieri. |
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Nel frattempo il terzo squadrone, sfoderate le sciabole, si |
Nel frattempo il terzo squadrone, sfoderate le sciabole, si lanciò alla carica sui partigiani che scendevano dalle alture a sinistra, mentre il secondo faceva lo stesso dal lato opposto; in retro guardia il quarto squadrone del capitano Vinaccia caricò ripetutamente per coprire la ritirata dell' artiglieria e degli automezzi: il capitano cadde nello scontro, ma le perdite partigiane furono nettamente superiori. |
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I pochi partigiani rimasti, a questo punto, |
I pochi partigiani rimasti, a questo punto, decisero di organizzare un terzo sbarramento, ma una poderosa carica di sciabole riuscì a spezzare l'accerchiamento formatosi e a metterli in fuga. |
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A fine battaglia, in tarda serata, il 14° Cavalleggeri |
A fine battaglia, in tarda serata, il 14° Cavalleggeri contava 129 caduti e una settantina di feriti, ma le perdite partigiane erano abbastanza alte da determinare per l'Italia non solo una vittoria strategica, ma anche una vittoria tattica. |
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I cavalleggeri |
I cavalleggeri rientrarono vittoriosi la mattina del 18 ottobre a Perjasica, accolti dagli alti comandi con tutte le glorie, nonostante l'amarezza per aver perduto nello scontro il regio stendardo che accompagnò quel reparto durante tutta la sua storia. |
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== Voci correlate == |
== Voci correlate == |
Versione delle 11:47, 22 feb 2013
Carica di Poloj parte del Fronte jugoslavo della seconda guerra mondiale | |||
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Data | 17 ottobre 1942 | ||
Luogo | Poloj, Croazia | ||
Esito | Vittoria italiana | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
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Ultima carica di cavalleria della storia accertata. | |||
Voci di battaglie presenti su Wikipedia | |||
La Carica di Poloj (Croazia) è un episodio bellico consumatosi durante il Secondo conflitto mondiale nel Fronte jugoslavo il 17 ottobre 1942, passato alla storia come ultima carica posta in essere da truppe militari regolari. L'episodio ha visto come protagonisti da una parte il Regio Esercito, con il 14° Cavalleggeri d'Alessandria e dall'altra l'Esercito popolare di liberazione della Jugoslavia.
Antefatto
Dopo l'invasione della Jugoslavia nel 1941 e la conseguente spartizione dei territori occupati voluta dalla Germania Nazista, il Regno d'Italia era presente a Zara, in una parte della Slovenia (Provincia italiana di Lubiana), nella parte nord-occidentale della Banovina di Croazia (congiunta alla Provincia di Fiume), in una parte della Dalmazia e nella zona della Bocche di Cattaro (Governatorato di Dalmazia). L'Italia assicurava i propri confini con diverse divisioni, stanziate in basi nel Friuli Venezia Giulia, nell'Istria, in Zara, e in Albania.
Con il crescere del malcontento popolare causato dall'occupazione dell'Asse, nel Regno di Jugoslavia prendeva sempre più piede un movimento armato filocomunista di opposizione, chiamato ufficialmente Armata popolare di liberazione della Iugoslavia. I primi scontri si svolsero già nei primi giorni dell'invasione, per poi continuare durante tutta l'occupazione, principalmente sotto forma di azioni di guerriglia, di sabotaggio e di disturbo.
Il 14° Cavalleggeri di Alessandria era uno dei reggimenti italiani presenti nei territori occupati in cui le truppe erano prevalentemente a cavallo: era di sicuro il reggimento con la più alta mobilità tra tutti quelli nella zona.
Il reggimento, inquadrato nella 1ª Divisione Celere "Eugenio di Savoia", compiva azioni di pattugliamento e controllo del territorio e gli incontri con i partigiani erano frequenti.
La Battaglia
Al sorger del sole del 17 di ottobre, il 14° reggimento, supportato da una colonna di artiglieria ippotrainata, muoveva verso Primisije quando, nelle prossimità del fiume Korana, un manipolo di partigiani Jugoslavi esplosero dei colpi di grosso calibro dalle alture circostanti, uccidendo subito un ufficiale e un cavalleggero e ferendo diversi uomini e cavalli. Dopo un leggero ripiegamento, che però ha dato tempo ai partigiani di riorganizzarsi e di appostarsi, alle 13.00, il reggimento si mosse in formazione a losanga, rinforzato dallo squadrone di supporto con carri e pezzi d'artiglieria.
Alle 14.30, questo raggiunse Poloj e si schierò in ordine di combattimento, poichè le alture erano tenute dai partigiani, e subito iniziò un violento scontro a fuoco. Alle 17.00 si accentuò la pressione avversaria, così il generale Lo Maglio, Comandante del 14°, ordinò dal comando di proseguire per Primisije e mandò sul posto il generale Mazza. Alle 18:30 lo Maglio, col far del buio, decise di far ritirare le forze da Perjasica, ma ormai i partigiani aspettavano questa mossa. Il colonnello Aimone Cat, comandante sul campo, mandò in scoperta il primo squadrone del capitano Antonio Petroni con lo squadrone comando e quello dei mitraglieri.
Nel frattempo il terzo squadrone, sfoderate le sciabole, si lanciò alla carica sui partigiani che scendevano dalle alture a sinistra, mentre il secondo faceva lo stesso dal lato opposto; in retro guardia il quarto squadrone del capitano Vinaccia caricò ripetutamente per coprire la ritirata dell' artiglieria e degli automezzi: il capitano cadde nello scontro, ma le perdite partigiane furono nettamente superiori. I pochi partigiani rimasti, a questo punto, decisero di organizzare un terzo sbarramento, ma una poderosa carica di sciabole riuscì a spezzare l'accerchiamento formatosi e a metterli in fuga.
A fine battaglia, in tarda serata, il 14° Cavalleggeri contava 129 caduti e una settantina di feriti, ma le perdite partigiane erano abbastanza alte da determinare per l'Italia non solo una vittoria strategica, ma anche una vittoria tattica. I cavalleggeri rientrarono vittoriosi la mattina del 18 ottobre a Perjasica, accolti dagli alti comandi con tutte le glorie, nonostante l'amarezza per aver perduto nello scontro il regio stendardo che accompagnò quel reparto durante tutta la sua storia.