Vincenzo Arangio-Ruiz: differenze tra le versioni

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Antifascista, liberale, ricoprì inoltre le cariche di [[ministro di Grazia e Giustizia]] nel [[Governo Badoglio II|I governo di unità nazionale]] e di [[Ministero della Pubblica Istruzione|ministro dell'Educazione]] nel [[Governo Bonomi III|III governo Bonomi]] e nel [[governo Parri]].
Antifascista, liberale, ricoprì inoltre le cariche di [[ministro di Grazia e Giustizia]] nel [[Governo Badoglio II|I governo di unità nazionale]] e di [[Ministero della Pubblica Istruzione|ministro dell'Educazione]] nel [[Governo Bonomi III|III governo Bonomi]] e nel [[governo Parri]].
Grazie al suo ritrovamento su un mercatino egiziano di un papiro, contenente frammenti dell'Opera di Gaio "Institutiones", è stata colmata una delle parti andate perse durante il recupero della stessa opera da un codice palinsesto ritrovato nel 1817 in una biblioteca a Verona. Si trattava della parte relativa alla comproprietà (Consortium ergo non cito).
Grazie al suo ritrovamento su un mercatino egiziano di un papiro, contenente frammenti dell'Opera di Gaio "Institutiones", è stata colmata una delle parti andate perse durante il recupero della stessa opera da un codice palinsesto ritrovato nel 1817 in una biblioteca a Verona. Si trattava della parte relativa alla comproprietà (Consortium ercto non cito).
I suoi scritti più importanti di diritto romano (tuttora studiati nelle università italiane) sono:
I suoi scritti più importanti di diritto romano (tuttora studiati nelle università italiane) sono:
* ''Storia del diritto romano'' ([[1937]])
* ''Storia del diritto romano'' ([[1937]])

Versione delle 19:18, 28 gen 2013

Vincenzo Arangio-Ruiz (Napoli, 1884Roma, 1964) è stato un giurista italiano.

Biografia

Si laureò nel 1904 e nel 1907 ottenne il primo incarico universitario presso l'Università degli Studi di Camerino, per passare poi all'Università degli studi di Perugia, cui seguirono Cagliari, Messina e Modena. Nel 1925 è tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce. Ordinario di diritto romano presso la facoltà di Giurisprudenza dell'università Federico II di Napoli, ha ricoperto il ruolo di preside della facoltà dal 1943 al 1945. Successivamente, insegnò all'università La Sapienza di Roma. Fra i suoi allievi, Mario Talamanca e Feliciano Serrao.

Antifascista, liberale, ricoprì inoltre le cariche di ministro di Grazia e Giustizia nel I governo di unità nazionale e di ministro dell'Educazione nel III governo Bonomi e nel governo Parri. Grazie al suo ritrovamento su un mercatino egiziano di un papiro, contenente frammenti dell'Opera di Gaio "Institutiones", è stata colmata una delle parti andate perse durante il recupero della stessa opera da un codice palinsesto ritrovato nel 1817 in una biblioteca a Verona. Si trattava della parte relativa alla comproprietà (Consortium ercto non cito). I suoi scritti più importanti di diritto romano (tuttora studiati nelle università italiane) sono:

  • Storia del diritto romano (1937)
  • Istituzioni di diritto romano (1957)

Fu presidente dell'Unione Nazionale per la Lotta contro l'Analfabetismo.

Fu anche presidente generale del Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani (CNGEI) dal 1954 al 1962[1].

Note

  1. ^ Mario Sica, Storia dello scautismo in Italia, 4ª ed., Roma, Fiordaliso, 2006, p. 270, ISBN 978-88-8054-774-7.

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