Nikolaj Michajlovič Karamzin: differenze tra le versioni
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Versione delle 00:19, 26 lug 2012
Nikolaj Michajlovič Karamzin (in russo Никола́й Миха́йлович Карамзи́н?) (Michailovsk, 1º dicembre 1766 – Mosca, 3 giugno 1826) è stato uno scrittore e storico russo, conosciuto per aver rivoluzionato il linguaggio letterario del proprio paese..
Biografia
Karamzin nacque nel villaggio di Michailovsk, nel governatorato di Simbirsk, il 1º dicembre 1765 in una famiglia della nobiltà provinciale. Suo padre era un ufficiale dell'esercito russo che lo inviò a Mosca per condurre gli studi secondari alla scuola privata di un professore tedesco, insegnante all'Università di Mosca.
Terminati gli studi, per qualche tempo condusse una vita di stravizi finché aderì alla massoneria e fu presentato al giornalista ed editore Nikolaj Ivanovič Novikov, per il quale lavorò con traduzioni di autori stranieri. Il suo primo volume è la traduzione del Giulio Cesare di Shakespeare, pubblicato nel 1787.
Nel 1789 Karamzin intraprense un viaggio che lo avrebbe portato in Germania, in Francia, in Svizzera e in Inghilterra. Tornato in Russia nel 1790, dal 1791 al 1792 pubblicò una propria rivista, il Giornale di Mosca, con il quale diede inizio al suo movimento letterario, espresso anche dalle Lettere di un viaggiatore russo, apparse nella sua rivista e poi pubblicate in sei volumi dal 1797 al 1801, frutto del suo viaggio in Europa e ispirate al famoso Viaggio sentimentale di Laurence Sterne. Con le sue Lettere, Karamzin divenne «un capo, la maggiore personalità letteraria della sua generazione».[1]
Nel 1792 aveva pubblicato il suo primo e più noto romanzo, La povera Lisa, storia di una ragazza che, sedotta e abbandonata, finisce con il suicidarsi. Storia sentimentale, ebbe un successo enorme: il laghetto di Mosca dove Karamazin immaginò il suicidio della protagonista fu a lungo meta di pellegrinaggio dei suoi lettori. Scarso è comunque il valore di questo e degli altri suoi romanzi e racconti: tra questi ultimi, solo Un cavaliere del nostro tempo e L'uomo sensibile e l'uomo freddo si fanno notare per l'acutezza dell'analisi dei sentimenti.
Anche le sue poesie hanno poco valore, ma sono importanti perché presentano due novità nel panorama russo: il loro lirismo e l'introduzione nuove forme di versificazione di origine tedesca, oltre all'affinamento del tradizionale verso di origine francese. In questo, Karamzin è stato il precursore di Žukovskij, che è il vero padre della moderna tecnica poetica russa.[2]
È maggiormente ricordato per la sua monumentale Storia dello Stato russo, un'opera in 12 volumi modellata attraverso il lavoro di Edward Gibbon, che servì anche di ispirazione per Modest Petrovič Musorgskij nella composizione del suo capolavoro operistico, il Boris Godunov.
Fra i suoi allievi dei primi decenni del XIX secolo merita di essere ricordato Pëtr Andreevič Vjazemskij.
Note
Bibliografia
- Dmitrij P. Mirskij, Storia della letteratura russa, Milano, Garzanti, 1995 ISBN 88-11-47237-7
Altri progetti
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