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Il '''sarcofago''' ([[sostantivo|nome]] composto dalle parole [[lingua greca|greche]] ''sarx'', carne, e ''phaghein'', mangiare o consumare) è un contenitore, solitamente di [[pietra]], destinato a custodire una [[bara]] o il [[Corpo (anatomia)|corpo]] di un [[defunto]]. [[Erodoto]] credeva, erroneamente, che i sarcofagi fossero fatti di un particolare tipo di pietra che consumava la [[carne]] del corpo che conteneva. |
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L'uso del sarcofago è strettamente connesso con il [[rito]] funebre dell'[[inumazione]]. Nell'[[Antico Egitto]], il sarcofago era lo strato esterno di protezione per una [[mummia]] reale egizia, con diversi strati di bare una dentro l'altra. I sarcofagi non erano molto conosciuti in [[Antica Grecia|Grecia]] (dove si praticava la [[cremazione]]), ma piuttosto nelle zone di influenza [[Antico Egitto|egizia]] e [[Fenici|fenicia]]. |
Versione delle 11:24, 28 dic 2011
Il sarcofago (nome composto dalle parole greche sarx, carne, e phaghein, mangiare o consumare) è un contenitore, solitamente di pietra, destinato a custodire una bara o il corpo di un defunto. Erodoto credeva, erroneamente, che i sarcofagi fossero fatti di un particolare tipo di pietra che consumava la carne del corpo che conteneva.
L'uso del sarcofago è strettamente connesso con il rito funebre dell'inumazione. Nell'Antico Egitto, il sarcofago era lo strato esterno di protezione per una mummia reale egizia, con diversi strati di bare una dentro l'altra. I sarcofagi non erano molto conosciuti in Grecia (dove si praticava la cremazione), ma piuttosto nelle zone di influenza egizia e fenicia.
I sarcofaghi sono di solito dei cassoni rettangolari, scolpiti o dipinti. Alcuni erano costruiti come parte di una tomba elaborata, altri per essere sepolti o messi in cripte. Famoso è quello minoico di Haghia Triada, stuccato e dipinto con scene di una processione. Da Clazomene (Asia Minore) provengono invece sarcofagi di VI secolo a.C. fittili, di forma trapezoidale e decorati con motivi tipici della ceramica ionica e attica a figure nere. Esempi ce ne sono anche per i secoli successivi e presentano forme e decorazioni di diverso genere. Di età ellenistica è il celebre sarcofago conosciuto con il nome di Alessandro, attualmente custodito nel Museo archeologico di Istanbul.
I sarcofagi etruschi sono per lo più del tipo a kline: il cassone rappresenta il divano utilizzato per i banchetti, mentre il coperchio reca l'immagine del defunto.
Nel mondo romano gli esempi sono scarsi fino al I secolo d.C.[1], quando, per effetto di religioni come quella cristiana, si andò diffondendo l'inumazione. Dopo un periodo in cui la forma tipica fu quella a cassone rettangolare, dopo il II secolo si andarono diffondendo quelli a tinozza, con tre lati decorati (raramente tutti e quattro) con festoni vegetali e floreali o scene mitologiche che alludono ai culti misterici o alla morte. I modelli sono quasi tutti greci. Nel III secolo i soggetti cambiano ancora: vanno scomparendo le scene mitologiche a favore di quelle familiari e filosofiche. Fanno intanto la loro comparsa anche sarcofagi con la fronte ripartita in nicchie da diversi elementi architettonici e anche elementi ritrattistici ed espressionistici. Con l'andare del tempo, ai temi iconografici romani andarono sostituendosi quelli cristiani, senza però che vi fossero, almeno all'inizio, variazioni stilistiche.
Note
- ^ Uno dei pochi esempi di età repubblicana è quello dei sarcofagi della tomba degli Scipioni.
Voci correlate
Altri progetti
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