Copiapite: differenze tra le versioni

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In Italia se ne trovano croste nella [[miniera del Nibbio]], nel comune di [[Mergozzo]], in provincia di [[Novara]]; nella miniera di [[Libiola]], nel comune di [[Sestri Levante]], in [[Liguria]]; a [[Vigneria]] e a [[Capo d'Arco]], nel comune di [[Rio Marina]], e nel comune di [[Capoliveri]], tutti e due sull' [[isola d'Elba]].
In Italia se ne trovano croste nella [[miniera del Nibbio]], nel comune di [[Mergozzo]], in provincia di [[Novara]]; nella miniera di [[Libiola]], nel comune di [[Sestri Levante]], in [[Liguria]]; a [[Vigneria]] e a [[Capo d'Arco]], nel comune di [[Rio Marina]], e nel comune di [[Capoliveri]], tutti e due sull' [[isola d'Elba]].

== Varietà ==
La varietà contenente [[magnesio]] in prevalenze sul [[ferro]] bivalente è detta [[magnesiocopiapite]].

La varietà contenente [[rame]] al posto del [[magnesio]] e del [[ferro]] bivalente è detta [[cuprocopiapite]].


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==

Versione delle 14:50, 9 nov 2011

Copiapite
Classificazione StrunzVI/D.10-50
Formula chimicaFe+2Fe+34(SO4)6(OH)2·20(H2O)
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico
Sistema cristallinotriclino
Classe di simmetriapinacoidale
Parametri di cellaa = 7.227, b = 18.76, c = 7.379
Gruppo puntuale1
Gruppo spazialeP1
Proprietà fisiche
Densità2,08 g/cm³
Durezza (Mohs)2,5-3
Sfaldaturaperfetta secondo {010}
Frattura 
Coloregiallo, giallo verdastro, giallo arancio
Lucentezzamadreperlacea
Opacitàda trasparente a traslucida
Strisciopiù chiaro del colore rispettivo
Diffusioneassai rara
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La copiapite è un minerale, un solfato basico e idrato di ferro trivalente, magnesio e ferro bivalente.

Il nome deriva dalla località di Copiapò, nel Cile.

Descritta per la prima volta da Wilhelm Karl von Haidinger (1795 - 1871), geologo e mineralogista austriaco, nel 1905.

Abito cristallino

I cristalli sono tabulari.

Origine e giacitura

La genesi è secondaria, prevalentemente per ossidazione nei giacimenti di pirite delle zone aride. La paragenesi è con alotrichite, pirite, pickeringite e marcasite.

Forma in cui si presenta in natura

Si presenta in aggregati scagliosi, in masse polverulente, in aggregati sugherosi o in incrostazioni, raramente in piccoli cristalli.

Caratteri fisico-chimici

Facilmente solubile in acqua, va conservato in contenitori stagni o sotto plastica.

Località di ritrovamento

A Dubník, nella Slovacchia; a Copiapò, a Chuquicamata e ad Alcaparosa, nel Cile; a Goslar e a Rammelsberg, nella Germania; a Bisbee, in Arizona e a Falun, in Svezia,

In Italia se ne trovano croste nella miniera del Nibbio, nel comune di Mergozzo, in provincia di Novara; nella miniera di Libiola, nel comune di Sestri Levante, in Liguria; a Vigneria e a Capo d'Arco, nel comune di Rio Marina, e nel comune di Capoliveri, tutti e due sull' isola d'Elba.

Bibliografia

  • Mineralogia - Cornelis Klein - Zanichelli (2004)
  • Minerali e Rocce - De Agostini Novara (1962)
  • Guida al riconoscimento dei minerali - Borelli e Cipriani - Mondadori (1987)
  • I minerali d'Italia - SAGDOS - 1978
  • Minerali e Rocce - Corsini e Turi - Enciclopedie Pratiche Sansoni (1965)



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