Abido (Ellesponto): differenze tra le versioni

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== Storia ==
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Fu poi occupata dai [[Persiani]] nel [[514 a.C.]], e [[Dario I di Persia|Dario]] la diede alle fiamme nel [[512 a.C.]]
Fu poi occupata dai [[Persiani]] nel [[514 a.C.]], e [[Dario I di Persia|Dario]] la diede alle fiamme nel [[512 a.C.]]



Versione delle 01:14, 14 mag 2011

Posizione di Abydos nell'Ellesponto

Abydos, o Abido, è il nome di un'antica città della Misia, in Asia Minore, situata a Nara Burnu sul miglior approdo presente sul lato asiatico dell'Ellesponto.

Di fronte, sul lato europeo, dall'altra parte dello stretto, si trova Sesto, nel Chersoneo tracico. Queste due città segnano gli estremi del passaggio più breve tra le due sponde dei Dardanelli, che in questo punto si restringono a poco più di un miglio.

La posizione strategica per commerci e navigazione, le conferì una grande importanza sia politica che commerciale; ne fu conseguenza la lunga tradizione di battere moneta che durò, ininterrotta, dall'inizio del V secolo a.C. fino alla metà del III secolo, in epoca tardo imperiale.

Il sito, d'importanza strategica anche in tempi successivi, è stata zona interdetta nel XX secolo.

Mito

Lo stesso argomento in dettaglio: Ero e Leandro.

Le due città che si fronteggiavano sullo stretto sono note per il celebre mito di Ero e Leandro: Leandro morì in quel mare cercando di raggiungere a nuoto, come ogni notte, la sua amata Ero, sacerdotessa di Afrodite nella città di Sesto. Ispirato dal mito, Byron volle ripetere di persona la traversata a nuoto dello stretto.

Storia

La prima menzione di Abydos la troviamo nel catalogo degli alleati troiani nell'Iliade: era controllata da Asio, il giovane re di Arisbe. [1] Probabilmente era una città trace, come sostiene Strabone, ma fu poi colonizzata dai milesi, con il consenso di Gige, re della Lidia, intorno al 700 a.C. Fu poi occupata dai Persiani nel 514 a.C., e Dario la diede alle fiamme nel 512 a.C.

Qui Serse costruì il famoso ponte di barche sull'Ellesponto per attraversare trionfalmente lo stretto con il suo esercito nel 480 a.C. durante l'invasione persiana della Grecia.[2] In quei pressi si svolse anche la punizione rituale inflitta da Serse al tratto di mare, colpevole di aver offeso senza motivo il Gran Re (si veda: Flagellazione dell'Ellesponto).

Abydos entrò a far parte, in seguito, della lega di Delo, finché non si rivoltò all'egemonia ateniese nel 411 a.C.[3] Si legò in un'alleanza con Sparta fino al 394 a.C.; il re spartano Agesilao passò di qui ritornando in Grecia dalla sua spedizione contro Farnabazo a favore delle polis della Ionia.

Abydos passò poi sotto il dominio Achemenide, fino al 334 a.C.

Alessandro Magno, passando nello stretto, scagliò una lancia verso la città, volendo affermare simbolicamente il suo dominio sull'Asia.

Abydos è anche celebre per la vigorosa resistenza che seppe opporre a Filippo V di Macedonia nel 200 a.C.[4]

La città, fino al tardo impero bizantino (1350), rimase una stazione doganale e di dazio per il transito nell'Ellesponto; passata sotto l'impero ottomano decadde in poco tempo quando il baricentro, sotto il sultano Maometto II, dell'area si spostò sui Dardanelli (c. 1456).

Note

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni