Phorusrhacidae: differenze tra le versioni
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Versione delle 07:56, 3 giu 2010
Phorusrhacidae | |
---|---|
Cranio di Psilopterus australis | |
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Classe | Aves |
Superordine | Charadriimorphae |
Ordine | Gruiformes |
Sottordine | Cariamae |
Infraordine | Cariamides |
Superfamiglia | Cariamoidea |
Famiglia | Phorusrhacidae Ameghino, 1889 |
Nomi comuni | |
Uccelli del terrore | |
Sottofamiglie | |
Brontornithinae |
I forusracidi (Phorusrhacidae), noti volgarmente come "Uccelli del terrore" (ing. "terror birds") per la loro efficienza nella caccia, sono una famiglia estinta di grandi uccelli carnivori non volatori, diventati i predatori dominanti in America meridionale nel corso del Cenozoico, tra 62 e 2 milioni di anni fa assieme ai mammiferi marsupiali ed ai coccodrilli, dopo l'estinzione dei dinosauri. Dopo l'emersione del canale di Panama, dal Nord America calarono i canidi e i felidi che entrando in competizione con i forusracidi, portarono all'estinzione gli "uccelli del terrore".[1] I parenti attuali più prossimi sono i seriema del Sudamerica.[2]
Distribuzione geografica
Oltre alle forme sudamericane come Phorusrachos e Andalgalornis, è nota anche una specie diffusa in America settentrionale, Titanis welleri, per dimensioni una delle più grosse, presente in Texas e Florida. Questo fa dei forusracidi l'unica specie conosciuta di grande predatore del Sud America che migrò verso nord durante il Grande scambio americano, avvenuto circa 3 milioni di anni fa con la formazione vulcanica dell'istmo di Panama.
Morfologia
L'altezza di questi uccelli variava dal metro ai tre metri. Una specie recentemente scoperta, Kelenken guillermoi risalente al Miocene medio (15 milioni di anni fa), scoperto nel sud della Patagonia nel 2006, rappresenta il più grande cranio di volatile mai scoperto. È stato descritta una lunghezza di 71 cm, con un becco di 46 cm ricurvo come il rostro di un'Aquila. Si pensa che fosse facilmente in grado di cacciare mammiferi di taglia media. Molte delle specie descritte come Phorusrhacidae erano più piccole, tra 0,6 e 0,9 metri di altezza, ma il nuovo fossile appartiene ad un uccello che probabilmente raggiungeva i tre metri di altezza. Anche se non vi è sicurezza, si crede che i più grandi uccelli del terrore fossero estremamente agili e abili corridori, in grado di raggiungere velocità di 48 km/h.[3][4][5]
Le ali di questi terrificanti animali si erano evolute, almeno in alcune specie, in strutture simili a ganci da macellaio, che potevano essere utilizzati come vere e proprie braccia per afferrare e abbattere le prede[senza fonte].
Tassonomia
Seguendo la revisione di Alvarenga e Höfling (2003), attualmente si contano 5 sottofamiglie, contenenti 14 generi e 18 specie:[6]
- Sottofamiglia Brontornithinae - specie gigantesche, alte oltre 2 metri
- Genere Physornis (Medio - Tardo Oligocene della Provincia di Santa Cruz, Argentina)
- Genere Paraphysornis (Tardo Oligocene - Primo Miocene dello Stato si San Paolo, Brasile)
- Genere Brontornis (Primo - Medio Miocene)
- Sottofamiglia Phorusrhacinae - specie gigantesche, ma leggermente più piccole e decisamente più agili delle precedenti
- Sottofamiglia Patagornithinae - specie di media taglia e molto agili, alte circa 1,5 metri
- Genere Andrewsornis (Medio - Tardo Oligocene del S Argentina)
- Genere Patagornis (Primo - Medio Miocene Provincia di Santa Cruz, Argentina)
- Genere Andalgalornis (Tardo Miocene - Primo Pliocene)
- Sottofamiglia Psilopterinae - specie piccole, alte fino a un metro
- Genere Paleopsilopterus (Medio Paleocene di Itaboraí, Brasile)
- Genere Psilopterus (Medio Oligocene di Deseado - Tardo Miocene di Arroyo Chasicó, S e E Argentina)
- Genere Procariama (Tardo Miocene - Primo Pliocene della Provincia di Catamarca, Argentina)
- Sottofamiglia Mesembriornithinae - specie di media taglia, di altezza compresa tra 1 e 1,5 metri
- Genere Mesembriornis (Tardo Miocene - Tardo Pliocene)
Alvarenga e Höfling non includono nei Phorusrhacoidae gli Sophiornithidae dell'Europa, recentemente considerati come parenti primitivi dei gufi.[7]
Note
- ^ "Gli uccelli del terrore del Sud America", di Larry G.Marshall, pubbl. su "Le Scienze (Scientific American)", num308, aprile 1994, pag.76-82
- ^ Phorusrhacoid, su hoopermuseum.earthsci.carleton.ca. URL consultato il 19-01-2009.
- ^ (EN) Stefan Anitei, The Largest Terror Bird - It had the largest bird skull, in softpedia.com, 30 ottobre 2006. URL consultato il 19-01-2009.
- ^ (EN) Roger Highfield, Hang on to your dog: meet the vicious 10ft terror bird (XML), in telegraph.co.uk, 27 ottobre 2006. URL consultato il 19-01-2009.
- ^ (EN) Christopher Joyce, Huge 'Terror Bird' Fossil Discovered in Patagonia, in npr.org, 27 ottobre 2006. URL consultato il 19-01-2009.
- ^ Herculano M.F. Alvarenga, Höfling, Elizabeth, Systematic revision of the Phorusrhacidae (Aves: Ralliformes), in Papéis Avulsos de Zoologia, vol. 43, n. 4, 2003, pp. 55–91. URL consultato il 19-01-2009.
- ^ Gerald Mayr, Old World phorusrhacids (Aves, Phorusrhacidae): a new look at Strigogyps ("Aenigmavis") sapea (Peters 1987), in PaleoBios, vol. 25, n. 1, 2005-04-15, pp. 11–16. URL consultato il 4 luglio 2008.
Bibliografia
- Florentino Ameghino (1889): "Contribuición al conocimiento de los mamíferos fósiles de la República Argentina", Actas Academia Nacional Ciencias de Córdoba 6: 1-1028.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Phorusrhacidae
- Wikispecies contiene informazioni su Phorusrhacidae