Discussioni progetto:Fisica: differenze tra le versioni

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== Edit di IP sulle voci di relatività ==
== Edit di IP sulle voci di relatività ==
Ho appena visto che, fra ieri ed oggi, un utente con IP 151.89.15.211 (che risulta un IP della [[Ansaldo]]) ha compiuto una grossa quantità di edit su voci inerenti la relatività (sia generale che ristretta, si veda [[Speciale:Contributi/151.89.15.211]]). Gli edit non sono del tutto campati in aria ma, in moltissimi casi mi paiono un filo approssimativi e/o ridondanti rispetto a quello che c'era già scritto nelle voci stesse. Qualche pezzo da salvare ci sarebbe e quindi non procedo ad un rollback massiccio, tuttavia ognuno di questi edit richiederebbe un certo sforzo per essere "depurato" dal POV e dallo stile ''da blog''. Qualcuno ha una buona idea su come procedere? --[[Utente:Berto|J]] [[Discussioni utente:Berto|B]] 16:16, 9 set 2008 (CEST)
Ho appena visto che, fra ieri ed oggi, un utente con IP 151.89.15.211 (che risulta un IP della [[Ansaldo]]) ha compiuto una grossa quantità di edit su voci inerenti la relatività (sia generale che ristretta, si veda [[Speciale:Contributi/151.89.15.211]]). Gli edit non sono del tutto campati in aria ma, in moltissimi casi mi paiono un filo approssimativi e/o ridondanti rispetto a quello che c'era già scritto nelle voci stesse. Qualche pezzo da salvare ci sarebbe e quindi non procedo ad un rollback massiccio, tuttavia ognuno di questi edit richiederebbe un certo sforzo per essere "depurato" dal POV e dallo stile ''da blog''. Qualcuno ha una buona idea su come procedere? --[[Utente:Berto|J]] [[Discussioni utente:Berto|B]] 16:16, 9 set 2008 (CEST)

== Arch:657 ==

[http://www.archenergia.com]

'''SPERIMENTAZIONE'''

'''Arch:657'''

Questo sperimento vuol dimostrare al mondo scientifico le ragioni della separazione di una massa d'acqua posta in vasi comunicanti e come il moto "perpetuo" abbia inizio spiegato da Galileo e mai realizzato nei secoli a seguito della sua morte.
Io Gianni Contini in virtù delle mie conoscenze e certezze scientifiche sostengo che il moto perpetuo è estrazione di moto universale; definito dal Maestro Galileo con l’esposizione espressa in seguito:

Nella maggiore stanza che sia sotto coverta di alcun gran naviglio risserativi con qualche amico, e quivi fate di aver mosche, farfalle e simili animaletti volanti: pigliativi un gran vaso d’acqua, e dentrovi de’pescetti; accomodate ancora qualche vaso alto che vada gocciolando in altro basso e di angusta gola. E stando ferma la nave, osservate diligentemente come quelli animaletti volanti con pari velocità vanno verso tutte le parti della stanza; i pesci, gli vedrete andar vagando indifferentemente verso quali si voglia parte delle sponde del vaso le stille cadenti entreranno nel vaso sottoposto[…]
Osservate che avrete bene tutte queste cose fatte muovere la nave con quanta si voglia velocità; che (pur che il moto sia uniforme e non fluttuante in qua e ’n là) voi non riconoscerete una minima mutazione in tutte le nominate cose, né meno da cosa che sia in voi stesso, potreste assicurarvi che la nave cammina o sta ferma […] E se voi di tutte queste cose effetti mi domanderete la cagione, vi risponderò per ora: ›› Perché il moto universale della nave, essendo comunicato all’aria ed a tutte quelle cose che in essa vengono contenute, e non essendo contraria alla naturale inclinazione di quelle, in loro indelebilmente si conserva‹‹; altra volta poi ne sentirete risposte particolari e diffusamente spiegate.


GALILEO GALILEI, Lettera a Francesco Ingoli,
in: Le opere di Galileo Galilei,
Barbera, Firenze, vol. VI, pp. 543-548.


DISCORSO
AL SERENISSIMO DON COSIMO II,
GRAN DUCA DI TOSCANA,
INTORNO ALLE COSE CHE STANNO IN SU L'ACQUA O CHE IN QUELLA SI MUOVONO
DI
GALILEO GALILEI,
FILOSOFO E MATEMATICO
DELLA MEDESIMA ALTEZZA SERENISSIMA

E-text
Editoria, Web design, Multimedia
http:// www.e-text.it/
pp.5-6-7

Dico, dunque, la cagione per la quale alcuni corpi solidi discendono al fondo nell'acqua, esser l'eccesso della gravità loro sopra la gravità dell'acqua, e, all'incontro, l'eccesso della gravità dell'acqua sopra la gravità di quelli esser cagione che altri non discendano, anzi che dal fondo si elevino e sormontino alla superficie. Ciò fu sottilmente dimostrato da Archimede, ne' libri Delle cose che stanno sopra l'acqua; ripreso poi da gravissimo Autore, ma, s'io non erro, a torto, sì come di sotto, per difesa di quello, cercherò di dimostrare.
Io con metodo differente e con altri mezzi procurerò di concludere lo stesso, riducendo le cagioni di tali effetti a' principii più intrinsechi e immediati, ne'quali anco si scorgano le cause di qualche accidente ammirando e quasi incredibile, qual sarebbe che una picciolissima quantità d'acqua potesse col suo lieve peso sollevare e sostenere un corpo solido, cento e mille volte più grave di lei. E perché così richiede la progressione dimostrativa, io definirò alcuni termini, e poi esplicherò alcune proposizioni, delle quali, come di cose vere e note, io possa servirmi a' miei propositi.
Io, dunque, chiamo egualmente gravi in ispecie quelle materie, delle quali eguali moli pesano egualmente: come se, per esemplo, due palle, una di cera e l'altra d'alcun legno, eguali di mole, fussero ancora eguali in peso, diremmo quel tal legno e la cera essere in ispecie egualmente gravi.
Ma egualmente gravi di gravità assoluta chiamerò io due solidi li quali pesino egualmente, benché di mole fussero diseguali: come, per esemplo, una mole di piombo e una di legno, che pesino ciascheduna dieci libre, dirò essere in gravità assoluta eguali, ancorché la mole del legno sia molto maggior di quella del piombo, ed, in conseguenza, men grave in specie.
Più grave in specie chiamerò una materia che un'altra, della quale una mole eguale a una mole dell'altra peserà più: e così dirò, il piombo esser più grave in ispecie dello stagno, perché, prese di loro due moli eguali, quella di piombo pesa più. Ma più grave assolutamente chiamerò io quel corpo di questo, se quello peserà più di questo, senza aver rispetto alcuno di mole: e così un gran legno si dirà pesare assolutamente più d'una piccola mole di piombo, benché il piombo in ispecie sia più grave del legno. E lo stesso intendasi del men grave in ispecie e men grave assolutamente.
Definiti questi termini, io piglio dalla scienza meccanica due principii. Il primo è, che pesi assolutamente eguali, mossi con eguali velocità, sono di forze e di momenti eguali nel loro operare.

Momento, appresso i meccanici, significa quella virtù, quella forza, quella efficacia, con la quale il motor muove e 'l mobile resiste; la qual virtù depende non solo dalla semplice gravità, ma dalla velocità del moto, dalle diverse inclinazioni degli spazii sopra i quali si fa il moto, perché più fa impeto un grave descendente in uno spazio molto declive che in un meno.
Ed in somma, qualunque si sia la cagione di tal virtù, ella tuttavia ritien nome di momento.
Né mi pareva che questo senso dovesse giugner nuovo nella nostra favella; perché, s'io non erro, mi par che noi assai frequentemente diciamo “Questo è ben negozio grave, ma l'altro è di poco momento”, e “Noi consideriamo le cose leggiere, e trapassiamo quelle che son di momento”: metafore, stimer'io, tolte dalla meccanica.
Come, per esemplo, due pesi d'assoluta gravità eguali, posti in bilancia di braccia eguali, restano in equilibrio, né s'inclina l'uno alzando l'altro; perché l'egualità delle distanze di ambedue dal centro, sopra il quale la bilancia vien sostenuta e circa il quale ella si muove, fa che tali pesi, movendosi essa bilancia, passerebbono nello stesso tempo spazii eguali, cioè si moverieno con eguali velocità, onde non è ragione alcuna, per la quale questo peso più di quello, o quello più di questo, si debba abbassare; e per ciò si fa l'equilibrio, e restano i momenti loro di virtù simili ed eguali.
Il secondo principio è, che il momento e la forza della gravità venga accresciuto dalla velocità del moto; sì che pesi assolutamente eguali, ma congiunti con velocità diseguali, sieno di forza, momento e virtù diseguale, e più potente il più veloce, secondo la proporzione della velocità sua
alla velocità dell'altro. Di questo abbiamo accomodatissimo esemplo nella libra o stadera di braccia diseguali, nelle quali posti pesi assolutamente eguali, non premono e fanno forza egualmente, ma quello che è nella maggior distanza dal centro, circa il quale la libra si muove, s'abbassa sollevando l'altro, ed è il moto di questo, che ascende, lento, e l'altro veloce: e tale è la forza e virtù che dalla velocità del moto vien conferita al mobile che la riceve, che ella può esquisitamente compensare altrettanto peso che all'altro mobile più tardo fosse accresciuto; sì che, se delle braccia della libra uno fosse dieci volte più lungo dell'altro, onde, nel muoversi la libra circa il suo centro, l'estremità di quello passasse dieci volte maggiore spazio che l'estremità di questo, un peso posto nella maggior
distanza potrà sostenerne ed equilibrarne un altro dieci volte assolutamente più grave che non è egli; e ciò perché, movendosi la stadera, il minor peso si moveria dieci volte più velocemente che l'altro
maggiore. Debbesi però sempre 'ntendere che i movimenti si faccino secondo le medesime inclinazioni, cioè che, se l'uno de' mobili si muove per la perpendicolare all'orizzonte, che l'altro parimente faccia 'l suo moto per simil perpendicolare; e se 'l moto dell'uno dovesse farsi nell'orizzontale, che anche l'altro sia fatto per lo stesso piano; e, in somma, sempre amendue
in simili inclinazioni. Tal ragguagliamento tra la gravità e la velocità si ritrova in tutti gli strumenti meccanici, e fu considerato da Aristotile come principio nelle sue Questioni meccaniche: onde noi ancora possiamo prender per verissimo assunto che pesi assolutamente diseguali, alternatamente si contrappesano e si rendono di momenti eguali, ogni volta che le loro gravità con proporzione contraria rispondono alle velocità de' lor moti, cioè che quanto l'uno è men grave dell'altro, tanto sia in constituzione di muoversi più velocemente di quello.

Concepita come fosse un “motore” con parametri numerici in equazione matematica, la nave di Galileo è forse il Nostro Veliero?
Si può così procedere alla sperimentazione che si annuncia per il BENE DEL CREATO.

'''Arch:657'''

'''Nuovo Marchio'''

'''Nuovo Strumento di Misura, Calcolo e Progettazione'''.

'''Pompa Idraulica'''
'''Ascensore Idrostatico, Bilancia Idrostatica'''

'''Nuovo Sistema di Generazione di Energia'''

'''Nuovo Edificio – Imbarcazione “veliero”'''


'''Strumento di Misura'''

'''Arch:657''' si considera strumento di misura in virtù della precisione meccanica necessaria per la costruzione e non da meno per la funzione matematica che ricopre in fase di dimensionamento progettuale delle singole unità produttive, partendo dalle più piccole, con la sola funzione di generatore d’energia elettrica per arrivare alle più grandi utilizzabili per le molteplici attività dell’Uomo.

Il software di progettazione rende possibile un calcolo dimensionale della potenza energetica erogabile, modificando i volumi e le forme architettoniche della struttura.
La progettazione inizia da una scala minima di costruzione (0,5 cm = 10 cm), ad una massima di:0,5 cm = 10 Mt.
La progettazione è stata concepita come un modello matematico in grado di modificare l’Architettura incluso tutti i valori dimensionali relativi ai componenti o strutture introdotte.

Tutti i parametri numerici sotto indicati corrispondono scala di progettazione 0,5 cm = 10 Mt.

'''Arch:657'''

La macro struttura è una guida costituita da:
70 alberi d’acciaio dei quali 18 s’innalzano a guida della struttura di movimento, verticale “Veliero”.
Vaso di Pressione – vaso di centro. Capienza Mt2 637304
Vaso di Perimetro – vaso maggiore. Capienza Mt2 981335
Vaso di Superficie - vaso di raccoglimento Capienza Mt2 20134
Ponti
Struttura componenti:
Barre di metallo;
Piastre;
Alberi distanziali;
Alberi guida;
Giunti di scorrimento e di ancoraggio ponti;
Barriere perimetrali;
Barriere perimetrali di bordo ponte;
Vetri strutturali.

Le strutture di contenimento e di seperazione vasi sono distribuite su sette livelli, con una superficie di Mt.122000.
Strutture Guide: 200000 t. Struttura Veliero Stazza 120000 t. distribuite su 17 livelli con una superficie ponti Mt. 327000 ed una superficie velica Mt. 57527

'''Arch:657''' è l’insieme di tutte le strutture; per semplificazione definiamo la struttura di zavorra con la definizione di “Veliero”.

'''Pompa Idraulica – Ascensore e Bilancia Idrostatica'''

Il Veliero galleggia su due vasi comunicanti, ancorato ad un sistema di strutture di contenimento a “gabbia” concepito per gestire peso, pressione e movimento;
Il Veliero in stato di navigazione comprime la massa d’acqua presente nel vaso di centro, trasferendola nel vaso di perimetro per una quantità pari al suo peso;
Il Veliero scarica e recupera pressione in fase di galleggiamento;
Il Veliero si muove verticalmente; inizia la sua ascensione a 5,7Mt al di sotto del livello medio di galleggiamento spinto dalla pressione generata dal deposito d’acqua in vaso di perimetro.
'''Condotte -Travasi, Turbine, Generatori, Alberi di trasmissione, Valvole e Chiuse.'''

A forma rettangolare le condotte o travasi consentono l'afflusso dell'acqua alle turbine, dal loro diametro si determina la quantità d'acqua secondo valori che variano dai 2, ai 6 Mt2/s.L’acqua pressurizzata viene canalizzata, in 80 + 80 condotte d’acciaio rinforzate, sovrapposte su due livelli;
Un sistema di turbine in asse orizzontale; trasforma in energia elettrica l’energia meccanica ricevuta.

Arch:657''' è dotato di un sistema di 80 + 80 turbine rettangolari sovrapposte in asse orizzontale; disposti tra le turbine si collocano 84 + 84 generatori distribuiti su 4 + 4 alberi compositi e sequenziali; in cuscinetti a sfera, da 21 unità di generazione.
Inserite nelle condotte di scarico e di compensazione le valvole regolano il flusso e isolano i vasi, le valvole operano in asse orizzontale, parallele alle turbine, sono governate da; 8+8 alberi compositi e sequenziali; in cuscinetti a sfera con rotazione di 90°.
Ogni albero governa una serie di 20 valvole, ogni valvola è dotata di una chiusa che verte come struttura di contrappeso e di bilanciamento del movimento di apertura e chiusura, le chiuse si infilano nelle condotte e assicurano ulteriormente lo stato di chiusura e di isolamento dei vasi.

'''Energia di Posizione'''

Lo scarico d’acqua passa attraverso un gruppo di 80 condotte travasi posti in orizzontale tra i due livelli di pressione 5 ↑←7 N per una portata ˅ 480 Mt2/S; dal vaso di centro al vaso di superficie a livello 0.

Esaurita la spinta verso l’alto l’acqua cade nel vaso di superficie in cascata nel vaso di perimetro generando un sistema di reinserimento perpetuo da vaso a vaso.

Vaso di centro →↑ vaso di superficie ↓ vaso di perimetro → vaso di centro →↑vaso di superficie↓

L’attraversamento dal vaso di perimetro al vaso di centro avviene in un secondo gruppo di 80 condotte travasi, per effetto bilanciamento, compensa per i medesimi valori quantitativi la massa d’acqua in uscita; livello 6→6 N ˅480 Mt2/S.

'''Flusso'''

'''Arch:657''' “Grande” scala 05 cm 10 Mt.

Portata in uscita livelli 5 ← 7 N. Vaso di centro 80 travasi x 6 ˅Mt2/S = 480 Mt2/S

Portata in entrata livelli 6 → 6 N. Vaso di perimetro 80 travasi x 6 ˅Mt2/S = 480 Mt2/S

Portata totale 160 x 6 ˅Mt2/S = 960 Mt2/S

Potenza 160 x 20 MGWH. Tot = MGWH 3200 Giri 60S-135

'''Arch:657''' “Piccolo” scala 05 cm 10 cm.

Portata in uscita livelli 5 ← 7 N. Vaso di centro 80 travasi A 6 ˅Mt2/S = 480 cm2/S

Portata in entrata livelli 6 → 6 N. Vaso di perimetro 80 travasi x 6 ˅Mt2/S = 480 cm2/S

Portata totale 160 x 6 ˅Mt2/S = 960 cm2/S

Potenza 160 x 20 KWH. Tot = KWH 3200. Giri 60S-13500

'''Giri'''

Quanto più è piccola la dimensioni della struttura quanto più aumentano i giri dell’albero di trasmissione in funzione delle distanze percorse dal flusso a velocità costante.

'''Generatori elettrici'''
A velocità costante l’intervento di resistenza generato dai magneti rallenta la velocità di rotazione delle turbine e aumenta l’erogazione di energia. Le caratteristiche dei generatori e dei circuiti elettrici verranno definiti di volta in volta a, secondo dei distinti modelli matematici e degli obiettivi predeterminati di erogazione.

'''Sistema di Generazione Supplementare'''

'''Arch:657''' Il Vento.

La parte eolica del sistema di generazione energetica riguarda strutture multi dimensione ove le barriere assumono più funzioni, secondo: necessità, climatiche, coreografiche, energetiche, illuminotecniche.
Una linea perimetrale di vele - barriere rotative - fissate a un sistema di generazione, sfrutta l’attraversamento tele controllato delle correnti d’aria che attraversano i relativi ponti d’impiego del sistema velico della struttura.
Il sistema di generazione sfrutta la resistenza magnetica per rallentarne il moto di rotazione e tele controllare il movimento rotativo.
I valori di potenza del sistema velico dipendono da tre elementi; la superficie velica; i parametri di tele controllo dei movimenti rotativi, la potenza del vento.
Il sistema velico e parte integrante di un sistema autonomo di produzione d’energia del Veliero ed é connesso ad un sistema di accumulazione e distribuzione d’energia pilotato dallo “skipper elettronico di bordo”.

'''Edificio - Imbarcazione'''

'''Arch:657''' un edificio di nuova concezione.--[[Utente:Nanni Contini|Nanni Contini]] ([[Discussioni utente:Nanni Contini|msg]]) 13:21, 10 set 2008 (CEST)

'''Arch:657'''
Introduzione Riassuntiva dei Benefici verso la Collettività
Il campo di applicazione dello Strumento; riguarda tutte le Regioni del Mondo.
L’innovazione conseguente all’applicazione di questo nuovo strumento di Generazione di Energia è da considerarsi una vera e propria rivoluzione nel settore energetico;
Siamo in grado di poter finalmente pianificare il Nostro futuro e il futuro delle Nuove Generazioni per i secoli avvenire superando ogni incertezza dettata dalla dipendenza dai combustibili fossili.
Siamo in grado finalmente d’abbattere le emissioni di gas serra dall’atmosfera.
Siamo in grado di poter produrre Energia “pulita” a fronte di tutti i problemi che condiziono lo sviluppo in ogni Regione del Mondo.
Siamo in grado utilizzare le strutture Architettoniche di grandi e nuove unità produttive di energia elettrica per viverci e migliorare radicalmente la qualità e lo stile delle nostre vite.

Versione delle 14:06, 10 set 2008

Il titolo di questa pagina non è corretto per via delle caratteristiche del software MediaWiki. Il titolo corretto è Bar "MilliBar".

Discussioni progetto:Fisica/incipit

voce: Flusso

Scusate ragazzi, è un po' che non mi occupo di fisica per cui forse sono arrugginito, chiedo venia in anticipo. Mi spiegate come mai nella voce in questione c'è come risultato di un prodotto scalare un vettore? Ho perso delle innovazioni sulla notazione oppure ho qualche lacuna di analisi matematica per cui i differenziali non rispondono a questa regola? (e non sono ironico nell'affermarlo). Qualcuno dia un'occhiata. Ciao --Rmp (msg) 19:45, 19 lug 2008 (CEST)[rispondi]

Ho dato un'occhiata. Se fai attenzione, ti accorgerai che compare sempre un prodotto scalare accompagnato da un vettore, che è un vettore. Comunque, la voce è confusionaria, usa una nozione vettoriale di flusso di dubbia utilità e probabilmente è anche scorretta. Magari si tratta di una presentazione a me ignota, in ogni caso non si capisce niente. Per chi volesse dare un'occhiata, la voce è questa Flusso Lenore 20:51, 19 lug 2008 (CEST)[rispondi]
La corrispondente voce inglese mi sembra ben fatta. Oltretutto la voce comincia con la definizione vettoriale di superficie, la quale è detestata sia dai fisici che dai matematici. Se qualcuno ha intenzione di prendersi l'incarico della voce ben venga, sennò provvederò io non appena mi sarà possibile --Gabriele (msg) 23:33, 19 lug 2008 (CEST)[rispondi]
Ci stanno ovunque cose tipo , nelle quali il flusso è considerato un vettore (cosa mai vista). Appena ho tempo posso darci un'occhiata io, magari stasera, intanto chiederei lumi all'autore della pagina. --M&M87 11:26, 20 lug 2008 (CEST)[rispondi]
Direi che è completamente sbagliata fin dall'inizio:
Si definisce Flusso elementare il prodotto scalare di un qualsiasi vettore (o grandezza fisica vettoriale) con la normale esterna dell’elemento infinitesimo di superficie .
Al di là della normale esterna direi che mettere il vettore sulla non ci sta. Segnalo la pagina come da controllare e avviso anche i matematici, se già non è stato fatto. Purtroppo ora non ho tempo per metterci mano. --Nick84 (msg) 19:07, 20 lug 2008 (CEST)[rispondi]
@M&M987: l'autore dovrebbe essere un IP dinamico, quindi non rintracciabile Lenore 22:11, 20 lug 2008 (CEST)[rispondi]

Ok ho praticamente riscritto la prima parte, vedete se vi convince... il paragrafo sull'astronomia non l'ho toccato. --M&M87 22:39, 20 lug 2008 (CEST)[rispondi]

Vedo un piccola svista in corrispondenza alla frase "cioè se il vettore F è parallelo a dS il flusso è nullo", la scrittura corretta è "cioè se il vettore F è PERPENDICOLARE a dS il flusso è nullo". Rmp (msg) 09:36, 21 lug 2008 (CEST)[rispondi]
✔ Fatto --M&M87 13:09, 21 lug 2008 (CEST)[rispondi]
Ancora meglio, per chiarezza, direi "se il vettore F è perpendicolare alla NORMALE di dS il flusso è nullo". Poi, non ho capito perché hai inserito la convenzione della mano destra, non mi pare necessario e potrebbe confondere le idee (basta dire: scelgo una delle due orientazioni possibili per la superficie). Ultima cosa: il discorso sulla densità di corrente e quello sulla portata idrica li unirei in un unico paragrafo che parla del trasporto di materia Lenore 13:30, 22 lug 2008 (CEST)[rispondi]
ciao, secondo me sarebbe più corretto definire prima il flusso infinitesimo e poi il flusso (mentre ora è il contrario).A rigor di logica uno definisce una cosa per l'elemento infinitesimo di superficie e poi lo estende a tutta la superficie integrando.--Francescoonwikipedia

Direi di continuare nella pagina di discussione. --M&M87 19:32, 22 lug 2008 (CEST)[rispondi]

Citazione su QED

In Discussione:Elettrodinamica quantistica si sta discutendo dell'opportunità o meno di mantenere la citazione di Feynman in cima alla pagina. Dal momento che si sta discutendo solo in due, altri pareri fanno più che comodo. --Aeternus 19:15, 21 lug 2008 (CEST)[rispondi]

Cancellazione Watt per metro-kelvin

La pagina «Watt per metro-kelvin», il cui argomento rientra nell'area tematica di questo progetto, è stata proposta per la cancellazione.
Dato l'ambito specifico, è benvenuta la partecipazione degli utenti del progetto alla discussione. (Se la pagina fosse già stata cancellata per errore, ci si può rivolgere agli amministratori chiedendone il ripristino)

--Aushulz (msg) 01:47, 18 ago 2008 (CEST)[rispondi]

Potete avviare la procedura di cancellazione ordinaria per la voce Watt per metro-kelvin? Io non ho i requisiti necessari (il mio primo edit è del 1° agosto). (clicca qui per la procedura ordinaria).--Aushulz (msg) 00:51, 21 ago 2008 (CEST)[rispondi]

Partecipanti al progetto fisica

Data la recente cancellazione delle categorie "utenti laureati in..." è plausibile che venga in qualche modo rinforzato il compito dei progetti come strumento di coordinazione e di richiesta di aiuto su temi specifici. Se però andiamo a vedere l'elenco dei partecipanti al progetto ci si accorge in fretta che, nonostante il gran numero di utenti ivi segnalati, il numero di utenti realmente attivi sia piuttosto limitato. A naso direi che un 80% dei nomi si riferisce ad utenze non più attive da tempo o pochissimo attive. Propongo quindi di dare una rinfrescata a questo elenco e di crearne uno nuovo un po' più aggiornato.

La mia proposta è di svuotare la lista e invitare (tramite messaggio in talk) tutti gli utenti a reinserirvisi. Magari esplicitando anche i settori di competenza così che sia più facile per un utente esterno a questo progetto andare a chiedere informazioni ed aiuto a qualcuno che di un dato argomento ci capisce. Che ne dite? --J B 10:49, 19 ago 2008 (CEST)[rispondi]

suggerisco l'utilizzo del Template:Conferma adesione progetto --Gregorovius (Dite pure) 11:35, 19 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Scusate, ma non basterebbe intanto cancellare gli utenti TOTALMENTE inattivi da almeno sei mesi? Non si fa così negli altri progetti? io l'ho visto fare diverse volte ,a nche perché sennò la gestione dell'impaginazione sarebbe impossibile. Se poi la cosa è ancora ingestibile passate ai template e i messaggi. --SailKoFECIT 14:03, 19 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Basta che per inattivi non si consideri chi rivede gli articoli, senza modificare ma solo verificando le modifiche, come si è visto fare negli altri progetti. --BW Insultami 12:20, 22 ago 2008 (CEST)[rispondi]

A settembre farò girare un po' il template suggerito da gregorovius per vedere chi si considera attivo e chi no. --J B 12:45, 22 ago 2008 (CEST)[rispondi]

Ho cancellato gli utenti con pagina utente inesistente. --Aushulz (msg) 01:16, 1 set 2008 (CEST)[rispondi]

Data la vastità dell'argomento, ho preferito parlarne qui che nella pagina, o nella sua discussione. Mi sembra che la pagina sia carente almeno riguardo a

Dato che il primo è un forte assioma sulle funzioni d'onda ammissibili, il secondo ammette il realismo locale, e il terzo che lo nega dimostrando l'entanglement, a mio avviso sono concetti basilari. Voi che ne dite di integrarli nella pagina?

--BW Insultami 08:51, 22 ago 2008 (CEST)[rispondi]

Partiamo dalla fine: il teorema di bell è (appunto) un teorema e non un postulato. Che sia importante non lo metto in dubbio ma secondo me non è la pagina adatta dove parlarne. Il paradosso EPR non ha molto a che vedere con la meccanica quantistica non relativistica (che è l'argomento della voce in questione) ma sorge unicamente quando si vuole trovare un'unione fra la relatività ristretta e la MQ (quindi quando si inizia a parlare di QED) e quindi non ne parlerei in questa voce. Invece la continuità della densità di probabilità è uno di quei postulati "impliciti" che vengono sempre usati senza essere mai messi troppo in evidenza (un po' come succede nelle equazioni di Maxweel dove l'equazione di continuità per la carica è spesso lasciata implicita). Di questo invece direi che se ne può parlare dato che nella voce manca un qualunque accenno alla cosa. --J B 10:25, 22 ago 2008 (CEST)[rispondi]

Chiarisco gli altri 2: il paradosso EPR "giustificherebbe" le variabili nascoste[1], che invece sono dimostrate inesistenti dal Teorema di Bell. Quindi un "postulato" sui generis è che non esistono variabili nascoste che rendano classica la MQ. --BW Insultami 11:41, 22 ago 2008 (CEST)[rispondi]
PS Mancano anche le sezioni "Voci correlate", anche se ci sono i box e i template, e un minimo di bibliografia. --BW Insultami 11:43, 22 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Giusto per fare il pignolo: il teorema di Bell non dimostra affatto che non esistono variabili nascoste, ma dà un metodo per testare sperimentalmente l'esistenza o meno di queste (la famosa violazione delle disuguaglianze di Bell) ;-). Ribadisco comunque che IMHO la discussione sulle variabili nascoste non ha molto senso in questa voce. --J B 11:53, 22 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Allora pignoleggia fino in fondo e correggi l'articolo sul Teorema, che ne parla in maniera improria. :) Quindi tu non metteresti l'assenza/presenza di variabili nascoste tra i postulati ? --BW Insultami 11:59, 22 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Io magari ho un'ottica un po' ristretta data dal modo con cui la MQ mi è stata insegnata, ma non mai visto alcun libro di MQ citare le variabili nascoste fra i postulati. --J B 12:34, 22 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Io intendevo che le variabili nascoste non vanno nei postulati, e che la loro assenza è da considerarsi un postulato, del tipo "Nessuna variabile locale giustifica il comportamento della MQ". Vedi ad es Alain Aspect sul paradosso EPR. --BW Insultami 12:38, 22 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Mi sono spiegato male: intendevo che nessun libro che io abbia mai visto inserisce la presenza o l'assenza delle variabili nascoste fra i postulati e che "Nessuna variabile locale giustifica il comportamento della MQ" non rientra comunque nei postulati perché la MQ (non relativistica) non ha alcun problema con interazioni più veloci della luce (ovvero la MQ è valida solo per velocità piccole rispetto a c). Quando c'è qualcosa la cui velocità si avvicina a c bisogna usare le teorie di campo quantistico (che invece fanno bene a preoccuparsidei dettagli dell'entanglement) --J B 12:44, 22 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Allora c'è da specificare meccanica quantistica non relativistica nel titolo? o che vale solo per velocità << c --BW Insultami 13:09, 22 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Le torie quantistiche che valgono anche per velocità relativistiche si chiamano teoria quantistiche dei campi. Sarebbe un po' come rinominare la "relatività ristretta" in "relatività ristretta non quantistica" solo perché non vale per particelle subatomiche (intendendo che, se viene presa da sola, non spiega il comportamento delle particelle subatomiche) --J B 11:51, 25 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Ciò non toglie che un postulato sia che le interazioni avvengano a velocità non relativistiche, o no? Non mi sembra si evinca dall'articolo, che ne dici? --BW Insultami 13:14, 25 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Non è un postulato, è un limite della teoria. --J B 14:24, 25 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Quindi lo mettiamo o l'omettiamo? --BW Insultami 14:16, 26 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Io lo ometterei. --J B 15:11, 26 ago 2008 (CEST)[rispondi]

Pignolando ulteriormente, dalla mia ristretta conoscenza dell'argomento le disuguaglianze di Bell (con relativa conferma sperimentale) elimina solo la possibilità di teorie a variabli nascoste locali --sky (msg) 14:16, 1 set 2008 (CEST)[rispondi]

Creiamo nuove voci da Entropia (termodinamica)?

Mi pare che la voce Entropia (termodinamica) contenga al suo interno troppi ambiti, che ne dite di separare la voce? Io farei così:

  1. Trasportare la sezione Entropia e informazione alla voce Entropia (teoria dell'informazione)
  2. Creare una nuova voce, Entropia (quantistica) dalla sezione Definizione quantistica dell'entropia, inserendo il link alla pagina di disambiguazione Entropia.
  3. Lasciare in questa voce solo le nozioni di carattere termodinamico, termodinamico-statistico, e matematico, dal momento che questa voce si chiama Entropia (termodinamica).

Critiche e commenti sono sempre graditi. --Aushulz (msg) 01:02, 1 set 2008 (CEST)[rispondi]

L'entropia classica e quella quantistica le lascerei nella stessa voce, perché hanno molti punti a comune. La parte di teoria dell'informazione invece la sposterei anch'io. Rispondo alla tua domanda di sotto: io non imporrei una notazione unificata, perché sarebbe stressante editare una voce seguendo delle convenzioni a cui magari non si è abituati (e poi bisognerebbe fare il controllo di tutte le voci già scritte...) Lenore 19:54, 1 set 2008 (CEST)[rispondi]

Pagina notazione termodinamica

Che ne dite di creare una pagina contenente la corrente notazione adottata comunemente dai wikipediani in ambito termodinamico? Ho creato una pagina di prova [qui]. Il problema sarebbe dove inserirla. Io propongo di crearla come sottopagina del portale Fisica, con una cornicetta blu chiamata Notazioni adottate sotto Grandezze fisiche ed unità di misura. Si potrebbero inserire anche altre sottopagine, relative alla notazione della fisica quantistica, notazione della meccanica,ecc... Critiche e suggerimenti sono ben accetti. --Aushulz (msg) 19:04, 1 set 2008 (CEST)[rispondi]

sarei pure d'accordo però di solito per le lettere usate in una voce si spiega all'interno della voce stessa il significato poichè chi la legge non può andare ogni volta alla pagina del progetto per vedere cosa significa.(scusa l'italiano spero si capisca cosa intendo) --Francescoonwikipedia (msg) 19:51, 1 set 2008 (CEST)[rispondi]
Hai ragione. Infatti il mio vuole essere un aiuto per chi scrive le voci non per chi le legge. Rimane sempre il dovere di specificare i simboli utilizzati. La pagina vuole solo essere un riferimento per uniformare le simbologie. --Aushulz (msg) 19:55, 1 set 2008 (CEST)[rispondi]
ah ok.allora va bene.l'ho letta:l'unica cosa che cambierei e che con "t" minuscola indicherei solo il tempo e non anche la temperatura ("T") --Francescoonwikipedia (msg) 20:46, 1 set 2008 (CEST)[rispondi]
Ho aggiunto un commento iniziale e aggiustato la simbologia sulla temperatura (clicca qui per vedere). --Aushulz (msg) 00:35, 2 set 2008 (CEST)[rispondi]
In linea di massima sono d'accordo con l'inserimento della pagina in una qualche sottocartella del progetto, se non fosse per il fatto che si crea un precedente e aprirebbe la strada a tutte le altre "regolamentazioni di notazione". Credo che anche gli aderenti al Progetto:Matematica e al Progetto:Chimica ne siano interessati... perché non aprire una discussione al Bar? (ma magari in passato è già stato fatto...) Ora è un pò tardi perché lo faccia, ci può pensare domani mattina qualcun altro? Tendo a svegliarmi sul tardi, per dirla eufemisticamente. --M&M87 03:39, 2 set 2008 (CEST)[rispondi]

Contrario. Non c'è alcun bisogno di fossilizzare la notazione e regolamentarla. Nelle voci va usata una notazione comprensibile e (possibilmente) aderente a quella usata in letteratura. Dato però che in letteratura le notazioni non sono sempre uniformi non vedo perché noi dovremmo creare uno standard che non esiste (ovvero produrre una ricerca originale). In ciascuna voce i simboli utilizzati vanno definiti esplicitamente per permettere una lettura agevole, non bisogna mai rifarsi ad una tabella ufficiale. Tra l'altro faccio notare che io uso F per l'energia libera di Helmholtz (coerentemente col 90% dei libri di fisica) e non vedo perché dovrebbe essere "ufficializzato" il simbolo "A". --J B 10:10, 2 set 2008 (CEST)[rispondi]

Grazie dei suggerimenti e delle critiche. Ritiro la proposta. --Aushulz (msg) 17:41, 3 set 2008 (CEST)[rispondi]

Interferenza

Ho scritto qualcosa sulla trattazione matematica dell'argomento, però avrei bisogno di qualcuno che ne verifichi la correttezza, e me ne desse la conferma. Soprattutto mi servono delle immagini che non riesco a trovare (già provato su wiki commons, ma non sembra che siano molto belle): senz'altro è necessaria un'immagine per la trattazione con i fasori altrimenti la spiegazione diventa troppo lunga da scrivere a parole; anche fotografie di risultati reali in entrambi i casi non sarebbero male, però al momento non ne ho sotto mano. Qualcuno ne ha una a disposizione? La pagina si trova nella mia Sandbox, però francamente ho anche il dubbio se mettere nella pagina dell'interferenza quello che ho scritto o se copiarla direttamente nella pagina dell'esperimento delle due fenditure, anche lei parecchio scarna... Chiunque possa darmi una mano me lo faccia sapere, grazie. Lie ¿Scrivimi? 11:06, 3 set 2008 (CEST)[rispondi]

Secondo me dovresti inserirlo in Diffrazione (fisica) (dove le immagini non mi sembrano così male) unificando la nomenclatura di tutta la pagina, e creare delle pagine-redirect chiamate esperimento delle due fenditure e esperienza delle due fenditure (e altro che ti viene in mente) che puntino a Diffrazione (fisica). Hai già cercato "Diffraction" su Commons? Puoi anche provare questo sito (alcune istruzioni per caricare queste immagini sono qui). --Aushulz (msg) 13:46, 3 set 2008 (CEST)[rispondi]
In effetti quello che hai scritto mi sembra che riguardi più la diffrazione che l'interferenza (n.b. la diffrazione è un caso particolare di interferenza ma è ben lungi dall'essere unico). Nel caso servissero immagini (sia diagrammi che foto di eventi reali) al riguardo contattatemi in talk dato che ho la possibilità di scendere in laboratorio e fare foto del genere senza troppi problemi ;-) --J B 14:07, 3 set 2008 (CEST)[rispondi]
p.s.: esiste anche una voce Esperimento della doppia fenditura (ridondante?). --Aushulz (msg) 14:55, 3 set 2008 (CEST)[rispondi]
L'esperimento della doppia fenditura non parla di diffrazione e di elettromagnetismo classico ma di meccanica quantistica. Direi che è una voce concettualmente importante dato che si tratta di uno degli "esperimenti mentali" fondamentali per la MQ. --J B 15:06, 3 set 2008 (CEST)[rispondi]
Allora bisogna inserire una disambigua? --Aushulz (msg) 15:55, 3 set 2008 (CEST)[rispondi]

Ma allora mi viene un dubbio: non è che è meglio togliere la voce interferenza, o rimaneggiarla in modo che punti sulla voce diffrazione? Perché effettivamente trovando la pagine sull'interferenza così scarna già adesso rispetto a diffrazione, sarebbe meglio ricondurla a quest'ultima. E poi in effetti molti libri di testo parlano separatamente di interferenza e diffrazione per quanto riguarda le onde luminose, riconducendo la seconda alla prima. Il mio libro di testo universitario apre il capitolo sulla diffrazione così:

«La diffrazione è un particolare fenomeno di interferenza che si verifica quando un'onda incontra sul suo percorso un ostacolo o un'apertura»

e anche l'Halliday, Resnick, Krane, nell'edizione che ho io, si occupa prima di interferenza e poi di diffrazione; quindi, ecco perché volevo impostare sulla voce interferenza ciò che ho scritto; avrei poi fatto un'altra sezione con la descrizione della diffrazione e degli effetti che provoca. Però forse faccio meglio a fare come mi suggerite anche perché adesso sono un po' confuso e non capisco più cosa sia un caso particolare di cos'altro... Lie ¿Scrivimi? 18:09, 3 set 2008 (CEST)[rispondi]

Magari sono io che non ho capito cosa vuoi dire (nel caso chiedo venia). "La diffrazione è un particolare fenomeno di interferenza" vuol dire, appunto, che la diffrazione è sempre interferenza ma che ci sono fenomeni di interferenza che nulla hanno a che vedere con la diffrazione. Quindi ben venga un miglioramento della voce sull'interferenza (che mi andrò a leggere appena avrò un po' di tempo) ma sono assolutamente contrario a trasformare interferenza in una sorta di redirect a diffrazione --J B 10:07, 4 set 2008 (CEST)[rispondi]
Ok ti do ragione per il redirect: ho avuto l'idea sbaglita. Allora faccio così: modifico quello che ho scritto in modo da poterlo inserire nella voce diffrazione (per esempio posso trattare direttamente il caso a N fenditure e scrivere subito sull'effetto che si osserva sul numero dei massimi visibili). Poi quando avrò finito farò sapere per eventuali segnalazioni di errore. Per curiosità mia: potresti farmi un esempio di esperimento in cui interviene solo l'effetto di interferenza e non quello di diffrazione (anche nella mia pagina di discussione)? Magari si potrebbe incominciare da lì a migliorare la voce interferenza. Lie ¿Scrivimi? 11:20, 5 set 2008 (CEST)[rispondi]
Se non ricordo male quando la dimesnione della fenditura è molto più piccola della lunghezza d'onda si può considerla come una singola sorgente luminosa, quindi niente diffrazione che invece accade quando si ha un continuo di sorgenti. I due casi nella tua sandbox dovrebbero essere fenomeni di interferenza. --sky (msg) 17:37, 5 set 2008 (CEST)[rispondi]
Non ho capito niente. Tu vuoi ampliare la voce interferenza, no? Se parli della doppia fenditura, devi parlare anche della diffrazione (sennò non ha senso), altrimenti puoi semplificare il discorso e parlare dell'interferenza tra due sorgenti puntiformi in campo lontano, come mi pare di aver capito dai conti fatti nella tua sandbox. In questo caso rientra anche la diffrazione prodotta da piccole fenditure (vedi Skyhc): forse ti riferivi a questa situazione, ma allora forse conviene generalizzare il discorso come ti ho suggerito io Lenore 18:05, 5 set 2008 (CEST)[rispondi]

Creazione categoria "Psicrometria"

Vorrei creare una categoria "Psicrometria", sottocategoria di "Termodinamica" e collegata in qualche modo alla categoria "Umidità atmosferica" (sottocategoria di meteorologia), dove spostare tutte le voci relative all'umidità e alla sua misurazione (tranne quelle di tipo impiantistico -come torre di raffreddamento e umidificatore-, essendo la psicrometria uno studio teorico e non una scienza applicata). Consigli e suggerimenti sono sempre accetti. --Aushulz (msg) 02:02, 6 set 2008 (CEST)[rispondi]

Edit di IP sulle voci di relatività

Ho appena visto che, fra ieri ed oggi, un utente con IP 151.89.15.211 (che risulta un IP della Ansaldo) ha compiuto una grossa quantità di edit su voci inerenti la relatività (sia generale che ristretta, si veda Speciale:Contributi/151.89.15.211). Gli edit non sono del tutto campati in aria ma, in moltissimi casi mi paiono un filo approssimativi e/o ridondanti rispetto a quello che c'era già scritto nelle voci stesse. Qualche pezzo da salvare ci sarebbe e quindi non procedo ad un rollback massiccio, tuttavia ognuno di questi edit richiederebbe un certo sforzo per essere "depurato" dal POV e dallo stile da blog. Qualcuno ha una buona idea su come procedere? --J B 16:16, 9 set 2008 (CEST)[rispondi]