Eufemismo
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«Noi facciamo quello che dobbiamo, ma gli diamo dei nomi altisonanti.» |
(Ralph Waldo Emerson[1]) |
L'eufemismo (dal verbo greco ευφημέω (euphemèo), «risuonare bene», oppure dal verbo greco ευφημί (euphemì), «parlar bene, dir bene») è una figura retorica che consiste nell'uso di una parola o di una perifrasi al fine di attenuare il carico espressivo di ciò che si intende dire, perché ritenuto o troppo banale, o troppo offensivo, osceno o troppo crudo.
Esemplificazioni[modifica | modifica wikitesto]
Ad esempio:
- «passare a miglior vita», «spegnersi», «mancare», «cadere» o «scomparire», per non dire morire;
- «questo piatto lascia a desiderare» per non dire che è cattivo;
- «una persona poco intelligente» per non dire che è stupida (in questo caso in forma di litote);
Differenze e opposti[modifica | modifica wikitesto]
Il suo opposto è il disfemismo, in cui si usa volutamente, ma in senso scherzoso o affettuoso, una parola sgradevole o volgare al posto di una normale o positiva (ad esempio: il vecchio per il padre)[2].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Emerson (Frasi) - Documents
- ^ (EN) McCormally, Timothy J., Less Taxing Matters... Euphemism, Dysphemism, and the Shaping of Tax Policy, 45 Tax Executive 352 (1993).
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Dizionario Etimologico: eufemismo, su etimo.it.
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 29492 · LCCN (EN) sh85045590 · GND (DE) 4015680-1 · BNF (FR) cb11956912t (data) · J9U (EN, HE) 987007558089905171 |
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