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Nel frattempo la Lega per la promozione degli interessi femminili, non riuscendo a radicarsi sul territorio, esaurì l’attività. Tuttavia, per continuare l’azione rivendicativa, nel maggio del 1893 Schiff diede vita alla [[Lega per la tutela degli interessi femminili]], a cui aderirono, tra le altre, [[Alessandrina Ravizza]], [[Fanny Zampini Salazar]], [[Ersilia Majno|Ersilia Bronzini Majno]] e [[Linda Malnati]], ma fecero mancare il loro appoggio Mozzoni e [[Anna Kuliscioff]]. La Lega fu sciolta in seguito alla repressione per i moti del 1898, ma fu ricostituita poco dopo. Schiff ebbe varie occasioni di collaborare con Majno la quale, nel 1899 e sempre a Milano, aveva dato vita all’[[Unione femminile nazionale|Unione femminile]].
Nel frattempo la Lega per la promozione degli interessi femminili, non riuscendo a radicarsi sul territorio, esaurì l’attività. Tuttavia, per continuare l’azione rivendicativa, nel maggio del 1893 Schiff diede vita alla [[Lega per la tutela degli interessi femminili]], a cui aderirono, tra le altre, [[Alessandrina Ravizza]], [[Fanny Zampini Salazar]], [[Ersilia Majno|Ersilia Bronzini Majno]] e [[Linda Malnati]], ma fecero mancare il loro appoggio Mozzoni e [[Anna Kuliscioff]]. La Lega fu sciolta in seguito alla repressione per i moti del 1898, ma fu ricostituita poco dopo. Schiff ebbe varie occasioni di collaborare con Majno la quale, nel 1899 e sempre a Milano, aveva dato vita all’[[Unione femminile nazionale|Unione femminile]].


Lavorò per l’istituzione di una cassa di maternità per le lavoratrici e partecipò alla battaglia suffragista che si intensificò in età giolittiana. Sostenne attivamente l’abolizione dell’articolo 189 del codice civile che vietava le indagini sulla paternità naturale e partecipò al Comitato di propaganda per la riforma dell’articolo sorto nel 1896, di cui fu fu nominata segretaria lavorando accanto a giuristi, medici e riformatori di area liberale e socialista.
Lavorò per l’istituzione di una cassa di maternità per le lavoratrici e partecipò alla battaglia suffragista che si intensificò in età giolittiana. Sostenne attivamente l’abolizione dell’articolo 189 del codice civile che vietava le indagini sulla paternità naturale e partecipò al Comitato di propaganda per la riforma dell’articolo sorto nel 1896, di cui fu nominata segretaria lavorando accanto a giuristi, medici e riformatori di area liberale e socialista.


Fino allo scoppio della guerra mondiale il suo impegno nel femminismo fu inseparabile da quello per la pace e la vide contraria sia all’impresa coloniale italiana in Libia del 1911 sia al conflitto europeo.
Fino allo scoppio della guerra mondiale il suo impegno nel femminismo fu inseparabile da quello per la pace e la vide contraria sia all’impresa coloniale italiana in Libia del 1911 sia al conflitto europeo.


== Carriera accademica ==
== Carriera accademica ==

Versione delle 16:39, 1 ago 2021

Paolina Schiff

Paolina Schiff (Mannheim, 28 luglio 1841Milano, 6 agosto 1926) è stata un'insegnante italiana, suffragetta e attivista per i diritti delle donne.

Biografia

Figlia di Sansone Schiff e Barbara Mayer, terzogenita di otto figli, Paolina crebbe in una famiglia dalle idee laiche e liberali che garantì a lei e ai suoi fratelli una buona formazione.

Nel 1852 si trasferì con la famiglia a Trieste, dove il padre, specializzato nella lavorazione dell'argento, lavorava per Ferdinando Massimiliano, fratello dell’imperatore austriaco. La famiglia godette del clima aperto e tollerante della città intessendo rapporti con la vivace comunità ebraica triestina.

Nel 1860 la famiglia si spostò a Milano, dove la giovane Paolina entrò in contatto con gli esponenti della democrazia lombarda iniziando l'attività politica e sociale e avvicinandosi ai temi del miglioramento della condizione femminile e delle classi popolari, che le furono carichi per tutta la vita.

Nel 1879 la Schiff entrò a far parte degli organi direttivi della Lega di libertà, fratellanza e pace, di cui condivideva gli obiettivi del disarmo e dell’arbitrato internazionale e l'anno seguente conobbe

Anna Maria Mozzoni, pioniera del movimento di emancipazione femminile. Insieme alla Mozzoni e a Cristina Lazzati, fondò la Lega per la promozione degli interessi femminili[1], il primo gruppo organizzato per chiedere il suffragio e la parità dei diritti.

Schiff contribuì alla fondazione del sindacato delle orlatrici[2] e partecipò a vari incontri in Italia e in Europa, come il Congresso internazionale femminile indetto dal governo francese nel 1889[3] e quello di Londra del 1899 che prefiguravano l’avvento di un movimento transnazionale delle donne. In seguito alla partecipazione alle conferenze del 1888 e 1890 che si tennero a Milano sui temi della pace e dell'antimilitarismo divenne l'antesignana del femminismo pacifista. Strinse legami di amicizia con Angelo Mazzoleni, con cui militò nella Lega di libertà, fratellanza e pace, e con Felice Cavallotti, al quale chiese consigli e appoggio in più occasioni.

Nel frattempo la Lega per la promozione degli interessi femminili, non riuscendo a radicarsi sul territorio, esaurì l’attività. Tuttavia, per continuare l’azione rivendicativa, nel maggio del 1893 Schiff diede vita alla Lega per la tutela degli interessi femminili, a cui aderirono, tra le altre, Alessandrina Ravizza, Fanny Zampini Salazar, Ersilia Bronzini Majno e Linda Malnati, ma fecero mancare il loro appoggio Mozzoni e Anna Kuliscioff. La Lega fu sciolta in seguito alla repressione per i moti del 1898, ma fu ricostituita poco dopo. Schiff ebbe varie occasioni di collaborare con Majno la quale, nel 1899 e sempre a Milano, aveva dato vita all’Unione femminile.

Lavorò per l’istituzione di una cassa di maternità per le lavoratrici e partecipò alla battaglia suffragista che si intensificò in età giolittiana. Sostenne attivamente l’abolizione dell’articolo 189 del codice civile che vietava le indagini sulla paternità naturale e partecipò al Comitato di propaganda per la riforma dell’articolo sorto nel 1896, di cui fu nominata segretaria lavorando accanto a giuristi, medici e riformatori di area liberale e socialista.

Fino allo scoppio della guerra mondiale il suo impegno nel femminismo fu inseparabile da quello per la pace e la vide contraria sia all’impresa coloniale italiana in Libia del 1911 sia al conflitto europeo.

Carriera accademica

Pur non avendo conseguito nessuna laurea presso l'Università di Pavia, la Schiff nell'anno accademico 1886-7 tenne una serie di conferenze linguistico-letterarie presso la facoltà di lettere e filosofia dell’ateneo e, nel marzo del 1889, chiese la libera docenza in lingua e letteratura tedesca. La richiesta venne rifiutata e la Schiff iniziò una lunga vertenza contro il corpo accademico di Pavia e si rivolse anche al Consiglio superiore dell’istruzione pubblica. In una lettera del 5 maggio 1890 a Boselli, denunciò il trattamento che in quanto donna stava subendo. La libera docenza in lingua e letteratura tedesca le venne sempre rifiutata, ma l’Università di Pavia le confermò l’insegnamento limitato alle regole grammaticali e a elementi di storia della letteratura, insegnamento che portò avanti fino al 1925, essendo a lungo tra le prime cinque docenti universitarie della storia italiana[4]. Dal 1893 insegnò anche presso l’Accademia scientifico-letteraria di Milano senza abbandonare il proposito di migliorare la propria posizione professionale.

Opere

Pubblicò numerosi articoli su riviste femminili, come La donna[5], Vita femminile e L’alleanza, e, come germanista, diede alla luce numerosi articoli su periodici specialistici. Nel 1881 diede alle stampe Il profugo, il suo unico romanzo più volte ristampato, e nel 1888 tradusse La malattia del secolo dello scrittore Max Nordau.

  • La donna e la legge civile. Conferenza tenuta a beneficio del monumento a Salvatore Morelli, Milano 1880;
  • Il profugo, Milano 1881;
  • L’influenza della donna sulla pace. Conferenza tenuta in Milano il 6 maggio 1888, Milano 1888;
  • La Pace gioverà alla donna? Conferenza tenuta a Milano nel Ridotto della Scala, Milano 1890;
  • Istituzione di una cassa d’assicurazione per la maternità. Conferenza tenuta a Milano nel Teatro Lirico il 9 giugno 1895, Milano 1895;
  • Lo spirito della lingua tedesca, Milano 1896;
  • Relazione sull’abolizione dell’Art. 189 codice civile, che vieta la Ricerca della paternità naturale, Pavia 1908;
  • Intorno alcuni costumi presso gli antichi Germani, Pavia 1909-1910;
  • Per la ricerca della paternità, in Lo Stato civile italiano, 1911.

Note

  1. ^ Claudia Gori, Crisalidi. Emancipazioniste liberali in età giolittiana, FrancoAngeli, 2003, p. 21, ISBN 978-88-568-2801-6. URL consultato il 1º giugno 2020.
  2. ^ Fiorella Imprenti, Operaie e socialismo: Milano, le leghe femminili, la Camera del lavoro (1891-1918), FrancoAngeli, 2007, p. 63, ISBN 978-88-464-8347-8. URL consultato il 1º giugno 2020.
  3. ^ Stefania Bartoloni, Donne di fronte alla guerra: Pace, diritti e democrazia, Gius.Laterza & Figli Spa, 4 maggio 2017, ISBN 978-88-581-2972-2. URL consultato il 1º giugno 2020.
  4. ^ I professori dell'Università di Pavia (1859-1961), su prosopografia.unipv.it. URL consultato il 1º giugno 2020.
  5. ^ The Schiff family, su schifffamilytrieste.blogspot.com.

Bibliografia

Voci correlate

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