Agalbursa de Cervera: differenze tra le versioni

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==Biografia==
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[[File:Ramon Berenguer4.jpg|miniatura|150px|sinistra|Miniatura raffigurante Raimondo Berengario IV di Barcellona, zio di Agalbursa e combinatore del suo matrimonio con Barisone I]]
[[File:Ramon Berenguer4.jpg|miniatura|150px|sinistra|Miniatura raffigurante Raimondo Berengario IV di Barcellona, zio di Agalbursa e combinatore del suo matrimonio con Barisone I]]
Nipote del [[Conti di Barcellona|Conte di Barcellona]] [[Raimondo Berengario IV di Barcellona| Raimondo Berengario IV]] da parte di madre in quanto figlia di Almodis e di Poncho de Cervera, Visconte di Bas, Agalbursa nell'ottobre 1157 si sposò con il [[Giudici di Arborea|Sovrano Arborense]] [[Barisone I di Arborea|Barisone I]], da cui non ebbe figli.
Nipote del [[Conti di Barcellona|Conte di Barcellona]] [[Raimondo Berengario IV di Barcellona| Raimondo Berengario IV]] da parte di madre in quanto figlia di Almodis e di Poncho de Cervera, Visconte di Bas, Agalbursa nell'ottobre 1157 si sposò con il [[Giudici di Arborea|sovrano arborense]] [[Barisone I di Arborea|Barisone I]], da cui non ebbe figli.
Durante la permanenza a Genova di Barisone, trattenuto lì dal [[Repubblica di Genova|Comune di Genova]], governò con molte peripezie il regno. Per un certo periodo, poi, lo raggiunse e trascorse con lui la prigionia, durata otto anni.
Durante la permanenza a Genova di Barisone, trattenuto lì dal [[Repubblica di Genova|Comune di Genova]], governò con molte peripezie il regno. Per un certo periodo, poi, lo raggiunse e trascorse con lui la prigionia, durata otto anni.
Dopo la morte del marito appoggiò suo nipote [[Ugone I di Arborea|Ugone]], che si era alleato con [[Repubblica di Genova|Genova]] e la [[Corona di Aragona]], figlio di Ugo Poncho de Bas, nella contesa per il trono [[Giudicato di Arborea|d’Arborea]] contro [[Pietro I di Arborea|Pietro I]], appoggiato da [[Repubblica di Pisa|Pisa]], figlio di primo letto di Barisone.<ref>{{Cita|Casula}}</ref> Successivamente la situazione degenerò in una vera e propria guerra civile: l'8 ottobre del 1186, a Genova, Agalbursa, accompagnata dal conte [[Ruggero Bernardo I di Foix]] e da altri nobili catalani, stipulò con il console Guglielmo Tornello un trattato in cui la repubblica marinara assicurava un aiuto militare ed economico alla giudicessa vedova per muovere guerra a Pietro I<ref name=Rassu19>{{cita|Rassu|p.19}}</ref>. Si muoveva in favore di Ugone I anche lo zio [[Alfonso II d'Aragona|Alfonso II ''il Casto'']], il quale fece mandare degli armati a prendere possesso, nel 1187, del castello di ''Serla'', al confine con il [[giudicato di Torres]]<ref name=Rassu19/>. Interessato ad indebolire Pietro I, anche il sovrano logudorese [[Barisone II di Torres|Barisone II]] supportò la fazione iberica, garantendo vettovaglie e forniture di cavalli ai soldati aragonesi<ref name=Rassu19/>. Tuttavia Agalbursa morì prima di giungere ad un compromesso con il rivale o ad una vittoria totale; grazie ai riscontri sui documenti si sa infatti che nel 1192 risultava già deceduta<ref name=Rassu19/>.
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Versione delle 12:44, 21 giu 2020

Agalbursa de Cervera
Regina consorte di Sardegna
(per nomina imperiale)
Stemma
Stemma
In carica1164 –
1165
Predecessorecreazione del titolo
Successoreestinzione del titolo
Giudicessa consorte di Arborea
In carica1157 –
1186
PredecessorePellegrina de Lacon
SuccessoreGiacobina
DinastiaCervera-Barcellona
PadrePoncho de Cervera
MadreAlmodis di Barcellona, figlia di Raimondo Berengario III
Consorte Barisone di Lacon-Serra
ReligioneCattolicesimo

Agalbursa de Cervera (1140Oristano, 1186/1192) è stata Giudicessa Consorte di Arborea (1157-1186) e Regina consorte di Sardegna (1164-1165).

Biografia

Miniatura raffigurante Raimondo Berengario IV di Barcellona, zio di Agalbursa e combinatore del suo matrimonio con Barisone I

Nipote del Conte di Barcellona Raimondo Berengario IV da parte di madre in quanto figlia di Almodis e di Poncho de Cervera, Visconte di Bas, Agalbursa nell'ottobre 1157 si sposò con il sovrano arborense Barisone I, da cui non ebbe figli. Durante la permanenza a Genova di Barisone, trattenuto lì dal Comune di Genova, governò con molte peripezie il regno. Per un certo periodo, poi, lo raggiunse e trascorse con lui la prigionia, durata otto anni. Dopo la morte del marito appoggiò suo nipote Ugone, che si era alleato con Genova e la Corona di Aragona, figlio di Ugo Poncho de Bas, nella contesa per il trono d’Arborea contro Pietro I, appoggiato da Pisa, figlio di primo letto di Barisone.[1] Successivamente la situazione degenerò in una vera e propria guerra civile: l'8 ottobre del 1186, a Genova, Agalbursa, accompagnata dal conte Ruggero Bernardo I di Foix e da altri nobili catalani, stipulò con il console Guglielmo Tornello un trattato in cui la repubblica marinara assicurava un aiuto militare ed economico alla giudicessa vedova per muovere guerra a Pietro I[2]. Si muoveva in favore di Ugone I anche lo zio Alfonso II il Casto, il quale fece mandare degli armati a prendere possesso, nel 1187, del castello di Serla, al confine con il giudicato di Torres[2]. Interessato ad indebolire Pietro I, anche il sovrano logudorese Barisone II supportò la fazione iberica, garantendo vettovaglie e forniture di cavalli ai soldati aragonesi[2]. Tuttavia Agalbursa morì prima di giungere ad un compromesso con il rivale o ad una vittoria totale; grazie ai riscontri sui documenti si sa infatti che nel 1192 risultava già deceduta[2].

Note

  1. ^ Casula
  2. ^ a b c d Rassu, p.19

Bibliografia