Rosalynn Carter: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 48: Riga 48:
Per quanto riguarda l'attività sociale ha fondato, insieme al marito nel [[1982]], il [[Carter center]] che mira alla promozione di valori etici e sociali come il rispetto delle minoranze, la protezione della [[democrazia]], e la salvaguardia dei diritti delle donne, della pace, e dei bambini. Durante il suo mandato da [[First Lady]] guidò nel 1977 una delegazione di autorità degli [[Stati Uniti]] e dell'[[America Latina]] per risolvere numerose questioni umanitarie come quella sui [[rifugiati]]. In seguito nel [[1979]] si impegnò per le medesime cause come osservatrice speciale per conto della [[Casa Bianca]] sulla situazione in [[Thailandia]] ed in [[Cambogia]]. Nel [[1980]] incoraggiò l'opinione pubblica e l'universo della politica americana per la rielezione di suo marito [[Jimmy Carter]] ad un secondo mandato alla [[presidenza degli Stati Uniti]], ma a causa della [[ crisi degli ostaggi in Iran|crisi degli ostaggi]] dell'anno precedente non fu rieletto. In seguito alla vittoria di [[Ronald Reagan]] nel 1980, ebbe a dichiarare che suo marito avesse perso riguardo all'abile [[retorica]] esercitata dall'avversario sugli elettori.
Per quanto riguarda l'attività sociale ha fondato, insieme al marito nel [[1982]], il [[Carter center]] che mira alla promozione di valori etici e sociali come il rispetto delle minoranze, la protezione della [[democrazia]], e la salvaguardia dei diritti delle donne, della pace, e dei bambini. Durante il suo mandato da [[First Lady]] guidò nel 1977 una delegazione di autorità degli [[Stati Uniti]] e dell'[[America Latina]] per risolvere numerose questioni umanitarie come quella sui [[rifugiati]]. In seguito nel [[1979]] si impegnò per le medesime cause come osservatrice speciale per conto della [[Casa Bianca]] sulla situazione in [[Thailandia]] ed in [[Cambogia]]. Nel [[1980]] incoraggiò l'opinione pubblica e l'universo della politica americana per la rielezione di suo marito [[Jimmy Carter]] ad un secondo mandato alla [[presidenza degli Stati Uniti]], ma a causa della [[ crisi degli ostaggi in Iran|crisi degli ostaggi]] dell'anno precedente non fu rieletto. In seguito alla vittoria di [[Ronald Reagan]] nel 1980, ebbe a dichiarare che suo marito avesse perso riguardo all'abile [[retorica]] esercitata dall'avversario sugli elettori.


Dal 17 aprile 2018(giorno della morte di Barbara Bush)è la più anziana first lady ancora in vita.
Dal 17 aprile 2018 è la più anziana first lady ancora in vita.


== Opere ==
== Opere ==

Versione delle 16:14, 11 dic 2018

Rosalynn Carter
Rosalynn Carter nel 1977

39ª First Lady degli Stati Uniti
Durata mandato20 gennaio 1977 –
20 gennaio 1981
PresidenteJimmy Carter
PredecessoreBetty Ford
SuccessoreNancy Reagan

First Lady della Georgia
Durata mandato12 gennaio 1971 –
14 gennaio 1975
PredecessoreHattie Virginia Cox
SuccessoreMary Elizabeth Talbot Busbee

Dati generali
Partito politicoDemocratico
FirmaFirma di Rosalynn Carter

Eleanor Rosalynn Smith Carter (Plains, 18 agosto 1927) moglie di Jimmy Carter, 39º presidente degli Stati Uniti d'America, fu First lady degli Stati Uniti d'America dal 1977 al 1981.

Biografia

Una dei quattro figli di Frances Allethea Murray (19051997) e Wilburn Edgar Smith (18961940), aveva due fratelli, William Jerrold Smith (1929–2003) e Murray Lee Smith (1932–2003) mentre aveva una sorella, Lillian Allethea Smith Wall (nata nel 1936)[1]

Il 7 luglio 1946 sposò Jimmy Carter, la coppia ebbe quattro figli:

  • John William (nato nel 1947),
  • James Earl III (nato nel 1950),
  • Donnel Jeffrey (nato nel 1952),
  • Amy Lynn (nata nel 1967).

Per quanto riguarda l'attività sociale ha fondato, insieme al marito nel 1982, il Carter center che mira alla promozione di valori etici e sociali come il rispetto delle minoranze, la protezione della democrazia, e la salvaguardia dei diritti delle donne, della pace, e dei bambini. Durante il suo mandato da First Lady guidò nel 1977 una delegazione di autorità degli Stati Uniti e dell'America Latina per risolvere numerose questioni umanitarie come quella sui rifugiati. In seguito nel 1979 si impegnò per le medesime cause come osservatrice speciale per conto della Casa Bianca sulla situazione in Thailandia ed in Cambogia. Nel 1980 incoraggiò l'opinione pubblica e l'universo della politica americana per la rielezione di suo marito Jimmy Carter ad un secondo mandato alla presidenza degli Stati Uniti, ma a causa della crisi degli ostaggi dell'anno precedente non fu rieletto. In seguito alla vittoria di Ronald Reagan nel 1980, ebbe a dichiarare che suo marito avesse perso riguardo all'abile retorica esercitata dall'avversario sugli elettori.

Dal 17 aprile 2018 è la più anziana first lady ancora in vita.

Opere

Rosalynn Carter è stata autrice di diversi libri, uno scritto con il marito e tre con Susan K. Golant:

  • First Lady from Plains (autobiografia), 1984, ISBN 1-5572-8355-9
  • Everything to Gain: Making the Most of the Rest of Your Life (con Jimmy Carter), 1987, ISBN 1-5572-8388-5
  • Helping Yourself Help Others: A Book for Caregivers (con Susan K. Golant), 1994, ISBN 0-8129-2591-2
  • Helping Someone with Mental Illness: A Compassionate Guide for Family, Friends, and Caregivers (con Susan K. Golant), 1998, ISBN 0-8129-2898-9
  • Within Our Reach: Ending the Mental Health Crisis (con Susan K. Golant e Kathryn E. Cade), 2010, ISBN 9781594868818

Riconoscimenti

Fra i vari riconoscimenti avuti:

  • Donna dell'anno dello stato della Georgia, 1996
  • Premio UNICEF, 1999
  • Premio per la pace statunitense (American Peace Award) con Jimmy Carter, 2009[2]

Onorificenze

Medaglia Presidenziale della Libertà - nastrino per uniforme ordinaria

Note

Altri progetti

Controllo di autoritàVIAF (EN161677094 · ISNI (EN0000 0001 2232 7328 · LCCN (ENn77009358 · GND (DE12394063X · BNF (FRcb165393908 (data) · J9U (ENHE987007457635305171 · WorldCat Identities (ENlccn-n77009358