Coordinate: 45°42′23.84″N 9°39′46.16″E

Porta San Lorenzo (Bergamo): differenze tra le versioni

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'''Porta San Lorenzo''', o '''porta Garibaldi''' (in [[dialetto bergamasco|bergamasco]] ''Pórta San Lorens''), è la più piccola delle porte di accesso delle [[Mura venete di Bergamo|mura venete]] alla parte alta della città di [[Bergamo]]. <br />Nel [[1561]] [[Bergamo]], si trovava ad essere città di confine tra i territori posti sotto il [[Repubblica di Venezia|dominio veneto]] e il [[Milano|milanese]] che dopo la morte di [[Francesco II Sforza|Francesco Sforza II]] ([[1535]]) e la [[pace di Cateau-Cambrésis]] ([[1559]]) era diventata una [[Dominazione spagnola in Italia|provincia spagnola]]<ref>{{cita|Piga|p. 36}}</ref>.<br />
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Per difendere questo avamposto veneto, e dato l'immenso patrimonio che la repubblica aveva da dover investire, vennero realizzate le [[Mura venete di Bergamo|mura venete]]. Nei quattro [[Punto cardinale|punti cardinali]], vennero inserite le porte di accesso, prendendo il nome dalle chiese presenti: Porta San Lorenzo, [[Porta San Giacomo (Bergamo)|Porta san Giacomo]], [[Porta Sant'Agostino (Bergamo)|Porta sant'Agostino]] e [[Porta Sant'Alessandro (Bergamo)|Porta Sant'Alessandro]]. Ognuna riportava il [[Leone di San Marco]], simbolo di Venezia, e era un punto di collegamento con le differenti località.<ref>{{cita web|url=
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== Descrizione ==
== Descrizione ==
Porta San Lorenzo, è rivolta verso nord, fu la prima ad essere costruita, e prese il nome dalla chiesa di San Lorenzo che venne distrutta per la costruzione delle mura<ref>{{cita web|url=https://books.google.it/books?id=4qbpCgAAQBAJ&pg=PT13&lpg=PT13&dq=chiesa+di+san+lorenzo+distrutta+per+le+mura&source=bl&ots=eLOJpmgo7U&sig=AOraTetoGnW8eVldV58MXYkLWLA&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjSpOX62vzOAhUMORQKHabDAQIQ6AEIVjAM#v=onepage&q=chiesa%20di%20san%20lorenzo%20distrutta%20per%20le%20mura&f=false|titolo=Le Mura di Bergamo|autre=Luca Stefano Cristini|accesso=7 settembre}}</ref>. La porta venne successivamente chiusa nel [[1605]], perché si riteneva fosse poco sicura dagli attacchi che potevano scendere dalla Val Brembana, dalla [[via Priula]] e dalla Valle Imagna. Venne riaperta nel [[1627]] ad un livello superiore, con un costo di 4000 ducati<ref>{{cita|Piga|p.28}}</ref>, permettendo così l'accesso alla città dalle valli, e da [[Como]] ancora visibile una seconda entrata ma posta a livello inferiore<ref>{{cita web|url=http://www.ecodibergamo.it/stories/storie-dimenticate/400301_storie/|titolo=San Lorenzo, in fondo al ponte
Porta San Lorenzo, rivolta verso nord, fu la prima ad essere costruita e prese il nome dalla chiesa di San Lorenzo che venne distrutta per la costruzione delle mura<ref>{{cita web|url=https://books.google.it/books?id=4qbpCgAAQBAJ&pg=PT13&lpg=PT13&dq=chiesa+di+san+lorenzo+distrutta+per+le+mura&source=bl&ots=eLOJpmgo7U&sig=AOraTetoGnW8eVldV58MXYkLWLA&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjSpOX62vzOAhUMORQKHabDAQIQ6AEIVjAM#v=onepage&q=chiesa%20di%20san%20lorenzo%20distrutta%20per%20le%20mura&f=false|titolo=Le Mura di Bergamo|autre=Luca Stefano Cristini|accesso=7 settembre}}</ref>. La porta venne successivamente chiusa nel [[1605]], perché si riteneva fosse poco sicura dagli attacchi che potevano scendere dalla Val Brembana, dalla [[via Priula]] e dalla Valle Imagna. Venne riaperta nel [[1627]] ad un livello superiore, con un costo di 4000 ducati<ref>{{cita|Piga|p.28}}</ref>, permettendo così l'accesso alla città dalle valli, e da [[Como]]; è ancora visibile una seconda entrata ma posta a livello inferiore<ref>{{cita web|url=http://www.ecodibergamo.it/stories/storie-dimenticate/400301_storie/|titolo=San Lorenzo, in fondo al ponte alla ricerca della porta più antica|editore =L'Eco di Bergamo|accesso=4 dicembre 2016}}</ref>. <br />Dal restauro del [[2013]] di un pilone del ponte, risultò che il ponte di accesso in muratura alla porta, del 1627, sostenuto da cinque [[Arco (architettura)|archi]], non aveva mai subito ristrutturazioni o rinforzi in quattrocento anni<ref>{{cita web|url=http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/388368_riaperta_porta_san_lorenzo_via_libera_alla_circolazione/|titolo=Riaperta porta san Lorenzo|editore=L'Eco di Bergamo|accesso=6 settembre 2016}}</ref>. <br />Un [[cartiglio]] posto sulla facciata ricorda il capitano rettore veneziano Giovanni Antonio Zen, che durante il periodo della peste del 1630, quando tutti gli amministratori cittadini fuggivano, si assunse la direzione della città. Di lui racconta il [[Lorenzo Ghirardelli|Ghirardelli]], anch'egli ammalatosi e morto nella peste, nel suo ''Historia del memorando contagi'', con pubblicazione postuma<ref>{{cita web|url=http://www.bgpedia.it/ghirardelli-lorenzo/|titolo=Ghirardelli Lorenzo|editore=Bgpedia|accesso=6 settembre 2016}}</ref>.<br />
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È sicuramente la porta più rustica, la meno curata, quella che doveva essere il passaggio del popolo, tanto che il [[Modanatura#Profili curvilinei semplici|toro]] che corre orizzontalmente lungo le mura e che separa la parte superiore a quella inferiore, qui si interrompe; qualcuno sostiene che il popolo che avrebbe usato questa porta non avrebbe apprezzato certe finezze artistiche<ref>{{cita|Piga|p.29}}</ref>
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È sicuramente la porta più rustica, la meno curata, quella che doveva essere il passaggio del popolo, tanto che il [[Modanatura#Profili curvilinei semplici|toro]] che corre orizzontalmente lungo le mura e che separa la parte superiore a quella inferiore, qui si interrompe, qualcuno sostiene che il popolo che avrebbe usato questa porta non avrebbe apprezzato certe finezze artistiche<ref>{{cita|Piga|p.29}}</ref>


==Note==
==Note==

Versione delle 02:31, 19 gen 2018

Porta San Lorenzo
Porta Garibaldi
Mura venete di Bergamo
Porta San Lorenzo
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lombardia
CittàBergamo
Coordinate45°42′23.84″N 9°39′46.16″E
Mappa di localizzazione: Italia
Porta San Lorenzo (Bergamo)
Informazioni generali
Costruzione1561-1588
sullemuraveneteeporte
voci di architetture militari presenti su Wikipedia

Porta San Lorenzo, o porta Garibaldi (in bergamasco Pórta San Lorens), è la più piccola delle porte di accesso delle mura venete alla parte alta della città di Bergamo.
Nel 1561 Bergamo, si trovava ad essere città di confine tra i territori posti sotto il dominio veneto e il milanese che dopo la morte di Francesco II Sforza (1535) e la pace di Cateau-Cambrésis (1559) era diventata una provincia spagnola[1].
Per difendere questo avamposto veneto, e dato l'immenso patrimonio che la repubblica aveva da dover investire, vennero realizzate le mura venete. Nei quattro punti cardinali vennero inserite le porte di accesso, prendendo il nome dalle chiese presenti: Porta San Lorenzo, Porta San Giacomo, Porta Sant'Agostino e Porta Sant'Alessandro. Ognuna riportava il Leone di San Marco, simbolo di Venezia, ed era un punto di collegamento con le differenti località.[2]. Le porte rimasero il controllo all'accesso di città alta, e venivano chiuse ogni sera fino al XX secolo[3].

Descrizione

Porta San Lorenzo, rivolta verso nord, fu la prima ad essere costruita e prese il nome dalla chiesa di San Lorenzo che venne distrutta per la costruzione delle mura[4]. La porta venne successivamente chiusa nel 1605, perché si riteneva fosse poco sicura dagli attacchi che potevano scendere dalla Val Brembana, dalla via Priula e dalla Valle Imagna. Venne riaperta nel 1627 ad un livello superiore, con un costo di 4000 ducati[5], permettendo così l'accesso alla città dalle valli, e da Como; è ancora visibile una seconda entrata ma posta a livello inferiore[6].
Dal restauro del 2013 di un pilone del ponte, risultò che il ponte di accesso in muratura alla porta, del 1627, sostenuto da cinque archi, non aveva mai subito ristrutturazioni o rinforzi in quattrocento anni[7].
Un cartiglio posto sulla facciata ricorda il capitano rettore veneziano Giovanni Antonio Zen, che durante il periodo della peste del 1630, quando tutti gli amministratori cittadini fuggivano, si assunse la direzione della città. Di lui racconta il Ghirardelli, anch'egli ammalatosi e morto nella peste, nel suo Historia del memorando contagi, con pubblicazione postuma[8].
Un ulteriore cartiglio, posto sulla facciata esterna nel 1907, ricorda l'entrata nella città, liberata dagli austriaci, di Giuseppe Garibaldi l'8 giugno 1859, che scendeva dalla Val Brembana[9] da qui il nome di Porta Garibaldi[10]. Lo storico Giuseppe Locatelli Milesi scrisse che i garibaldini giunsero verso le sette di mattino presso la porta e che vennero accolti dall’impiegato del dazio, come gloriosi liberatori dal dominio austriaco e che le guardie subito presentarono le armi, già avvisate e preparate da Francesco Nullo e Antonio Curò entrati in città dalla porta nascosta detta del Soccorso la sera precedente[11].
È sicuramente la porta più rustica, la meno curata, quella che doveva essere il passaggio del popolo, tanto che il toro che corre orizzontalmente lungo le mura e che separa la parte superiore a quella inferiore, qui si interrompe; qualcuno sostiene che il popolo che avrebbe usato questa porta non avrebbe apprezzato certe finezze artistiche[12]

Note

  1. ^ Piga, p. 36
  2. ^ Porta San Lorenzo, su visitbergamo.net, VisitBergamo. URL consultato il 6 settembre 2016.
  3. ^ Quàter pass in Sità Ólta, su bergamasch.it, www.bergamaschi.it. URL consultato il 7 settembre 2016.
    «il Campanone, torre civica che ogni sera, alle 22, rintocca ancora i 180 colpi che ricordano quando le Porte della Città venivano chiuse per la notte.»
  4. ^ Le Mura di Bergamo, su books.google.it. URL consultato il 7 settembre.
  5. ^ Piga, p.28
  6. ^ San Lorenzo, in fondo al ponte alla ricerca della porta più antica, su ecodibergamo.it, L'Eco di Bergamo. URL consultato il 4 dicembre 2016.
  7. ^ Riaperta porta san Lorenzo, su ecodibergamo.it, L'Eco di Bergamo. URL consultato il 6 settembre 2016.
  8. ^ Ghirardelli Lorenzo, su bgpedia.it, Bgpedia. URL consultato il 6 settembre 2016.
  9. ^ piga, p. 30
  10. ^ Port san Lorenzo, su comune.bergamo.it, Comune di Bergamo. URL consultato il 6 luglio 2016.
  11. ^ Porta san Lorenzo, su terradibergamo.it, Terra di Bergamo. URL consultato il 7 settembre 2016.
  12. ^ Piga, p.29

Bibliografia

  • Historia del memorando contagio Lorenzo Ghirardelli, Bergamo, Rossi fratelli, 1681.
  • Claudio Piga, Luci e scorci di Bergamo Alta, Mercatino di Bergamo, 1998.
  • Bergamo, Le mura venete, Bergamo, Azienda Promozione Turistica di Bergamo e Provincia, 1988.

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