Alecu Donici: differenze tra le versioni
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Nel 1855 fu nominato, assieme a [[Costache Negruzzi]] e [[Gheorghe Asachi]], alla direzione del Teatro Nazionale di [[Iași]]<ref>Dicționarul literaturii române de la origini pînă la 1900, Editura Academiei Române, București, 1979, p. 295.</ref>. |
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L'opera maggiore di Donici è ''Fabule'', pubblicata nel 1842. Si tratta di una raccolta di 87 favole fortemente influenzata da autori russi come [[Alexander Izmailov]], [[Ivan Ivanovič Dmitriev]] e soprattutto da [[Ivan Andreevič Krylov]]. Donici adatta le favole alla società moldava del tempo costruendo dei bozzetti satirici che mettono in luce i vizi della nobiltà, le disfunzioni della giustizia, il nepotismo, le superstizioni ecc. Donici collaborò con le maggiori riviste culturali del tempo come ad esempio ''[[Curierul de ambe sexe]]'', ''[[Dacia literară]]'', ''[[Albina Românească]]''. Importanti sono anche le sue traduzioni dal russo, in particolare vanno ricordate le Satire di [[Antioch Dmitrievič Kantemir]] pubblicate nel 1844 a Iași e alcuni componimenti poetici di [[Aleksandr Sergeevič Puškin]]<ref>Dicţionarul Scriitorilor Români, Editura Fundației Culturale Române, București, 1998, p. 121-122.</ref>. |
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Versione delle 19:13, 2 apr 2015
Alexandru Alecu Donici (Donici, 1806 – Piatra Neamț, 1865) è stato uno scrittore rumeno.
Biografia
Nacque nel comune di Bezin (successivamente ribattezzato in suo onore Donici) in una nobile famiglia originaria della Bessarabia. Nel 1819 iniziò a frequentare il liceo militare di San Pietroburgo. Nel 1825 fu assegnato con il grado di sottotenente a un reggimento dell'esercito zarista presso Ekaterinburg. Lasciò l'esercito tre anni più tardi per trasferirsi a Chișinău, dove ricoprì varie cariche pubbliche. Nel 1835 si trasferì a Iași e successivamente a Piatra Neamț lavorando nelle istituzioni scolastiche e in magistratura. Nel 1855 fu nominato, assieme a Costache Negruzzi e Gheorghe Asachi, alla direzione del Teatro Nazionale di Iași[1].
Attività letteraria
L'opera maggiore di Donici è Fabule, pubblicata nel 1842. Si tratta di una raccolta di 87 favole fortemente influenzata da autori russi come Alexander Izmailov, Ivan Ivanovič Dmitriev e soprattutto da Ivan Andreevič Krylov. Donici adatta le favole alla società moldava del tempo costruendo dei bozzetti satirici che mettono in luce i vizi della nobiltà, le disfunzioni della giustizia, il nepotismo, le superstizioni ecc. Donici collaborò con le maggiori riviste culturali del tempo come ad esempio Curierul de ambe sexe, Dacia literară, Albina Românească. Importanti sono anche le sue traduzioni dal russo, in particolare vanno ricordate le Satire di Antioch Dmitrievič Kantemir pubblicate nel 1844 a Iași e alcuni componimenti poetici di Aleksandr Sergeevič Puškin[2].
Note
Collegamenti esterni
- Alecu Donici, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 25-8-2013.