Screaming Lord Sutch: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Da solista: specificato meglio
→‎Album in studio: corretto errore
Riga 56: Riga 56:
=== Da solista ===
=== Da solista ===
==== Album in studio ====
==== Album in studio ====
* 1972 – ''Hands of Jack the Ripper'' (come ''Lord Sutch and Heavy Friends'')
* 1980 – ''Alive and Well''
* 1980 – ''Alive and Well''
* 1982 – ''Rock & Horror''
* 1982 – ''Rock & Horror''

Versione delle 17:38, 8 mag 2024

David Edward Sutch

Leader di Official Monster Raving Loony Party
Durata mandato1983 –
1999

Dati generali
Partito politicoOfficial Monster Raving Loony Party
Screaming Lord Sutch
NazionalitàBandiera del Regno Unito Regno Unito
GenereGarage rock
Rock and roll
Periodo di attività musicaleanni 1960 – anni 1990
EtichettaDecca

Screaming Lord Sutch, pseudonimo di David Edward Sutch (Hampstead, 10 novembre 1940Londra, 16 giugno 1999), è stato un musicista e politico britannico.

Biografia

Insegna dedicata a Screaming Lord Sutch

David Edward Sutch nacque nel quartiere londinese di Hampstead il 10 novembre 1940 (secondo altre fonti nel 1942).[1][2] Dopo aver formato nel 1958 i Savages, nel cui organico entreranno a far parte oltre duecento musicisti come Nicky Hopkins, Ritchie Blackmore, Matthew Fisher, e Danny McCulloch, Sutch pubblicò diversi singoli solisti prodotti da Joe Meek durante i primi anni sessanta adottando il nome "Screaming Lord Sutch" (un omaggio a Screamin' Jay Hawkins), e fece parlare di sé grazie ai suoi stravaganti concerti durante i quali indossava abiti ispirati al mondo dell'orrore.[1][2] Nel 1963, Sutch si candidò alle elezioni per il parlamento inglese di Stratford in qualità di leader del National Teenage Party, partito goliardico che ottenne soltanto 209 voti.[1] Durante l'anno seguente, l'artista fondò l'emittente pirata Radio Sutch, situata sull'estuario del Tamigi (che verrà poi venduta e diventerà Radio City).[1] Nel 1966 si ripresentò alle elezioni e sfidò in dibattito Harold Wilson.[1] La stampa e la critica non apprezzano la musica del rocker britannico:[1][2] nel 1970 egli pubblicò Lord Sutch and Heavy Friends, che, nonostante la presenza di celebri musicisti come Jeff Beck e Jimmy Page, viene considerato da Colin Larkin il peggior album in assoluto.[3] Durante la fine degli anni settanta, Sutch riformò i Savages e si sposò.[1] Nel 1983 fondò un nuovo partito politico nato sulla falsariga del precedente National Teenage Party che prende il nome di Official Monster Raving Loony Party.[4] Nel 1991 venne pubblicata la sua autobiografia.[2] Otto anni dopo l'artista prese parte a uno spot della Coco Pops.[5] Dopo una lunga battaglia contro la depressione, Sutch si tolse la vita impiccandosi il 16 giugno del 1999.[6]

Opere

  • Life as Sutch: The Official Autobiography of a Raving Loony, 1991

Discografia parziale

Da solista

Album in studio

  • 1980 – Alive and Well
  • 1982 – Rock & Horror

Singoli ed extended play

  • 1961 – Good Golly Miss Molly
  • 1963 – I'm a Hog For You
  • 1963 – Jack the Ripper
  • 1964 – She's Fallen in Love with the Monster Man
  • 1964 – Dracula's Daughter
  • 1965 – The Train Kept a' Rollin'
  • 1966 – The Cheat

Nei gruppi

Con gli Heavy Friends

Album in studio

  • 1970 – Lord Sutch and Heavy Friends
  • 1971 – Hands of Jack the Ripper

Note

  1. ^ a b c d e f g Eddy Cilìa, Enciclopedia Rock - '60 (secondo volume), Arcana, 2001, "Screaming Lord Sutch".
  2. ^ a b c d (EN) Screaming Lord Sutch, su AllMusic, All Media Network. Modifica su Wikidata
  3. ^ (EN) The Virgin All-Time Album Top 1000 List - 2000, su rocklistmusic.co.uk. URL consultato il 27 maggio 2021.
  4. ^ (EN) Obituaries - Screaming Lord Sutch, su The Telegraph, 18 giugno 1999. URL consultato il 27 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2016).
  5. ^ (EN) Coco Pops back after vote, su campaignlive.co.uk. URL consultato il 27 maggio 2021.
  6. ^ (EN) Stuart Millar, Madcap maverick of politics hid his life of despair, su The Guardian, 1º settembre 1999. URL consultato il 18 aprile 2023.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN74038920 · ISNI (EN0000 0000 6311 2430 · Europeana agent/base/146931 · LCCN (ENn93056037 · GND (DE13162606X · BNF (FRcb139001937 (data)