Solfoemoglobinemia

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Solfoemoglobinemia
Solfoemoglobina
Specialitàematologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM289.7
ICD-10D74.8
MeSHD013436
MedlinePlus003371

La solfoemoglobinemia o sulfemoglobinemia è una rara condizione in cui un atomo di zolfo viene incorporato nella molecola dell'emoglobina, generando la cosiddetta solfoemoglobina[1]. La combinazione tra lo zolfo e il ferro dell'eme avviene con un legame irreversibile e genera un pigmento verde incapace di tornare alla conformazione iniziale e trasportare l'ossigeno[2].

Eziologia[modifica | modifica wikitesto]

La causa è da riconoscersi nella somministrazione di farmaci o sostanze appartenenti ai solfonammidi, quali acetanilide[3], fenacetina[4], alcuni nitrati[3], trinitrotoluene e derivati solforici come i sulfamidici[5]. Può esitare anche dalla somministrazione di fenazopiridina[6], dapsone, solfato di idrossilammina[2] e sumatriptan[7].

Clinica[modifica | modifica wikitesto]

Il paziente si presenta con una colorazione variabile dal verde al bluastro del sangue, della cute e delle mucose, in assenza di anormalità all'esame emocromocitometrico. All'emogasanalisi si definisce una cianosi alla presenza di una concentrazione di solfoemoglobina superiore a 0,5 g/100ml[5].

Trattamento[modifica | modifica wikitesto]

La condizione si risolve autonomamente con la sospensione dell'esposizione al fattore causale e la sostituzione degli eritrociti tramite l'emopoiesi[5]. In rari casi può rendersi necessaria una trasfusione di sangue. Non sono noti antidoti[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Definizione Treccani
  2. ^ a b c (EN) Gharahbaghian, et al., Methemoglobinemia and sulfhemoglobinemia in two pediatric patients after ingestion of hydroxylamine sulfate., in West J Emerg Med, vol. 10, n. 3, 2009, pp. 197-201.
  3. ^ a b (EN) Levine, et al., Recurrent sulphaemoglobinaemia treated with neomycin., in J R Soc Med, vol. 93, n. 8, 2000, p. 428.
  4. ^ (EN) Millar, et al, Phenacetin-induced hemolytic anemia, in Can Med Assoc J, vol. 106, n. 7, 1972, pp. 770-5.
  5. ^ a b c (EN) Noor, Beutler, Acquired sulfhemoglobinemia. An underreported diagnosis?, in West J Med, vol. 169, n. 6, 1998, pp. 386-9.
  6. ^ Gopalachar AS, Bowie VL, Bharadwaj P, Phenazopyridine-induced sulfhemoglobinemia, in Ann Pharmacother, vol. 39, n. 6, giugno 2005, pp. 1128–30, DOI:10.1345/aph.1E557, PMID 15886294. URL consultato il 23 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2013).
  7. ^ AM. Flexman, G. Del Vicario; SK. Schwarz, Dark green blood in the operating theatre., in Lancet, vol. 369, n. 9577, giugno 2007, p. 1972, DOI:10.1016/S0140-6736(07)60918-0, PMID 17560450.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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