Silence in the Snow

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Silence in the Snow
album in studio
ArtistaTrivium
Pubblicazione2 ottobre 2015
Durata43:13
Dischi1
Tracce11
GenereHeavy metal
EtichettaRoadrunner Records
ProduttoreMichael "Elvis" Baskette
RegistrazioneStudio Barbarossa, Orlando, Florida, e Clear Track Studios, Clearwater, Florida
Trivium - cronologia
Album precedente
(2013)
Singoli
  1. Silence in the Snow
    Pubblicato: 30 luglio 2015
  2. Blind Leading the Blind
    Pubblicato: 13 agosto 2015
  3. Until the World Goes Cold
    Pubblicato: 26 agosto 2015
  4. Dead and Gone
    Pubblicato: 10 marzo 2016

Silence in the Snow è il settimo album in studio del gruppo heavy metal statunitense Trivium, pubblicato il 2 ottobre 2015 dalla Roadrunner Records[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È il primo e unico album del gruppo con Mat Madiro alla batteria e il primo realizzato senza l'utilizzo di growl da parte del cantante Matt Heafy[2]. Tale scelta stilistica derivò dal fatto che al cantante, mesi prima dall'inizio della produzione del disco, venne diagnosticato un grave danneggiamento alle corde vocali in seguito a una tecnica errata di canto, che verrà corretta dallo stesso Heafy attraverso delle lezioni con un coach privato sino al completo recupero delle sue capacità canore, nel 2017[3]. La copertina dell'album raffigura il teschio dell'oni Ibaraki, protagonista di un'antica leggenda giapponese, futuro simbolo del gruppo anche nelle produzioni susseguenti[4]. Il disegno della maschera è stato abbozzato dal tatuatore del cantante Matthew Heafy, Kahlil Rintye, che è stata poi riprodotta dal costumista Vincent J. Guastini e fotografata per l'album da Jon Paul Douglass[4].

Il chitarrista Corey Beaulieu ha citatato Rainbow, Black Sabbath e Dio come influenze principali nella composizione dell'album, e ha dichiarato che il brano che ha dato nome al disco era stato inizialmente composto per l'album Shogun, ma non era stato poi ritenuto adatto al tema generale del disco[5]. Il disco è fortemente ispirato all'heavy metal classico e all'hard rock[6][7] e segna un discostamento dalle vecchie sonorità metalcore e thrash metal del gruppo[8].

L'edizione speciale dell'album contiene due tracce bonus, tra le quali The Darkness of My Mind, unico brano dei Trivium mai eseguito dal vivo o cantato in livestreaming dal cantante Matthew Heafy, scritto riguardo alla sua cagna Miyuki, gravemente malata di diabete e successivamente deceduta nel 2018[9].

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

L'album è stato accolto positivamente dalla critica specializzata[10], e Thom Jurek di AllMusic lo ritiene come un blocco, all'interno della discografia del gruppo, che per la prima volta nella loro carriera non va a sviluppare la loro musica metal ma piuttosto ad allargare i loro orizzonti[11]. Il The Guardian, nella sua recensione, loda la produzione dicendo che «se continueranno su questo percorso, Silence in the Snow potrà essere ricordato come il momento che ha assicurato ai Trivium il loro status di colossi del metal moderno»[12]. Il brano Until the World Goes Cold, terzo singolo estratto dall'album, è il brano dal miglior debutto commerciale dei Trivium[13].

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Testi e musiche dei Trivium, eccetto dove indicato.

  1. Snøfall – 1:28 (musica: Ihsahn)
  2. Silence in the Snow – 3:40
  3. Blind Leading the Blind – 4:25
  4. Dead and Gone – 3:46
  5. The Ghost That's Haunting You – 4:09
  6. Pull Me from the Void – 3:53
  7. Until the World Goes Cold – 5:21
  8. Rise Above the Tides – 3:54
  9. The Thing That's Killing Me – 3:30
  10. Beneath the Sun – 3:56
  11. Breathe in the Flames – 5:11
Tracce bonus della Special Edition
  1. Cease All Your Fire – 5:00
  2. The Darkness of My Mind – 4:44

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (2015) Posizione
massima
Australia[14] 7
Belgio (Fiandre)[14] 58
Belgio (Vallonia)[14] 63
Canada[15] 8
Finlandia[14] 16
Germania[14] 13
Giappone[16] 41
Irlanda[14] 33
Nuova Zelanda[14] 21
Paesi Bassi[14] 80
Regno Unito[17] 19
Stati Uniti[15] 19
Stati Uniti (hard rock)[15] 3
Stati Uniti (rock)[15] 3

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ TRIVIUM: 'Silence In The Snow' Album Details Revealed, su Blabbermouth.net, 31 luglio 2015. URL consultato il 31 luglio 2015.
  2. ^ (EN) TRIVIUM's COREY BEAULIEU Defends New Album's Melodic Approach: 'Screaming Isn't The Thing That Defines Heaviness', su Blabbermouth.net, 30 settembre 2015. URL consultato il 13 ottobre 2015.
  3. ^ (EN) Fighting talk: How Trivium got their voice back, su loudersound.com, Louder Sound, 11 ottobre 2017. URL consultato il 6 luglio 2021.
  4. ^ a b (EN) The Story And Sound Behind Silence In The Snow, su Trivium.org. URL consultato il 27 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2019).
  5. ^ (EN) Interview: Trivium at Bloodstock 2015, su Ramzine, 12 agosto 2015. URL consultato il 3 luglio 2022.
  6. ^ (EN) TRIVIUM: 'Silence In The Snow' Album Details Revealed, su Blabbermouth.net. URL consultato l'8 ottobre 2022.
  7. ^ (DE) Trivium - Silence in the Snow, su HTM Magazine. URL consultato l'8 ottobre 2022.
  8. ^ (EN) The 20 greatest Trivium songs – ranked, su Kerrang!. URL consultato il 3 luglio 2022.
  9. ^ (EN) Matthew K. Heafy - This is our first baby., su Twitter, 2 novembre 2018. URL consultato il 3 luglio 2022.
  10. ^ (EN) Critic Reviews for Silence in the Snow, su Metacritic. URL consultato il 3 luglio 2022.
  11. ^ (EN) Trivium - Silence in the Snow, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 3 luglio 2022.
  12. ^ (EN) Trivium: Silence in the Snow review – metal contenders take a step forward, su The Guardian. URL consultato l'8 ottobre 2022.
  13. ^ (EN) Trivium Goes Top 10 At Active Rock Radio With 'Until The World Goes Cold', su blabbermouth.net, Blabbermouth.net, 24 febbraio 2016. URL consultato il 6 luglio 2021.
  14. ^ a b c d e f g h (EN) Trivium - Silence In The Snow, su Finnishcharts.com. URL consultato il 13 ottobre 2015.
  15. ^ a b c d (EN) Trivium, su Billboard. URL consultato il 25 novembre 2023.
  16. ^ (JA) トリヴィアムのアルバム売り上げランキング, su Oricon. URL consultato il 10 novembre 2013.
  17. ^ (EN) Trivium songs and albums, su Official Charts Company. URL consultato il 25 novembre 2023.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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