Shingo Kunieda

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Shingo Kunieda
Nazionalità Bandiera del Giappone Giappone
Peso 62 kg
Tennis in carrozzina
Carriera
Singolare1
Vittorie/sconfitte
Titoli vinti
Miglior ranking 1º (9 ottobre 2006)
Ranking attuale 2 (14 marzo 2022)
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open V (2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2013, 2014, 2015, 2018, 2020, 2022)
Bandiera della Francia Roland Garros V (2007, 2008, 2009, 2010, 2014, 2015, 2018, 2022)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon V (2022)
Bandiera degli Stati Uniti US Open V (2007, 2009, 2010, 2011, 2014, 2020, 2021)
Doppio1
Vittorie/sconfitte
Titoli vinti
Miglior ranking 1º (21 maggio 2007)
Ranking attuale 6 (14 marzo 2022)
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open V (2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2013, 2014, 2015)
Bandiera della Francia Roland Garros V (2008, 2010, 2011, 2012, 2013, 2015, 2016, 2019)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon V (2006, 2013, 2014, 2022)
Bandiera degli Stati Uniti US Open V (2007, 2014)
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Paralimpiadi 2 0 1

Per maggiori dettagli vedi qui

Statistiche aggiornate al 22 marzo 2010

Shingo Kunieda (Tokyo, 21 febbraio 1984) è un tennista giapponese.

Shingo è un tennista in carrozzina, attuale numero 1 del ranking mondiale, capace di vincere tutte le prove del Grande Slam, e due volte medaglia d'oro ai Giochi paralimpici, ove vanta anche un bronzo. Nel 2023 è diventato il primo atleta con disabilità fisiche a ricevere il People's Honour Award.[1]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

La carriera di Shingo inizia in Giappone alla Japan Cup 2001 dove otterrà anche il suo primo successo in carriera; vincerà poi anche il successivo torneo a Kanagawa. Nel 2002 Shingo otterrà due successi in singolare e due in doppio. Nel Sydney International 2002 otterrà la vittoria sia in singolare che in doppio, mentre l'altro successo in singolare arriverà al Salzburg Open 2002. Nel 2003 Shingo vincerà ben sette tornei in doppio, tra cui l'Invacare World Team Cup 2003 contro i Paesi Bassi in finale. Alla sua bacheca Shingo ha potuto aggiungere tra gli altri il trofeo della Peace Cup 2003 sia in singolare che in doppio.

Il 2004, anno delle Olimpiadi di Atene, si apre con la vittoria in singolare del New Zealand Open 2004 per poi continuare con la vittoria sia in singolo che in doppio al Korea Open 2004. Ai Giochi Olimpici Shingo ottiene la vittoria fino ad allora più importante, quella del doppio del torneo in coppia con Satoshi Saida. Perderà invece la finale del singolo contro David Hall. Il 2005 per Shingo parte molto bene con due vittorie in singolare e una in doppio; entro la fine dell'anno avrà conquistato altri due tornei in singolare e cinque in doppio. Anche il 2006 si aprirà bene con la vittoria degli Australian Open 2006 in doppio. Dopo la sconfitta invece ai quarti di finale del singolo egli otterrà ben 18 vittorie consecutive che lo porteranno a conquistare 4 tornei. Verrà fermato solo nelle semifinali degli Open di Francia 2006. Vincerà poi in doppio Wimbledon 2006 e gli US Open 2006 in singolo.

Il 2007 si apre con le vittorie sia in singolo che in doppio degli Australian Open 2007. Fino alla fine dell'anno Shingo perderà solo 11 partite, di cui solo una fino alla fine di maggio. Otterrà due importanti vittorie come il singolo degli US Open 2007 e il doppio degli Open di Francia 2007. Shingo saprà fare di meglio nel 2008 perdendo solo due partite di doppio, una delle quali nella semifinale dei Giochi Olimpici di Pechino. Otterrà comunque la vittoria del torneo in singolo come agli Open di Francia 2008 o agli Australian Open 2008. Anche il 2009 riserverà molte soddisfazioni a Shingo che perderà solo cinque partite tutte in doppio e quindi si aggiudicherà tornei come gli Australian Open 2009, gli Open di Francia 2009 e gli US Open 2009, oltre ad altri importanti tornei come il British Open 2009 di Nottingham e il Sydney International 2009.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giochi paralimpici

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Presentation of the People’s Honor Award, su japan.kantei.go.jp. URL consultato il 19 novembre 2023.

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