Schneider 76 mm M Mle 1909

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76 mm M (montagne) Mle 1909
76 mm M1909
Tipocannone da montagna
OrigineBandiera della Francia Francia
Impiego
UtilizzatoriBandiera della Russia Russia
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Bandiera della Germania Germania
Bandiera della Finlandia Finlandia
ConflittiPrima guerra mondiale
Guerra d'inverno
Seconda guerra mondiale
Produzione
ProgettistaPanagiōtīs Dagklīs
Data progettazione1906-1909
CostruttoreSchneider et Cie
Putilov
Date di produzione1909
Varianti76 mm M1910
76 mm M1913
Descrizione
Pesoin combattimento: 627 kg
al trasporto: 1 225
Lunghezza canna1,258 m
Altezza1,33 m
Calibro76,2 mm
Munizioni76,2 × 191 mm R
Tipo munizionicartoccio proietto
Peso proiettile6,23 kg
Azionamentootturatore a vite interrotta
Cadenza di tiro10 rpm
Velocità alla volata387 m/s
Gittata massima8 660 m
Elevazioneassale basso: -6°/+22°
assale alto: 0°/28°
Angolo di tiro4°50'
Sviluppata da75 mm Schneider-Danglis Mle 1906/09
Da Landships.
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Il Canon de 76 mm M (montagne) Mle 1909 Schneider era un cannone da montagna francese, prodotto dalla Schneider et Cie per la Russia, dove il pezzo era conosciuto come 76 mm M1909 (abbreviazione del russo: 76-мм горная пушка образца 1909 г., cannone da montagna da 76 mm modello 1909).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il cannone deriva direttamente dal 75 mm Schneider-Danglis Mle 1906/09, progettato nel 1906 dal colonnello dell'esercito greco Panagiōtīs Dagklīs. Nel 1909 lo Schneider-Danglis fu modificato con l'installazione di una bocca da fuoco nel calibro 76,2 mm standard dell'Esercito imperiale russo. Il 76 mm M1909 andava così a sostituire il poco potente M1904 da 3 pollici sviluppato dall'impianto Obukhov. Ai pezzi prodotti in Francia dalla Schneider et Cie. si aggiunsero circa 400 cannoni prodotti su licenza in Russia dalla Putilov[1]. Dal cannone furono derivati il cannone da fortezza M1910 e la versione corta M1913.

Il cannone e le versioni derivate furono impiegate dall'Esercito imperiale durante la Grande Guerra. Equipaggiava l'Armata rossa durante la guerra d'inverno; durante questo conflitto alcuni cannoni, in tutte e tre le versioni, furono catturati e reimpiegati dalla Finlandia rispettivamente con i nomi 76 LK 09, 76 LK 10 e 76 LK 13. Era ancora in servizio con l'Armata rossa allo scoppio della seconda guerra mondiale. Nel 1941 la Wehrmacht immise in servizio un certo numero di cannoni catturati durante l'Operazione Barbarossa, con la denominazione 7,62 cm GebK 293(r).

Tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: 75 mm Schneider-Danglis Mle 1906/09.

Il progetto di Danglis era caratterizzato da alcune interessanti soluzioni: la culatta e parte della canna era inserita in un manicotto che ne permetteva la rapida rimozione; le ruote inoltre erano montare su assali a gomito, snodati, che consentivano di bloccare l'affusto in due posizioni, una più bassa sul suolo, che garantiva minore esposizione al fuoco, ed una alta, usata per gli elevati angoli di tiro in quanto aumentava la distanza dell'otturatore dal suolo durante il massimo rinculo. Il freno di sparo idropneumatico era fissato nella culla sotto alla canna. L'affusto, con ruote in legno e coda unica, era dotato di una caratteristica ed ampia scudatura con profilo curvato a S. La coda d'affusto era incernierata e veniva piegata per montare le stanghe per il traino con un cavallo. In alternativa al traino, il pezzo poteva essere scomposto in sei carichi someggiabili[1].

Varianti[modifica | modifica wikitesto]

  • 76 mm M1910 (76,2-мм противоштурмовая пушка образца 1910 г.): versione alleggerita e semplificata, destinata ad armare le fortificazioni. Impiegava la canna del M1909 installata su un affusto semplificato, più leggero, privo di brandeggio e non smontabile. Impiegava le munizioni del M1909 ma con cariche di lancio ridotte e quindi con minore prestazioni. La produzione di questa versione iniziò nel 1911 presso gli stabilimenti Putilov e continuò fino alla metà del 1915, con la realizzazione di due lotti per un totale di 407 pezzi. Questo modello equipaggiava anche l'autoblindo Garford-Putilov.
  • 76 mm corto M1913 (76-мм короткая пушка обр. 1913 г.): cannone d'accompagnamento ("reggimentale" secondo la definizione russa), affiancava il Putilov 76 mm M1902 "divisionale". La bocca da fuoco era quella del M1909, ma non era smontabile dalla culla ed era incavalcata su un nuovo affusto campale a coda unica. L'assale era dritto e non a gomito come sul pezzo da montagna, ma montava le stesse ruote (poi sostituite da ruote in acciaio stampato con pneumatici). Lo scudo era in tre sezioni: a quella principale erano incernierate una sezione superiore inclinabile ed una gonna inferiore. Il settore di elevazione andava da -6° a +25°; poiché il sistema di puntamento arrivava fino a +36,5°, era possibile raggiungere questa elevazione scalzando il terreno sotto la coda. Un prototipo di M1913 fu testato sul campo nel novembre 1914, ma il primo lotto di 80 cannoni era già stato ordinato alla Putilov alla fine del 1913. Le consegne iniziarono nel giugno 1916; quell'anno furono prodotte 119 cannoni, seguiti da altri 54 nel 1917[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Da Landships.
  2. ^ (RU) M1913. Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Peter Chamberlain, Infantry, Mountain, and Airborne Guns, Arco, New York 1975.

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