Santuario di Valsorda

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Santuario di Valsorda
Vista del santuario
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegionePiemonte
LocalitàGaressio
IndirizzoSP213, Garessio (CN)
Coordinate44°12′12.78″N 8°02′20.83″E / 44.20355°N 8.03912°E44.20355; 8.03912
Religionecattolica
TitolareMadonna delle Grazie
Diocesi Mondovì
Consacrazione1915 (attuale santuario)
ArchitettoLuigi Formento (Casa del Pellegrino), Pier Giuseppe Mazzarelli (attuale santuario)
Inizio costruzioneXV secolo
Completamento1925

Il santuario di Valsorda, o più propriamente santuario della Beata Vergine delle Grazie[1], è un complesso di edifici a scopo devozionale situato in Alta Val Tanaro nel territorio del comune di Garessio, in provincia di Cuneo. Alla primitiva cappella si è affiancata una casa del pellegrino ed una massiccia chiesa della prima metà del XX secolo. Sorge a 621 m s.l.m.[1] dominando la frazione Valsorda.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'immagine miracolosa

La fondazione del santuario è legata all'immagine miracolosa di una Madonna con Bambino, opera forse di un pittore toscano del XVI secolo, alla quale erano attribuite varie guarigioni. Tale immagine era in origine venerata in un piccolo oratorio (cappella campestre) del XV secolo[2]. La devozione prese slancio dalla miracolosa guarigione attribuita all'intervento della Madonna di una donna sordomuta avvenuta nel 1653 e che si conserva nella chiesetta laterale.

Scritta notarile dell'epoca attestante la guarigione di una donna sordomuta nel 1653 e conservata nella chiesa vecchia

Secondo quanto scrive Goffredo Casalis il santuario era, attorno alla metà dell'Ottocento, "tenuto in venerazione grandissima" sia dagli abitanti di Garessio che da quelli dei altri paesi circostanti.[3] L'afflusso dei fedeli richiese la costruzione di una casa del Pellegrino (detta anche Palazzata), progettata dall'architetto Luigi Formento di Torino. A partire dal 1897, su progetto dell'ingegnere Pier Giuseppe Mazzarelli, iniziò la realizzazione dell'attuale chiesa principale, caratterizzata oggi da una grandiosa cupola. Nel 1914 l'immagine miracolosa venne spostata dall'abside della chiesa vecchia alla parte centrale di quella nuova. La consacrazione della chiesa nuova avvenne il 20 maggio 1915, ma i lavori di costruzione dell'edificio proseguirono ancora tra il 1924 e il 1925, quando fu realizzata la grande cupola che sovrasta l'edificio[4]. Alta 55 m[5], si tratta della prima cupola realizzata in Italia in cemento armato[6]. La vecchia chiesa ospita oggi uno spazio espositivo dedicato alla storia del santuario.[4]

Accesso[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa vecchia e chiesa nuova

Il santuario è servito dalla SP 213 Garessio-Valsorda, che lo collega con il capoluogo[7]. Proseguendo verso monte si può raggiungere il colle del Quazzo e scollinare poi in Liguria verso Calizzano. Si tratta di un percorso ciclistico piuttosto apprezzato dagli appassionati.[8] Il primo maggio di ogni anno il santuario viene raggiunto a piedi dai fedeli nel corso di un tradizionale pellegrinaggio che parte dal centro di Garessio.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Beata Vergine delle Grazie, su santuaricristiani.iccd.beniculturali.it, ’Ecole Française de Rome. URL consultato il 6 aprile 2020.
  2. ^ Chiara Giacobelli, 46. Santuario della Beata Vergine delle Grazie: Garessio, Valsorda (CUNEO), in 1001 monasteri e santuari in Italia da visitare almeno una volta nella vita, Newton Compton editori, 2013. URL consultato il 6 aprile 2020.
  3. ^ Goffredo Casalis, Garessio, in Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S. M. il Re di Sardegna, vol. 1-28, G. Maspero librajo e Cassone e Marzorati tipografi, 1840, p. 230. URL consultato il 6 aprile 2020.
  4. ^ a b c Santuario della Beata Vergine delle Grazie, su comune.garessio.cn.it, Comune di Garessio. URL consultato il 6 aprile 2020.
  5. ^ Santuario Madonna di Valsorda – Garessio (Cuneo), su viaggispirituali.it. URL consultato il 6 aprile 2020.
  6. ^ Interreg - Alcotra, Garessio, su altaviadelsale.it, Alta Via Del Sale. URL consultato il 6 aprile 2020.
  7. ^ Sistemazione della provinciale 213, Garessio-Valsorda [collegamento interrotto], in Quotidiano online della Provincia di Cuneo, 22 dicembre 2017. URL consultato il 6 aprile 2020.
  8. ^ Gabriele Brunetti e Ivano Vinai, Passi e valli in bicicletta. Liguria, vol. 2, Ediciclo editore, 2007, p. 147. URL consultato il 6 aprile 2020.

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