Torpete

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da San Torpè)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando il comune in provincia di Nuoro, vedi Torpè.
San Torpete o Torpè
Busto di San Torpete recato in processione a Saint-Tropez
 

Martire

 
NascitaPisa
MortePisa, 29 aprile 68
Venerato daChiesa cattolica
Ricorrenza29 aprile

San Torpete (in latino Gaius Silvius Torpetius), conosciuto anche come Torpè, Torpes, Torpezio, Tropezio, Tropez (Pisa, ... – Pisa, 29 aprile 68), fu cortigiano di Nerone: convertitosi al cristianesimo, morì martire per decapitazione; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

San Torpè visse al tempo in cui Pietro apostolo, prima di raggiungere Roma, si era fermato presso Pisa, celebrando la prima messa in suolo italico, nel luogo in cui in seguito venne edificata la Basilica di San Piero a Grado.
Torpè, secondo la leggenda medievale, fu convertito dal "presbyter-eremita" Antonino da Lucca, che viveva sui monti tra Pisa e Lucca, e battezzato alla "fons vulgo" presso il romitorio di Corliano. Un'antica tradizione ecclesiastica ed erudita pisana identificò quest'acqua con la fonte del latte di Corliano; da allora, l'acqua, divenuta miracolosa, si tramanda facesse venire il latte alle puerpere e dovrebbe al battesimo di San Torpé il potere galattoforico per cui va ancora nota.

Torpè venne perseguitato in quanto cristiano e costretto, senza successo, a praticare il paganesimo religione pagana adottato dall'Impero Romano.

L'imperatore Nerone, il quale credeva nella dea Diana come progenitrice dell'Universo, lo fece torturare: Evelio, funzionario dell'imperatore romano, vedendo che il santo era uscito incolume dalle feroci prove a cui era stato sottoposto, si convertì alla fede cristiana.

Dopo la sua morte, per decapitazione, il corpo di Torpete fu abbandonato sopra un'imbarcazione, insieme ad un gallo e ad un cane, alla foce dell'Arno.

«Hoc vobis praeceptum ut in Gradu ad mare ibidem decolletur. Et venerunt in Gradum Arnensem: exierunt ripam fluminis. S. Torpes dixit: “Dominus Deus meus, suscipe spiritum meum”. Nihil aliud dixit, nisi oculos levavit in caelum, et sic decollatus est. Ministri autem invenerunt naviculam modicam foris, quae iam nullam utilitatem facere poterat (…) et miserunt in ea corpus Iusti et canem et gallum cum eo: et tam diu ibidem steterunt, dum eam non viderent.»

La barca si arenò nelle vicinanze di una piccola cittadina della Provenza chiamata Heraclea e ribattezzata Saint-Tropez in onore del Santo.

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Placido Costanzi, Martirio di San Torpè, olio su tela, Duomo di Pisa.

Al Santo si attribuiscono molti prodigi tra cui, nel giorno 29 aprile 1633, la liberazione dalla peste, dilagante nella città di Pisa.

Le tre principali chiese dedicate al Santo pisano si trovano a Pisa, a Genova e a Saint-Tropez. A Pisa è presente la chiesa e convento di San Torpé, in via Fedeli. A Genova invece sorge la chiesa di San Torpete. Torpè, paese in provincia di Nuoro, prende il nome da questo santo a cui il 18 settembre di ogni anno è dedicata una processione , dove la statua del santo viene portata in processione per il paese.

La città di Saint-Tropez, in Costa Azzurra, prende il nome dal santo pisano.

San Torpè è il patrono della Parte di Tramontana (la metà di Pisa posta sul lato settentrionale dell'Arno, che ogni anno a giugno disputa il Gioco del Ponte con la Parte di Mezzogiorno), che lo celebra ogni 29 aprile.

Nel suo inno, padre Onorio Lessona implora grazie per i fedeli:

«Felice Martire cui toccò in sorte / d'esser di Pisa il primo fiore / offri ai tuoi cari, prima della morte, / atti d'amore.»

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Torpete, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it. Modifica su Wikidata