Rossopomodoro

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Rossopomodoro
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Fondazione1997 a Napoli
Sede principaleNapoli
GruppoOpCapita LLP
Persone chiave
Settoreristorazione
Prodotti
Fatturato99 milioni di (2010)
Sito webwww.rossopomodoro.it, www.rossopomodoro.com/, www.rossopomodoro.co.uk/, www.rossopomodoro.is e www.rossopomodoro.dk
Rossopomodoro a Porta Romana (Milano)
Rossopomodoro a Fulham Road (Londra)

Rossopomodoro è una catena italiana di pizzerie e ristoranti di cucina mediterranea.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Rossopomodoro nasce a Napoli nel 1997 per merito di Giuseppe Marotta, Franco Manna e Giuseppe Montella.[1]

Seguono quindi aperture a Roma e Milano. Nei sei anni successivi, dal 2000 al 2006, la società (fa parte del Gruppo Sebeto Spa insieme ai marchi Pizza & Contorni e Anema & Cozze) passa da 4 a 47 ristoranti[1].

Nel 2006 Rossopomodoro è rilevato dal fondo di private equity Quadrivio che aveva a sua volta acquisito, tramite l'acquisto di azioni e un aumento di capitale, il 37% del gruppo Vesevo,[2], che fa capo a cinque soci privati e ha una dotazione di 100 milioni di euro. Nel 2011 il fondo britannico Change Capital rileva per una cinquantina di milioni da Quadrivio il controllo del Gruppo Sebeto.[3]

Nel marzo 2018 Change Capital cede la proprietà di Rossopomodoro, che da tempo ha realizzato una partnership con Eataly, a un altro fondo inglese al suo primo investimento in Italia, OpCapita, attraverso OpCapita Consumer Opportunities II. Con la nuova proprietà cambiano anche i vertici della società: uno dei fondatori, Franco Manna, è nominato presidente; vicepresidente esecutivo diventa Marco Airoldi, ex amministratore delegato di Benetton; l'incarico di amministratore delegato va a Roberto Colombo, ex chief operating officer di Autogrill.[4]

Diffusione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2011 Rossopomodoro ha circa 86 ristoranti fra l'Italia (circa 60) e l'estero.[5] Nel 2019 i ristoranti raggiungono quota 140 distribuiti[6] in 11 paesi con i marchi Rossopomodoro, Anema e Cozze, Rossosapore e Ham Holy Burger.

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Al Gusto Verace – 250 ricette in 5 volumi, Allan Bay, Ed. Rossopomodoro, 2013[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Mimmo Sica, Il biologo che ha cambiato la ristorazione, in Roma, Nuovo Giornale Roma, 21 marzo 2017. URL consultato il 20 febbraio 2023.
  2. ^ Al fondo Quadrivio 37 pizzerie Rossopomodoro, su wallstreetitalia.com, Ansa, 23 febbraio 2006.
  3. ^ Rossopomodoro cambia proprietario e passa al fondo inglese Change Capital, su denaro.it, gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2013).
  4. ^ Rossopomodoro passa al fondo OpCapita, su ansa.it, 9 marzo 2018. URL consultato il 10 marzo 2018.
  5. ^ Il Denaro, 6 gennaio 2011 Archiviato il 13 gennaio 2013 in Internet Archive.
  6. ^ OpCapita acquisisce ristoranti Rossopomodoro, su it.reuters.com, 9 marzo 2018. URL consultato il 10 marzo 2018 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2018).
  7. ^ Omnia Press Milano, 30 gennaio 2013

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