Rita Montagnana

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Template:Membro delle istituzioni italiane Rita Montagnana (Torino, 6 gennaio 1895Roma, 18 luglio 1979[1]) è stata una politica italiana, esponente e parlamentare del Partito Comunista Italiano.

Biografia

Di famiglia ebraica originaria di Mondovì, sarta di professione, si dedicò fin da giovanissima all’attività politica, diventando dirigente provinciale e regionale del movimento giovanile socialista. Nel 1917 partecipò alle rivolte torinesi per il pane, nel 1919 al movimento dei Consigli operai e all'occupazione delle fabbriche; nel 1921, insieme al fratello Mario Montagnana (futuro direttore de l'Unità), partecipò alla fondazione del Partito Comunista d'Italia, sezione italiana dell'Internazionale e fu delegata al III Congresso dell'Internazionale comunista a Mosca.

Nel 1922 fondò il giornale La compagna, organo del movimento femminile del Partito comunista. Conobbe Palmiro Togliatti nella redazione dell'Ordine nuovo - la rivista fondata a Torino nel 1919 dalla minoranza comunista del Partito socialista, diretta da Antonio Gramsci - e lo sposò nel 1924. L'anno dopo nacque il loro unico figlio, Aldo.

Emigrò insieme con il marito in Francia, poi in Unione Sovietica, alternando lunghe presenze in Francia e Svizzera. Fu in Spagna tra il 1936 e il 1938, nel corso della guerra civile spagnola. Rientrò in Italia nel maggio 1944, e dopo la liberazione di Roma fu dirigente della sezione femminile del PCI e fondatrice dell'Unione Donne Italiane (UDI).

Fu una delle organizzatrici delle prime celebrazioni italiane, nell'immediato dopoguerra, della Giornata internazionale della donna; a lei, a Teresa Mattei e a Teresa Noce si deve, tra l'altro, la scelta della mimosa come simbolo dell'8 marzo.

Fu eletta all'Assemblea costituente nel XIII collegio (Bologna-Ferrara-Forlì-Ravenna), prima fra gli eletti del PCI, con 68.722 voti di preferenza. Successivamente divenne senatrice nella I legislatura, eletta in Emilia-Romagna nel collegio di Imola.

Nel 1948 fu lasciata da Togliatti per Nilde Iotti. Dopo il 1958 abbandonò progressivamente l'attività politica, anche in seno al Partito Comunista Italiano. Morì a Roma nel 1979 e fu sepolta nel Cimitero Parco di Torino.

Rita Montagnana

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Scritti

  • Ricordi dell'Unione Sovietica, APE, Roma, 1944
  • Che cos'è il Kolcos, Società editrice L'Unità, Roma, 1945
  • La famiglia, il divorzio, l'amore nel pensiero delle donne comuniste, APE, Roma, 1945
  • Contadini nell'URSS, Società editrice L'Unità, Roma, 1945
  • La donna nella rinascita dell'Italia: rapporto dell'on. Rita Montagnana alla Prima conferenza nazionale dell'UDI: Roma, 6-7-8 settembre 1946, Roma, 1946
  • Nidi d'infanzia e mense aziendali, Roma, 1954

Note

Bibliografia

  • Le donne italiane: il Chi è del '900, a cura di Miriam Mafai, Milano, Rizzoli, 1993 ISBN 88-17-84229-X
  • Giorgina Arian Levi, Manfredo Montagnana, I Montagnana: una famiglia ebraica piemontese e il movimento operaio, 1914-1948, Firenze, Giuntina, 2000 ISBN 978-88-8057-109-4
  • Tilde Capomazza, Marisa Ombra, 8 marzo: una storia lunga un secolo, Pavona di Albano Laziale, Iacobelli editore, 2009 ISBN 978-88-6252-042-3
  • Maria Casalini, Rita Montagnana, in « Dizionario Biografico degli Italiani », vol. 75, Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana, 2011

Collegamenti esterni