Ribellione di Sasun del 1894

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Prima resistenza di Sasun
Luogo delle insurrezioni di Sasun del 1894 e del 1904
Data1894
LuogoSason, Vilayet di Bitlis, Impero ottomano
EsitoVittoria ottomana
  • Soppressione della resistenza armena, seguita da massacri di massa della popolazione civile armena
Schieramenti
Partito Socialdemocratico HunchakianBandiera dell'Impero ottomano Impero ottomano
Comandanti
Effettivi
8 000[1]10 000[1]
Perdite
20 000[1]550[1]
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La ribellione di Sasun del 1894, conosciuta anche come la prima resistenza di Sassoun (in armeno Սասնո առաջին ապստամբութիւն?), o massacri di Sasoun[2] è stato il conflitto tra le forze Hamidiye dell'Impero ottomano e i fedayi armeni appartenenti al partito Hunchakian del movimento nazionale armeno, nella regione del Sassoun (l'odierna regione di Sason).

Sfondo[modifica | modifica wikitesto]

Il Partito socialdemocratico Hunchakian era un movimento nazionale armeno attivo nella regione. Nel 1894, il sultano Abdul Hamid II iniziò a prendere di mira il popolo armeno in un atto precursore dei massacri hamidiani. Questa persecuzione rafforzò il sentimento di devoluzione tra gli armeni.[3][4]

A Sason gli armeni erano organizzati dagli attivisti Hunchak, come Mihran Damadian, Hampartsoum Boyadjian e Hrayr Dzhoghk.

Conflitto[modifica | modifica wikitesto]

Medzn Mourad

Sassoun fu il luogo della prima notevole battaglia nel movimento di resistenza armeno. Gli armeni di Sassoun affrontarono l'esercito ottomano e gli irregolari curdi a Sassoun, soccombendo a un numero superiore.[5]

Gli agenti di stampa stranieri protestarono con veemenza contro i fatti di Sassoun; Il primo ministro britannico William Ewart Gladstone definì Hamid "il grande criminale" o "il sultano rosso". Anche il resto delle grandi potenze protestò e chiese l'esecuzione delle riforme promesse dal sultano ottomano Hamid. Una commissione d'inchiesta composta da rappresentanti francesi, britannici e russi fu inviata nella regione per esaminare l'evento.[5]

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Nel maggio 1895, le suddette potenze straniere prepararono una serie di riforme. Tuttavia, non furono mai eseguite, perché non furono attivamente imposte alla Turchia ottomana. le proposte dell'Inghilterra su una commissione d'inchiesta furono accolte con freddezza, anche per il timore di un conflitto con la Turchia.[6] Le politiche dell'Impero russo nei confronti della questione armena erano cambiate. Il ministro degli esteri russo Alexei Lobanov-Rostovsky sostenne infatti l'integrità ottomana. Inoltre, era talmente anti-armeno che voleva un'"Armenia senza armeni". D'altra parte, la Gran Bretagna aveva acquisito una notevole influenza e potere nell'ex Egitto ottomano e Cipro, e per Gladstone, le buone relazioni con gli ottomani erano meno importanti di prima. Nel frattempo, la Turchia aveva trovato un nuovo alleato europeo, la Germania di Bismarck. L'Impero ottomano si sentì così libero di commettere ulteriori massacri nel 1896.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d A Crime of Silence: The Armenian Genocide, p. 133.
  2. ^ Rivista internazionale di scienze sociali e discipline ausiliarie pubblicazione periodica dell'Unione cattolica per gli studi sociali in Italia, Tipografia Befani, 1895, p. 243. URL consultato il 7 giugno 2022.
  3. ^ The Rise of Nationalism and the Collapse of the Ottoman Empire, su facinghistory.org (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2020).
  4. ^ Anahide Ter Minassian, Nationalism and socialism in the Armenian revolutionary movement (1887-1912), Zoryan Institute, 1984, ISBN 0-916431-04-5, OCLC 14044652. URL consultato il 7 giugno 2022.
  5. ^ a b c Kurdoghlian, Mihran (1996). Hayots Badmoutioun, Volume III (in Armenian). Athens, Greece: Hradaragoutioun Azkayin Ousoumnagan Khorhourti, pp. 42-44.
  6. ^ Francesco Protonotari, Nuova antologia, 1894, p. 778. URL consultato il 7 giugno 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]