Ravatite
Ravatite | |
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Classificazione Strunz (ed. 10) | 10.BA.40[1] |
Formula chimica | C14H10[2] |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | trimetrico |
Sistema cristallino | monoclino[2] |
Classe di simmetria | sfenoidale |
Parametri di cella | a=8,392(5), b=6,181(3), c=9,558(5), β=98,48(12)°, V=490,4(4), Z=2[2][3] |
Gruppo puntuale | 2 |
Gruppo spaziale | P 21[2] |
Proprietà fisiche | |
Densità | 1,11(2) (misurata), 1,207(1) (calcolata)[2] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 1[2] |
Sfaldatura | perfetta secondo {001} |
Frattura | malleabile |
Colore | incolore, bianco, grigio chiaro[2] |
Lucentezza | da vitrea a cerosa[2] |
Opacità | da trasparente a translucida[2] |
Striscio | bianco[2] |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
La ravatite è un minerale composto dall'idrocarburo polinucleare aromatico (IPA) fenantrene.[2][4] Deve il suo nome alla località di scoperta, Ravat, 100 km a nord di Dušanbe, nel Tagikistan nord-occidentale.[3] La descrizione della scoperta, approvata dall'IMA, è avvenuta nel 1993.[2]
Il minerale esposto alla luce ultravioletta presenta una fluorescenza giallo-biancastra.[2]
Morfologia
[modifica | modifica wikitesto]La ravatite si osserva in sottili placche irregolari di pochi micrometri policristalline o, più raramente, monocristalline, aggregate in incrostazioni spesse meno di un millimetro.[2][4]
Origine e giacitura
[modifica | modifica wikitesto]Il minerale è il prodotto della sublimazione dei residui della combustione naturale del carbone del medio Giurassico dei giacimenti carboniferi presenti nei pressi di Ravat.[4] Si rinviene in associazione con bitume liquido e raramente, selenio nativo.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Ravatite mineral information and data, su mindat.org. URL consultato il 24 aprile 2013.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n (EN) Lutz Nasdala, Pekov Igor V., Ravatite, C14H10, a new organic mineral species from Ravat, Tadzhikistan (PDF), in European Journal of Mineralogy, vol. 5, 1993, pp. 699-705. URL consultato il 24 aprile 2013.
- ^ a b (EN) Scheda su Webmineral, su webmineral.com. URL consultato il 23 aprile 2013.
- ^ a b c d (EN) J. L. Jambor, Grew E.S., New Mineral Names (PDF), in American Mineralogist, vol. 79, 1994, p. 389. URL consultato il 24 aprile 2013.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ravatite
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Webmineral.com.
- (EN) Mindat.org.