Quartetto per pianoforte e archi n. 2 (Brahms)

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Quartetto n. 2 per pianoforte ed archi
CompositoreJohannes Brahms
TonalitàLa maggiore
Tipo di composizioneMusica da camera
Numero d'opera26
Epoca di composizione1861
Prima esecuzione29 novembre 1862 [1]
Pubblicazione1863
DedicaElisabeth Rösig
Durata media50 minuti
Organicoviolino, viola, violoncello e pianoforte
Movimenti
Allegro non troppo, Poco adagio, Scherzo, Allegro alla breve.

Il Quartetto n. 2 per pianoforte ed archi in la maggiore, opus 26, è un quartetto per violino, viola, violoncello e piano di Johannes Brahms. Composto nel 1861[2] ed eseguito, privatamente, nel settembre dello stesso anno. Venne pubblicato nel 1863 e la prima esecuzione pubblica avvenne nel novembre 1863, da parte dell'Hellmesberger Quartet con Brahms stesso al piano.[3] Nella struttura dell'opera si nota la forte influenza di Franz Schubert.[2][4] L'opera venne duramente stroncata dal critico musicale Eduard Hanslick che definì i temi «secchi e noiosi».

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Il pezzo è articolato in quattro movimenti:

  1. Allegro non troppo (in 3/4)
  2. Poco adagio (in mi maggiore, in 4/4)
  3. Scherzo (poco allegro in la maggiore, in 3/4)
  4. Allegro alla breve.

La durata approssimativa del pezzo varia dai 48 ai 50 minuti, il che ne fa il più lungo lavoro di Brahms, per quanto riguarda la musica da camera.

Primo movimento[modifica | modifica wikitesto]

Il primo movimento è in forma-sonata.

Secondo movimento[modifica | modifica wikitesto]

Il secondo movimento è sotto la forma di rondò.

Terzo movimento[modifica | modifica wikitesto]

Il terzo movimento è uno scherzo ed un trio alternati in forma ternaria, dove sia lo scherzo che il trio sono in forma sonata.

Quarto movimento[modifica | modifica wikitesto]

Il quarto movimento, in forma sonata, che rappresenta una rapida ricapitolazione di tutto il brano.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Quartetto per pianoforte n. 2 in la maggiore, op. 26, su flaminioonline.it.
  2. ^ a b Johannes Brahms – Piano Quartet No.2 in A, Op.26, su classicalarchives.com, Classical Archives. URL consultato il 19 agosto 2012.
  3. ^ Brahms: Piano Quartets –CD – CDA67471/2 – Johannes Brahms (1833–1897), su hyperion-records.co.uk, Hyperion Records. URL consultato il 19 agosto 2012.
  4. ^ LA Phil, Piano Quartet No. 2 in A major, Op. 26, su laphil.com, LA Phil, 14 maggio 2012. URL consultato il 19 agosto 2012 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2014).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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